SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono terminati gli ultimi interventi di allestimento degli spazi espositivi dell’area archeologica della Villa Marittima del Paese Alto, lo spazio che ospita i resti della Villa Marittima, una domus di epoca romana emersa nel corso dei lavori di messa in sicurezza del sottosuolo nel quartiere svoltisi tra il 2012 e il 2013.
Nel luglio 2022 l’area museale era stata resa nuovamente accessibile al pubblico, in attesa che si rendessero disponibili i materiali per realizzare le teche trasparenti a copertura dei reperti rinvenuti nello scavo. Ora anche questo ultimo passaggio è stato completato, nei prossimi giorni l’area verrà allestita dagli archeologi e gli spazi interni verranno riordinati in vista dell’inaugurazione che si prevede possa tenersi già nel mese di marzo.
Il recupero e la valorizzazione in chiave museale dei resti della Villa Marittima sono stati realizzati sotto la costante supervisione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche grazie a diverse linee di finanziamento: le opere edili connesse alla parte interna dell’area museale che occupa il piano terra dell’ex scuola “Castello” (dove si ammira uno splendido mosaico) sono state finanziate per 200 mila euro dai fondi comunitari POR – FESR a cui si sono aggiunti 90mila euro di fondi regionali PRUACS per allestire il centro culturale didattico che occupa la stanza adiacente a quella dove si trova il mosaico. Con circa 313.000 euro di fondi del Piano Nazionale di Riqualificazione sociale e culturale delle aree degradate si è poi intervenuti sull’area museale all’aperto che interessa la parte di piazza Sacconi adiacente alla ex scuola.
“I lavori – ha detto il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Capriotti – hanno impegnato il Comune per molti anni e hanno richiesto finanziamenti importanti che non sarebbe stato possibile individuare nel solo bilancio comunale. È una grande soddisfazione essere finalmente giunti al momento in cui possiamo restituire questo spazio di grande rilevanza storica alla città”.
“L’Amministrazione comunale attribuisce grande importanza a quest’opera – aggiunge l’assessore alla cultura Lina Lazzari – non soltanto per il valore intrinseco dell’intervento ma perché esso va ad arricchire in modo significativo il patrimonio culturale di questa città, che ora abbraccia un arco temporale di oltre duemila anni, partendo dalla villa Marittima e dai reperti dell’Antiquarium Truentinum, passando per il Torrione medievale, le opere e gli edifici sette e ottocenteschi per approdare all’arte contemporanea rappresentata dalle opere disseminate nel centro cittadino”.