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Papa Francesco ricorda Pericle Fazzini e la sua opera del Cristo Risorto

 

Foto del Prof. Giovanni Tridente

DIOCESI – “Cari fratelli e sorelle, la speranza è una realtà corale! Guardate, alle mie spalle, la scultura del Cristo Risorto, opera dell’artista Pericle Fazzini, voluta da San Paolo VI perché dominasse questo palco e quest’aula”. Con queste parole Papa Francesco durante il discorso ai rettori, docenti, studenti e personale delle Università e Istituzioni Pontificie Romane ha iniziato a parlare dell’artista Grottammarese e della sua opera presente nell’aula Paolo VI.

Papa Francesco ha poi affermato: “Osservate le mani del Cristo: sono come quelle di un maestro di coro. La destra è aperta: dirige tutto l’insieme dei coristi e, tendendo verso l’alto, sembra chiedere un crescendo nell’esecuzione. La sinistra, invece, pur rivolta a tutto il coro, ha l’indice puntato, come per convocare un solista, dicendo: “Tocca a te!”. Le mani del Cristo coinvolgono al tempo stesso il coro e il solista, perché nel concerto il ruolo dell’uno si accordi con quello dell’altro, in una costruttiva complementarità. Per favore: mai solisti senza coro. “Tocca a tutti voi!” e al tempo stesso: “Tocca a te!”. Questo dicono le mani del Risorto: a tutti voi e a te! Mentre ne contempliamo i gesti, rinnoviamo allora il nostro impegno a “fare coro”, nella sintonia e nell’accordo delle voci, docili all’azione viva dello Spirito. È quello che chiedo nella preghiera per ciascuno di voi e per tutti. Di cuore vi benedico, e vi raccomando: non dimenticatevi di pregare per me”.