Di Pietro Pompei
DIOCESI – Mentre seguiamo la novena di preparazione alla festa della Madonna di Lourdes, ci piace ripercorrere dal 1908, anno dell’inaugurazione della nostra cattedrale, Santa Maria della Marina, la devozione della nostra città verso la Madonna apparsa sui Pirenei in cui la Vergine Santa testimoniò a Santa Bernardette Subirous di essere l’Immacolata Concezione. Un culto che fin d’allora, si stava diffondendo in vari paesi della diocesi con altari ed edicole; uno in particolare, riproducendo la grotta di Massabielle presso la chiesa della Madonna della Marina, pronta nell’inaugurazione provvisoria della Chiesa stessa.
Il rapido aumento della popolazione necessitava di una chiesa più grande e poiché il costo non fu raggiunto, il progetto che era stato preparato, fu ridotto sacrificando l’abside a vantaggio degli altari laterali che don Francesco Sciocchetti stava recuperando da alcune chiese demolite. Difatti tre altari di marmo dedicati al Sacro Cuore, a San Biagio e a Sant’Antonio da Padova furono acquistati per 2200 lire dall’amministrazione provinciale di Ascoli Piceno proprietaria dell’ex chiesa ascolana di San Filippo, abbattuta nel 1912 e tre altari lignei dedicati a sant’Agnese, Santa Lucia e all’Addolorata, acquistate a Ripatransone dalla chiesa di Sant’Agostino resa inagibile. Qui fu preziosa l’opera di don Luigi Sciocchetti, (fratello de lu Curate), pittore e scultore, al quale si doveva anche la costruzione, all’inizio della navata destra della Chiesa della Madonna della Marina, di una cappella in onore della Madonna di Lourdes.
Per molti decenni la chiesa della Marina è rimasta incompleta con la sacrestia all’inizio della navata sinistra a cui si accedeva da una porta laterale sull’odierna via Pizzi che permetteva di salire ad un’aula che a sua volta dava sul teatro San Giovanni Bosco; inoltre su un giardinetto che immetteva su varie aule per le attività associative e catechistiche ed accesso anche ad un grande magazzino adibito a ripostiglio. Su un buio corridoio c’erano gli ingressi degli uffici del parroco e del cappellano e l’ingresso al piano superiore dove abitava la famiglia del parroco.
Dalle finestre della sacrestia si poteva vedere da un lato via Pizzi dall’altro uno spazio di luce che veniva utilizzato come pollaio dal quale giungeva spesso il canto allegro del gallo o delle galline. Il pavimento era rimasto con le tavole non sempre ancorate a sufficienza .I successori di d. Sciocchetti continuarono a portare parziali aggiustamenti come la gradinata esterna e la facciata rimasta incompiuta a metà su disegno del professor Giovannelli Sanzio e il pavimento in graniglia.
Solo negli anni settanta, grazie all’interessamento del Vescovo Radicioni, furono completati i lavori portando importanti trasformazioni e completando parti importanti come l’abside per la funzionalità della Chiesa. Fu completata la facciata e portata la sacrestia a destra sacrificando la cappella della Madonna di Lourdes.
Ma nel 1977 la navata sinistra si è arricchita di un rilievo raffigurante la grotta della Madonna di Lourdes opera dello scultore Aldo Sergiacomi di Offida. E non poteva essere diversamente data la grande devozione che i fedeli della nostra città dimostrano ancora verso l’Immacolata Concezione.
Dopo il terremoto del 2016 si dovette intervenire ancora una volta per ristabilirne l’agibilità del luogo sacro. Questa ennesima ristrutturazione è stata seguita dall’attuale Vescovo Mons. Carlo Bresciani che nel seguire i lavori pensò bene di esaudire il desiderio spesso palesato dai suoi predecessori di essere sepolti nella cattedrale dove per anni avevano esercitato la loro opera pastorale per rimanere, secondo una normale tradizione diocesana che vuole i Vescovi per sempre vicini al loro popolo. Franco Cardini: “Pastori e popolo sempre vicini” Così commentava: “Un uso da conservare e da valorizzare; ma soprattutto, oggi, da intendere a fondo, al fine di recuperare quelle radici tradizionali che tanto spesso e con tanta leggerezza s’invocano mentre, in realtà, l’ignoranza e la leggerezza tanto teologica quanto liturgica dei fedeli le ha recise, ed è necessario riannodarle e restaurarle”.
E con quanta attenzione e cura è stato eseguito questo lavoro come si può leggere da una relazione in Regione: “Con l’occasione dei lavori sono state commissionate e predisposte quattro tombe al di sotto dell’altare della Madonna di Lourdes. In un primo momento è stata predisposta la buca attraverso un’attenta opera di rimozioni controllate, smontando e catalogando i singoli elementi costituenti la decorazione dell’altare. Successivamente è stato seguito un taglio controllato della pavimentazione costituita dal pregevole seminato “alla veneziana”. Nel rispetto delle procedure operative da eseguirsi su beni artistici e architettonici di pregio, gli elementi rimossi sono stati catalogati e archiviati per consentire future integrazioni al presentarsi di fratturazioni o lacune nella esistente pavimentazione.
Dopo aver posizionato i fornetti in calce- struzzo prefabbricato, è stato ricollocato il componimento lapideo che adornava l’altare. Infine il tutto è stato rifinito con marmo di Carrara”.
Il vescovo Chiaretti espresse questo desiderio chiaramente nel suo testamento spirituale, mentre il vescovo Gestori lo aveva palesato sia con il restare tra noi una volta diventato emerito sia parlando ad ogni occasione.
Non ci resta che ringraziare il Vescovo Carlo per questa opera che unisce la Venerazione alla Madonna di Lourdes alla preghiera di suffragio per i nostri amati Vescovi che ci hanno mostrato, con questa richiesta, tanto affetto.
Intanto prosegue, come abbiamo scritto, la tradizionale novena in preparazione alla festa della Beata Vergine Maria di Lourdes.
Fino a sabato 11 febbraio gli orari delle sante Messe saranno:7:30, 9:00, 18:00.
Sabato 11 febbraio, giorno in cui la Chiesa celebra la memoria della Beata Vergine di Lourdes e celebra la XXXI Giornata mondiale del malato, le sante Messe saranno
celebrate alle ore 7:30 e 9:00.
Alle ore 16:45 sarà recitato il Rosario, alle ore 17:30 sarà celebrata la santa Messa e a seguire processione “Aux Flambeaux”.