“Dopo una giornata di trepidante attesa, tutti i nostri connazionali in Sudan che hanno chiesto di partire sono stati evacuati. Con loro ci sono anche cittadini stranieri. L’Italia non lascia nessuno indietro”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, nella tarda serata di ieri. “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa operazione così difficile, in piena zona di combattimento”, ha proseguito il premier. “Il mio plauso va al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e all’Unità di crisi della Farnesina, al ministro della Difesa, Guido Crosetto, al sottosegretario Alfredo Mantovano, al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, al comandante del Covi, il generale Francesco Paolo Figliuolo, al nostro ambasciatore in Sudan, Michele Tommasi, ai Servizi di Sicurezza. Voglio rinnovare anche in questa occasione il mio appello alla fine della guerra, all’apertura di un negoziato che conduca a un governo a trazione civile”, ha concluso Meloni, evidenziando che “il Sudan ha bisogno di pace”.
Sempre nella tarda serata di ieri, il ministro Tajani ha fatto sapere via social che “tutti gli italiani che hanno chiesto di partire dal Sudan sono in salvo ed in volo verso Gibuti. Sono orgoglioso del gioco di squadra che ha portato al successo di questa delicata e complessa operazione di evacuazione. Ringrazio i militari, l’intelligence e la diplomazia”.
Tra i connazionali che hanno lasciato il Sudan – oltre un centinaio – anche l’ambasciatore Tommasi e personale militare; dopo lo scalo a Giubuti arriveranno oggi a Roma.
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