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Monteprandone, torna la Processione del Cristo Morto

MONTEPRANDONE – Il 2023 porterà di nuovo agli antichi splendori la storica Processione del Cristo Morto di Monteprandone che prima dei due anni di stop imposti dalla pandemia di Covid 19, si è svolta, ininterrottamente, ogni Venerdì Santo dal 1859 e ha percorso le caratteristiche rue dell’incasato medioevale di Monteprandone, terra natale di San Giacomo della Marca.
Quest’anno la tradizione si rinnova venerdì 7 aprile con partenza alle ore 21 dalla Chiesa di San Nicolò nel Borgo Storico di Monteprandone.
Ogni anno migliaia di fedeli assistono con devozione alla storica processione del Cristo Morto a Monteprandone. Il venerdì santo, prima della Pasqua, si ritrovano nella Chiesa di San Nicolò di Bari, arrivando anche da fuori Comune per vivere un momento spirituale che unisce la preghiera al folklore, la contemplazione alla storia, la tradizione all’oggi.
Sono oltre 300 le persone del paese che vestono i ruoli dei personaggi storici che compongono la processione, dalle pie donne ai portatori, dalla banda ai chierichetti.
La Storia della Processione
Nel 1846 la confraternita della Pietà e della Morte decise realizzare una preziosa bara che potesse essere l’orgoglio di tutti i cittadini e, nella sua bellezza, far contemplare e pregare il Cristo Morto.
Fu così che l’artista Emidio Paci realizzò una statua del Cristo morto in legno che ebbe un costo di 33,21 scudi e l’anno successivo nel 1847 Sante Morelli preparò una bara sempre in legno, a misura dei vicoli del paese uno dei migliori ebanisti dell’epoca, incaricato dalla per una spesa di 60 scudi.
Nel 1851 si commissionò a Tito Boccachiodi la doratura della bara al costo di 55 scudi e nel 1855 con il velluto, le stoffe, le frange d’oro e d’argento, i cuscini e i fiocchi, si completò anche l’ornamento. La spesa complessiva fu di oltre 220 scudi.
Maestosa, splendente, misteriosa, imponente e mistica, la bara così come la conosciamo oggi, uscì in processione per la prima volta nel 1859 incantando i fedeli.
Da allora è l’elemento centrale della processione e chiunque la vede ne rimane affascinato e non può fare a meno di ritornare l’anno successivo. Pesa oltre 400 chili e viene portata a spalla da quattro giovani, vestiti di nero, che si danno il cambio con le altre squadre lungo il percorso.
Altri elementi altrettanto importanti e preziosi sono la Croce e i simboli della passione, le sette parole dette da Gesù ricamate in oro su splendidi gonfaloni rossi, le vergini vestite di bianco rappresentate dalle bambine della parrocchia, le pie donne vestite di nero che con i loro canti di lamento si alternano alla preghiera, la banda musicale con i mantelli neri; le ragazze con le sette spade, la statua di San Giovanni, la bellissima e preziosa statua della Madonna Addolorata con la corona d’oro e le autorità religiose e civili.

Redazione: