SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’Amministrazione comunale è al lavoro per rivedere le tariffe per l’occupazione di suolo pubblico pagate dagli operatori del mercato bisettimanale. In seguito all’introduzione del Canone Unico Patrimoniale avvenuta nel 2021, infatti, i costi per l’occupazione con i posteggi del suolo pubblico durante i mercati hanno subito un incremento non indifferente a causa delle nuove modalità di calcolo del dovuto.
Se l’impatto di questo incremento è stato attutito negli ultimi due anni dalle riduzioni previste per legge statale a seguito della pandemia da Covid 19, la fine dell’emergenza ha portato al ripristino del Canone nella sua forma integrale, e questo in un periodo già condizionato dalla crisi dei consumi.
Facendosi quindi interprete delle istanze degli operatori e delle associazioni rappresentative della categoria, l’assessore alle Attività Produttive Laura Camaioni ha elaborato, grazie al contributo degli uffici competenti, alcune ipotesi di riduzione dell’importo del canone che saranno oggetto di un confronto con i gruppi consiliari di maggioranza prima dell’approdo in Giunta.
“E’ doveroso ricordare che l’approvazione delle tariffe del canone di occupazione delle aree destinate ai mercati risale al febbraio 2021, quando era ancora in carica la precedente amministrazione – dice il sindaco Antonio Spazzafumo – in questi ultimi due anni l’effetto di quella decisione è stato attenuato dalla riduzione degli oneri imposta per legge a seguito della pandemia. Il 2023 è dunque il primo anno in cui le conseguenze di quella scelta si fanno sentire nella loro interezza ed è dunque nostro dovere dare una risposta alla richiesta di aiuto che arriva dalla categoria”.
“Vogliamo dare una mano – conferma l’assessore Camaioni – ad una categoria senz’altro penalizzata dalla situazione economica venutasi a creare prima con la pandemia e poi con l’aumento dei costi, in primis del carburante per gli spostamenti dei mezzi. Con il sindaco Spazzafumo prospetteremo ai gruppi di maggioranza alcune ipotesi in modo da poter poi procedere con la definizione delle tariffe in Giunta e quindi con la contabilizzazione dei relativi introiti nel Bilancio la cui approvazione, com’è noto, è di competenza consiliare”.
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