Giovanni Paolo Ramonda
La preghiera dei poveri scelta ogni giorno, anche a piccole dosi, con un briciolo di silenzio e contemplazione facendo tacere i cellulari, i computer per un po’ di tempo è trasformante nell’amore concreto a chi ci sta accanto e nell’apertura alle sofferenze del mondo.
Tutta la creazione geme e soffre: guerre, terremoti, profughi che muoiono in mare, tra cui donne e tanti bambini, ci richiamano a una conversione radicale del nostro modo di vivere.
Signore facci sentire fratelli tutti, rendici comunità, Chiesa accogliente, facci sentire la fame che passa nello stomaco di chi non ha da mangiare.Basta guerre, facci desiderare e condividere pace e giustizia.
La Pasqua di Gesù ormai vicina, la sua Resurrezione ci riempie di una gioia infinita anche in mezzo alle tribolazioni, di una speranza reale, concreta che ci accompagna nelle vicende della storia.
La Pasqua ci porta ad essere vicinissimi a chi soffre, a quelli che sono considerati uno scarto nella società, agli ammalati, ai disperati.
Il Vivente, il Crocifisso-Risorto cammina con noi sulle nostre strade, nelle nostre miserie, non siamo più soli.Andiamo anche noi a condividere le piaghe di tre quarti dell’umanità che anela a risorgere. Sospinti dall’amore di Dio ci facciamo piccoli per fare crescere i nostri fratelli e sorelle che sono nel bisogno delle cose essenziali.
In questo cammino verso la Pasqua Gesù salendo al Calvario condividendo le sofferenze dell’umanità ci chiede di dargli da bere negli ultimi, in quelli che non contano nulla. “Ho sete “ci dice sul Calvario.
Una solidarietà che esige la contemplazione, anzi l’adorazione come ci richiama sovente Papa Francesco.
Gesù fa la Pasqua con noi, ci prende per mano, come un buon pastore, con noi nei momenti bui, difficili, prega con noi e per noi.Ci fa rialzare quando cadiamo siamo stanchi e afflitti, ci dona il suo perdono anche se lo tradiamo. Sempre aperto, accogliente, ci rivela l’amore del Padre, della sua misericordia che supera ogni nostro limite.
Con noi grida nei momenti di dolore: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato? “
Resta con noi Signore donaci la pace, fai cessare il rumore delle armi, donaci la sapienza di trasformarle in aratri per donare pane, acqua, cure, casa e famiglia.Questa crisi mondiale che stiamo vivendo non è per la morte ma per la vita. Come diceva il servo di Dio don Oreste Benzi: “Non esiste neanche un fatto nella nostra vita che non venga trasformato dal Signore in passi avanti nella storia della salvezza. L’importante è essere come Maria che ai piedi della croce meditava nel suo cuore tutto ciò che accadeva per aderire sempre più al progetto di Dio”.
Siamo tutti invitati in questa Pasqua ad un impegno fattivo e concreto perché ognuno abbia il necessario per vivere e soprattutto i poveri abbiano la possibilità di una vita dignitosa e secondo giustizia.Veramente la Pasqua di Gesù ci regala la via della condivisione per la salvezza del mondo.
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