CUPRA MARITTIMA – Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai libri. Questa settimana abbiamo intervistato la professoressa Maria Cristina Scorrano, insegnante presso l’Isc di Cupra Marittima, sorella di Daniela, purtroppo venuta a mancare da qualche tempo e autrice del libro “La scelta del cuore“, edito da Vertigo.
L’opera è stata presentata nei giorni scorsi nella sala consiliare del Comune di Cupra Marittima alla presenza, fra gli altri, della dirigente Gaia Gentili.
Professoressa la protagonista del libro scritto da sua sorella è Maria Jose, una bambina colombiana di appena sette mesi. Che tipo di incontro è stato?
L’incontro con la piccola Maria Jose è stato un incontro d’amore infinito: tre cuori che fin da subito si sono conosciuti e riconosciuti, compenetrandosi in un unico grande cuore che ha dato origine ad una famiglia.
Queste pagine testimoniano l’importanza e la necessità dei gesti di amore, come quello compiuto da Daniela e il marito Massimo nel desiderio di adottare questa bambina, che aveva bisogno di una madre e un padre che le volessero bene.
Le pagine di questo piccolo libro costituiscono la testimonianza di un forte desiderio di diventare madre e padre.
Un forte desiderio nato dal concepimento dell’idea di diventare genitori di cuore e di donarsi all’accoglienza di una piccola bambina che altro non aspettava di avere una mamma e un papà. Adottare è un atto di coraggio e di responsabilità mosso da un sentimento puro, cristallino come l’amore incondizionato, perché si ama ciò che non hai concepito con la pancia ma con il cuore.
Sua sorella non poteva avere figli biologici. Una notizia dura che non le ha impedito di diventare mamma ed essere felice.
Daniela scrive in queste pagine: “Nella mia vita non avevo messo in conto di non avere figli biologici. Il mio grembo era vuoto ma non il cuore”. Sicuramente il grande istinto di maternità e l’amore immenso per i bambini, hanno portato Daniela all’adozione. Lei amava dire: “Scelta del cuore e soprattutto nel cuore”.
Qual è il messaggio che Daniela desiderava mandare al lettore attraverso queste pagine?
Non si può parlare di un solo messaggio, ma di più messaggi. Il più importante è dato dall’amore per i bambini ma attenzione: adottare non è un’opera buona, come purtroppo in molti pensano, e come Daniela amava dire per “bonaria superficialità”. Adottare è amore puro. L’adozione è un percorso naturale di vita, per chi lo sceglie, senza differenze con i figli biologici. Adottare è accogliersi, si pensi all’adozione come a una parola che accarezza il cuore.
Sua sorella, docente di materie giuridiche, è venuta a mancare da qualche tempo. Che vuoto ha lasciato e quanto era forte il vostro rapporto?
Purtroppo Daniela ci ha lasciati troppo presto, lo scorso settembre, lasciando in tutti noi un vuoto incolmabile. Io e Daniela siamo cresciute insieme e nei miei ricordi non esiste un istante della mia vita che non sia legato a lei. Daniela era, anzi, è una persona speciale, non è retorica. Una grande comunicatrice, riusciva a parlare al cuore di tutti con la sua semplicità e immensa umanità. Mi piace pensare e immaginare che ora viva in un mondo fresco e soave, circondata da tanti bambini che la tengono per mano.