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Papa Francesco, card. Zuppi: “le sue parole e i suoi gesti sono diventati per noi un programma ecclesiale”

“Le sue parole e i suoi gesti sono diventati per noi un programma ecclesiale e ci offrono anche un linguaggio che avvicina tanti ed è comprensibile a tutti. Le sue parole e il riferimento al discorso di Firenze restano per noi una preziosa indicazione, segnano l’urgenza di tanto impegno pastorale insieme a tutto il popolo che ci è affidato e ci spingono a intraprendere con coraggio e responsabilità il nostro cammino ecclesiale”. È il grande “grazie” reso dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, a Papa Francesco, in occasione del decennale del pontificato. “Conosciamo i suoi discorsi e i suoi documenti ufficiali, che hanno inciso in profondità nella vita delle nostre comunità”, ha detto Zuppi ringraziando, anche a nome dei suoi confratelli, il Santo Padre per il suo insegnamento: “Abbiamo imparato ad apprezzarlo nei suoi gesti simbolici come la preghiera del 27 marzo 2020 in una piazza San Pietro deserta o come il bacio ai piedi dei leader del Sud Sudan chiedendo il loro sforzo per la pacificazione di quella terra. Ne abbiamo colto ancora l’impegno esplicito per la pace in Ucraina, ma anche nei tanti focolai di guerra sparsi per il mondo. Si è mostrato vicino alle popolazioni martoriate dalle calamità naturali, come il terribile terremoto che ha recentemente colpito la Turchia e la Siria. Ha denunciato la ‘globalizzazione dell’indifferenza’ e si è mostrato attento a quanti sono costretti a migrare nella speranza di una vita migliore, rischiando e spesso purtroppo perdendo la vita stessa. Ha sempre invitato a non accontentarsi del ‘si è sempre fatto così’ ed ha piuttosto spronato a realizzare una Chiesa in uscita, proiettata verso le periferie esistenziali. Papa Francesco ha assunto alcuni tratti di San Giuseppe: vediamo in lui la cura dell’altro, la custodia dei più deboli, la solidità della fede quotidiana e il coraggio di sognare la Chiesa di oggi e di domani” E proprio con la preghiera dedicata dal Papa al patrono della Chiesa universale, a conclusione della lettera apostolica Patris corde, Zuppi ha concluso la sua introduzione al Cep.

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