SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Ringrazio di cuore per la loro presenza i sacerdoti che stanno concelebrando con me questa Messa: don Patrizio, che, oltre ad essere il vicario generale, è anche il mio parroco; don Luciano, che tutti conoscete e che non ha bisogno di presentazioni; don Gabriele con il quale ho collaborato e condiviso il mio percorso di vita sacerdotale, poiché era viceparroco della parrocchia Madonna della Marina, mentre io, mentre io ero viceparroco in quella di San Benedetto Martire. Permettetemi stasera, in occasione del mio 55° anniversario di ordinazione sacerdotale, di riflettere sulla mia vita personale e sacerdotale, che con questa ricorrenza ha compiuto un passo in più, un gradino in più verso il Paradiso”. È con queste parole e con le lacrime agli occhi – lacrime di gioia come ha tenuto a precisare egli stesso – che Mons. Romualdo Scarponi ha iniziato l’omelia della Messa da lui presieduta giovedì 23 marzo, alle ore 18:00, presso la Cattedrale Santa Maria della Marina, in occasione della sua speciale ricorrenza. Presenti alla celebrazione di ringraziamento, animata dal canto soave delle Suore Battistine, anche don Patrizio Spina, don Gabriele Paoloni e don Luciano Paci.

“Quanti ricordi! – ha proseguito don Romualdo – Quante persone affollano il mio cuore e la mia mente! Quanti momenti di gioia e di sofferenza vicino al popolo di Dio! Quante grazie ricevute e quante occasioni della presenza del Signore e del Suo amore! Oggi desidero rinnovare l’offerta della mia vita al Signore a servizio della Chiesa. Ogni Eucaristia è rendimento di grazie. Questa sera ho un motivo in più. Nel mio ricordino dell’ordinazione presbiterale scrissi: Ringraziate con me il Signore per le meraviglie operate in me. Oggi sono ancora più convinto. Il sacerdote è colui che, chiamato da Dio, risponde offrendo la sua umanità, il suo cuore, amando Cristo nel servizio pastorale. Il sacerdote è colui che si carica sulle spalle il popolo a lui affidato. È l’uomo della misericordia che ha il cuore che si commuove, partecipando alle gioie e alle sofferenze dei fratelli. Ogni sacerdote scelto fra gli uomini viene costituito per il bene della Chiesa“.

Poi ancora sul sacerdozio, Mons. Scarponi ha aggiunto: “Il sacerdote rafforza la sua missione solo con la sua vicinanza con Dio nell’Eucaristia; con il vescovo nell’obbedienza; con i confratelli sacerdoti per sentirsi amato nella collaborazione pastorale; con il popolo per accompagnarlo all’incontro con Cristo, unico Salvatore. Se volete un esempio più semplice, il sacerdote è il tubo attraverso cui passa l’acqua viva che disseta, la Grazia di Dio. Papa Francesco ci ripete che dobbiamo riconoscere l’odore delle pecore, io aggiungerei il profumo del pesce”.

Aiutatemi a ringraziare il Signore – ha concluso il sacerdote, visibilmente commosso – per questo grande dono ricevuto e chiedo perdono per tutti i miei peccati di omissione, per tutte le volte che non mi sono donato totalmente al Signore e agli altri. Ringrazio tutti i miei cari familiari; i vescovi che mi hanno amato e che io ho cercato di servire come collaboratore e figlio obbediente; tutti i sacerdoti che mi hanno guidato, in modo particolare il curato di San Benedetto Martire, Mons. Francesco Traini, che mi assiste dal cielo; la comunità che mi ha accolto per tanti anni e che ricordo con grande gioia – specialmente gli anni trascorsi nell’oratorio – da cui ho ricevuto l’esempio e l’amore che mi hanno fatto crescere nel sacerdozio; ringrazio poi questa comunità che mi ha accolto e mi sostiene nel mio cammino, perché ancora devo camminare molto per corrispondere alla vocazione ricevuta, sostenuto dal parroco don Patrizio e don Luciano. Porto sempre nel mio cuore tutte le persone che ho incontrato, con cui ho collaborato e con coloro che dal Paradiso mi proteggono. Aiutatemi nella mia missione di sacerdote per riscoprire sempre di più che il Cristianesimo è Gesù Cristo: tutto il resto è un mezzo, un modo per scoprire e amare Gesù, poiché, senza di Lui, la nostra vita è fumo senza arrosto. Ringraziate con me il Signore per il sacerdozio donato e offerto per il bene della nostra Chiesa Diocesana. Come Maria che corre a servire la cugina Elisabetta, la Madonna interceda per me perché possa continuare a servire i miei fratelli come dono prezioso. Camminiamo insieme, sempre, perché è bello camminare dietro al Signore”.
Al termine della celebrazione, don Patrizio Spina ha ringraziato don Romualdo per il suo prezioso servizio offerto negli anni alla comunità diocesana.

 

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