DIOCESI – In occasione della IX Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di Persone che si è svolta ieri, 8 febbraio, riportiamo le parole di don Gianni Croci, direttore della Caritas Diocesana.
“Lavoravo, avevo un piccolo chiosco, tutto andava bene, finché un giorno, mentre cercavo altre opportunità di guadagno migliore, mi sono avvicinata da un’agenzia che mi ha offerto un lavoro in Medio Oriente. Pensavo di aver trovato un’opportunità unica. Sono partita con il cuore pieno di speranza. Ho avuto bisogno di tempo per rendermi conto cosa mi era successo. Hanno ritirato i miei documenti, lavoravo senza avere un tempo per il riposo, poi ho scoperto che non venivo pagata, e alla fine mi hanno tolto il cibo. Ero disperata, ero trattata come una schiava.”
Questa breve testimonianza introduce la triste realtà della tratta di esseri umani, processo attraverso il quale le persone sono costrette o attirate da false prospettive, reclutate, trasferite e forzate a lavorare e vivere in condizioni di sfruttamento o di abuso. E’ una realtà complessa, spesso legata alla migrazione. Le vittime della tratta possono essere costrette allo sfruttamento sessuale, ai matrimoni infantili, precoci e forzati, o allo sfruttamento lavorativo in vari ambiti come ad esempio nei settori domestico, agricolo, alberghiero, minerario e manifatturiero, dell’edilizia o della pesca. La tratta di persone può inoltre implicare il traffico di organi, l’accattonaggio, il reclutamento di bambini e giovani per i conflitti armati. Così si privano le persone della loro dignità, del potere sulla propria vita e del diritto di vivere in modo sicuro e libero.
Ieri, ancora una volta, ci siamo fermati per pregare, per richiamare l’attenzione di tutti al problema, per lottare contro la tratta di persone, perché sia tutelata la dignità di ogni persona, per costruire insieme una cultura dell’incontro che porti alla conversione dei cuori e a società inclusive.
È infatti importante incoraggiare e incrementare percorsi educativi e di sensibilizzazione. Scrive papa Francesco: “Ogni cambiamento, ha bisogno di un cammino educativo che coinvolga tutti. Per questo è necessario costruire un ‘villaggio dell’educazione’ dove, nella diversità, si condivida l’impegno di generare una rete di relazioni umane e aperte”. (Messaggio del Santo Padre Francesco per il lancio del patto educativo – 12 Settembre 2019).
Questa è la preghiera che abbiamo recitato ieri per questi fratelli e sorelle, nella celebrazione Eucaristica della memoria di Santa Bakhita:
Santa Giuseppina Bakhita,
da bambina sei stata venduta come schiava
e hai dovuto affrontare difficoltà e sofferenze indicibili.
Una volta liberata dalla tua schiavitù fisica,
hai trovato la vera redenzione nell’incontro con Cristo e la sua Chiesa.
Santa Giuseppina Bakhita,
aiuta tutti quelli che sono intrappolati nella schiavitù.
A nome loro, intercedi presso il Dio della Misericordia,
in modo che le catene della loro prigionia possano essere spezzate.
Possa Dio stesso liberare tutti coloro che sono stati minacciati, feriti o maltrattati
dalla tratta e dal traffico di esseri umani.
Porta sollievo a coloro che sopravvivono a questa schiavitù
e insegna loro a vedere Gesù come modello di fede e speranza,
così che possano guarire le proprie ferite.
Ti supplichiamo di pregare e intercedere per tutti noi:
affinché non cadiamo nell’indifferenza,
affinché apriamo gli occhi
e possiamo guardare le miserie e le ferite di tanti fratelli e sorelle
privati della loro dignità e della loro libertà
e ascoltare il loro grido di aiuto.
Amen