SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si tratta di una giornata importate per la Città e tutto il territorio. Infatti, con la firma della Convenzione per la co-progettazione e la co-gestione di un centro servizi per il contrasto alla povertà a favore delle persone in condizione di povertà estrema o marginalità, si avvia una promettente collaborazione tra l’Ambito Territoriale Sociale n.21 – Ente Capofila di San Benedetto del Tronto e l’ATS rappresentata dalla Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto ETS, Cooperativa Sociale Lella 2001, On The Road Cooperativa Sociale, ACLI, Associazione di promozione sociale Il Mattino e Kairos Organizzazione di volontariato.
Il progetto finanziato con il Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione, intende contribuire al processo che mira a garantire i livelli minimi di alcune prestazioni sociali in modo uniforme su tutto il territorio nonché favorire l’accessibilità ai servizi essenziali anche per le persone senza fissa dimora presenti sul territorio dei Comuni.
Il progetto valorizza le capacità ed esperienze dei partner del terzo settore creando un presidio sociale che faciliti l’accesso alla rete dei servizi offrendo anche servizi essenziali a bassa soglia con l’obiettivo di ridurre marginalità ed esclusione sociale di persone/famiglie.
Previsti numerosi interventi come il front office per l’accoglienza, il servizio di orientamento e presa in carico, la consulenza amministrativa e la gestione delle pratiche, la consulenza legale, la mediazione culturale e linguistica, il servizio di emergenza notturna, il servizio di presa in carico sociale, i servizi di prossimità a bassa soglia e i laboratori ricreativi di inclusione.
L’Assessore Andrea Sanguigni, a nome del Comitato dei Sindaci, ha sottolineato: “Un individuo appartiene ad una società non solo quando è produttivo ma in quanto persona. Quando la persona si trova in una situazione di svantaggio, la società può escluderla, e in tal caso genera marginalità, o può integrarla diventando effettiva comunità. Per tale motivo la nostra rete territoriale intende attuare una cultura di comunità accompagnando chi è in condizione di svantaggio in percorsi che offrano adeguate opportunità di riattivazione delle proprie risorse.”
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