“Voi, vescovi emeriti, non fate mancare nel silenzio e nella preghiera il vostro sostegno a questo processo. Dico nel silenzio e nella preghiera perché, quando un Pastore ha concluso il proprio mandato, emerge il suo profilo spirituale e il modo in cui ha servito la Chiesa: si vede se ha imparato a congedarsi ‘spogliandosi … della pretesa di essere indispensabile’, oppure se continua a cercare spazi e a condizionare il cammino della diocesi”. Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza i seminaristi delle diocesi della Calabria, questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano. “Chi è emerito è chiamato a servire con gratitudine la Chiesa nel modo che si addice a questo suo stato. Non è facile congedarsi; a tutti è richiesto uno sforzo per congedarsi”, ha aggiunto.
Il Pontefice ricorda lettera scritta sull’argomento che “incominciava con queste parole: ‘Imparare a congedarsi’, senza tornare a ficcare il naso, imparare a congedarsi e mantenere quella presenza assente, quella presenza lontana, per cui si sa che l’Emerito è lì ma prega per la Chiesa, è vicino ma non entra nel gioco. Non è facile. È una grazia dello Spirito imparare a congedarsi”. Quindi, l’attenzione si è spostata sui tribunali, “perché lì tante volte nasce la corruzione”. “State attenti, state attenti ai tribunali. E che ci sia un cambiamento anche nei tribunali”.

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