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Terremoto in Turchia e Siria: Save the children, “difficile raggiungere le zone colpite”

Le temperature gelide, le strade e gli aeroporti danneggiati stanno rendendo difficile per le agenzie e le organizzazioni umanitarie il raggiungimento di migliaia di bambini e delle loro famiglie, che hanno un disperato bisogno di assistenza dopo il devastante terremoto di lunedì, ha dichiarato Save the children.

L’organizzazione ha attivato la risposta all’emergenza nelle regioni colpite, dove i sopravvissuti hanno un drammatico bisogno di ripari, coperte, cibo e cure mediche, in uno scenario in cui, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa 23 milioni di persone, tra cui circa 1,4 milioni di bambini, potrebbero essere colpite dal terremoto. In Turchia, secondo gli ultimi dati, sono crollati circa 5.775 edifici in 10 città e la popolazione non riesce ad avere riscaldamento, elettricità, aiuti, acqua potabile e servizi di comunicazione. I bambini stanno vivendo nel terrore. “Mi sono svegliato al suono della tv che cadeva a terra. Ho radunato rapidamente i miei cinque figli e la mia famiglia e ho lasciato l’edificio. Al momento siamo alloggiati in container prefabbricati dove ci sono più di 20 bambini e le loro famiglie che hanno bisogno di aiuto. Non abbiamo accesso a gas, elettricità e servizi di base. Siamo tutti sconvolti. Il figlio di mio cugino ha troppa paura per stare al chiuso e ora dormirà solo in macchina”, ha raccontato Mustafa, 41 anni, di Gaziantep.

Save the children esprime la propria profonda preoccupazione per le persone che, nel Nord-Ovest della Siria, avevano già dovuto abbandonare le proprie case, a causa di un conflitto che dura ormai da quasi 12 anni, e vivono nei campi per sfollati. Sono infatti quasi 3 milioni di sfollati interni nel Nord-Ovest della Siria e 1,8 milioni di persone vivono nei campi dell’area colpita dai terremoti.

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Carletta Di Blasio: