MARCHE – Occorre accelerare gli interventi rispetto a una situazione regionale che vede circa un terzo delle acque subire dispersioni all’interno di una rete idrica da ammodernare e alla luce dei cambiamenti climatici che hanno fatto registrare alle Marche, lo scorso anno, un 20% in meno delle precipitazioni rispetto alla media storica. È quanto afferma Coldiretti Marche in occasione della Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo 2023 dopo che la cabina di regia del Governo ha deciso la nomina di un commissario nazionale per affrontare l’emergenza. Nei giorni scorsi la Regione aveva annunciato un piano da 34 milioni per interventi sulla rete idrica e un progetto per realizzare circa 19 invasi artificiali presentato dal Consorzio di Bonifica. “Per l’agricoltura il tema è molto sentito – spiega la presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni – perché parlare di acqua significa anche parlare di cibo, di sovranità alimentare, di futuro economico della nostra regione e dell’intero Paese. L’agricoltura, spesso additata come un problema per il consumo di acqua, è invece un settore che riutilizza la risorsa, la rimette in circolo e oggi, grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte nell’ambito dell’agricoltura di precisione è capace di risparmiarla, di utilizzarla dove è strettamente necessaria. Occorre avviare un tavolo di coordinamento regionale con tutti i soggetti che si occupano di questo servizio ecosistemico complesso, non solo agricolo ma anche idroelettrico e idropotabile, che va gestito con spirito di collaborazione. Oltre al Piano Laghetti non dobbiamo dimenticare l’approvvigionamento delle falde, delle dighe esistenti oltre al loro sfangamento per aumentarne la capacità di accumulo”.”. Nel frattempo il 2023 si è caratterizzato da temperature leggermente più alte rispetto alla media storica del periodo ma, in compenso, le precipitazione – secondo i dati dell’Amap – segnano un +23%. “Dati migliori rispetto al resto d’Italia – dicono da Coldiretti Marche – ma che non fanno stare tranquilli gli agricoltori ad ogni modo condizionati nella scelta per le semine. L’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. Dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per le produzioni di carne di prodotti caseari”.