“La storia della Georgia racconta tanti passaggi dall’oscurità alla luce, perché il vostro Paese è sempre riuscito a rialzarsi e risplendere, anche quando, più volte lungo i secoli, ha subito invasioni e dominazioni straniere”. E’ l’omaggio di Francesco ad una delegazione dell’Università Sulkhan-Saba Orbeliani di Tbilisi, in Georgia, ricevuta in udienza. “Il vostro popolo, gioviale e coraggioso, accogliente e innamorato della vita, ha saputo coltivare, pure nei periodi più bui, un’attitudine positiva proprio grazie alla sua fede e alla sua cultura”. “In ciò il ruolo della Chiesa cattolica è prezioso”, ha sottolineato il Papa: “Essa ha consentito feconde aperture culturali di cui ha giovato la storia del Paese”.
“Questo ruolo di creare spazi e ponti per il bene di un Paese e della sua gente è inscritto nel nome del vostro Istituto”, ha concluso Francesco, secondo il quale “i georgiani, a partire dai giovani, meritano di avere opportunità sempre più ampie. E al tempo stesso il tipico umanesimo georgiano, nella sua unicità e bellezza, merita di essere apprezzato altrove, con la sua arte, letteratura, musica e con tante altre espressioni rilevanti, che potranno arricchirsi attraverso il confronto rispettoso con altre culture”. All’inizio del suo discorso, il Papa ha citato il Patriarca Ilia: “quando io sono un po’ triste, ascolto la sua musica: un uomo di Dio che porto nelle mie preghiere e del quale mi piace ascoltare i pregevoli componimenti musicali”.
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