“La gente non si stanca di chiedere e di chiamare, e noi non dobbiamo stancarci di aprire le porte e le finestre. Se tu sei prete, è per questo; se tu sei nel circolo della parrocchia, è per questo: per aprire porte, per aprire finestre, per ricevere sempre con un sorriso. E non dire ‘non è ora’. Apertura totale: braccia e mani aperte, occhi desiderosi di incontro e carichi di affetto. Questa è la pastorale di una parrocchia”. Lo ha detto, stamattina, Papa Francesco, ai fedeli provenienti dalle parrocchie di Rho (Milano) ricevuti questa mattina in udienza. “In parrocchia ciascuno porta anche il proprio fardello, per poterlo condividere con qualcun altro e alleggerirne il peso, ma anche per condividere le cose buone che contiene!”, ha osservato il Pontefice. Ma attenzione al grande nemico delle parrocchie, “il chiacchiericcio”. “State attenti, non lasciate entrare il chiacchiericcio. Il chiacchiericcio uccide. E non sparlare gli uni degli altri. Se a te non piace questo, non ti piace questa, mangiati il tuo giudizio, ma non condividerlo per rovinare l’altro”. Il rimedio suggerito da Papa Francesco contro il chiacchiericcio è “mordersi la lingua. Morditi la lingua prima di chiacchierare. Niente chiacchiericcio, per favore, quello è una peste che rovina le parrocchie, rovina le famiglie e tante cose”. Da qui il mandato ai fedeli delle parrocchie di Rho: “Le vostre parrocchie si trovano in un luogo ricco di spiritualità, caratterizzato da una storia di Chiesa generosa e feconda. Partecipate della grande e vivace eredità pastorale ambrosiana e vivete all’ombra dell’antico santuario dell’Addolorata di Rho, voluto da San Carlo Borromeo poco prima della sua morte, luogo di devozione e meta di pellegrinaggi ieri come oggi. Andate avanti! Voi anziani e adulti trasmettete ai giovani il testimone che a vostra volta avete ricevuto dalle generazioni che vi hanno preceduto; e lo date arricchito del vostro impegno e della vostra testimonianza. E voi giovani, non abbiate paura a parlare con i vecchi! Vai a parlare, a discutere, vai ad ascoltare i vecchi, perché ti daranno forza, prendendo dalla loro storia, perché tu possa andare avanti, tu che sei giovane adesso. Questo non significa guardare sempre indietro, no. Tu vai dai vecchi, parla, ma guarda avanti, all’orizzonte. È importante che i giovani incontrino i vecchi e parlino con i vecchi”.
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