Sono aumentati del +6,6% rispetto al 2021 gli utenti che nell’ultimo anno si sono rivolti agli sportelli dei Centri d’ascolto della Caritas di Firenze, per un totale complessivo di 7.851. Nel 2022, le 3.154 persone che si sono presentate per la prima volta hanno un’età media inferiore rispetto al passato (il 20% ha meno di 25 anni), sono prevalentemente donne (56,6%), studenti (4,9%), non sposati (45,9%) e soggetti che affittano camere o posti letto. Queste alcune delle tendenze evidenziate nel primo Report del 2023 a cura dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Firenze.
Dunque non solo coloro che appartengono alle periferie esistenziali e alla marginalità estrema, ma singoli e famiglie che, pur avendo una casa e un lavoro, non riescono a far fronte alle spese ordinarie e che, con la pandemia, si sono infragilite. Nella stragrande maggioranza dei casi (76,4%) gli utenti sono soggetti che percepiscono un reddito non adeguato a coprire le normali necessità; mentre il restante 23,6% si distribuisce tra una pluralità di voci legate alla mancanza di occupazione, ai problemi di salute o abitativi. Le problematiche legate a risorse economiche insufficienti interessano le fasce di età centrali, ma anche il 33,1% di coloro che hanno meno di 25 anni (1/3 dei più giovani). Dal 2019 al 2022 si è passati dalle 43047 richieste formulate da persone afflitte da questo tipo di difficoltà a 129.464, con un incremento che nei quattro anni è stato pari al 200,8%. A fronte di questo problema così diffuso, legato alla scarsità del reddito disponibile, la principale risposta attuata da Caritas per tutto il periodo 2020-2021 è quella del pacco viveri. Da 22.589 pacchi viveri erogati nel 2019 si è passati a 97558 nel 2021 e a 88022 nel 2022.
“Da questo report emerge la necessità di individuare, attivando una rete di servizi più ampia, percorsi di sostegno a una popolazione economicamente fragile per evitare la caduta in una condizione di vera e propria marginalità sociale”, dice Riccardo Bonechi, direttore della Caritas diocesana Firenze. Per Giovanna Grigioni, referente dell’Osservatorio Caritas, “non è più possibile tenere distinte e separate le varie classificazioni della povertà (economica, educativa, alimentare…) perché, sempre di più, i vari aspetti si intrecciano tra loro. Per favorire lo sviluppo delle nostre comunità è dunque necessario dare risposte integrate ai bisogni complessivi delle persone, con un approccio multidisciplinare e senza creare disuguaglianze”.
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