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FOTO Cerimonia del “25 aprile” ad Acquaviva Picena

ACQUAVIVA PICENA – Ad Acquaviva Picena il Comune in collaborazione con l’Istituto scolastico, ha commemorato il 25 aprile con una sentita cerimonia, giorno che ricorda la liberazione dell’Italia dalla dittatura nazifascista. Il corteo con le autorità politiche, militari, religiose e civili, con i rappresentanti delle forze armate e delle Associazioni, insieme al sindaco di Acquaviva Picena, Infriccioli, si sono diretti versi la casa di Mariano Vulpiani, partigiano acquavivano che ha dato la vita per non aver rivelato il nome di altri partigiani. Il Vulpiani fu torturato e ucciso nel territorio ascolano, ma non fu mai ritrovato il corpo; questo suo gesto eroico rimarrà per sempre nella storia del suo paese e non solo. Davanti la casa del Vulpiani, così come davanti al “Monumento dei caduti”, è stata deposta una corona di alloro. Il sindaco di Acquaviva Picena, Infriccioli, per l’occasione, ha detto: “Commemorando la giornata della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, commemoriamo il nostro concittadino Mariano Vulpiani. Mariano conduceva una vita semplice, era una persona umile e generosa che durante gli anni della Resistenza venne arrestato, torturato e poi ucciso dai soldati tedeschi, perché aveva aiutato dei partigiani a nascondersi e non aveva voluto rivelare i loro nomi. Per questo noi, ad Acquaviva, leghiamo la cerimonia che celebra l’anniversario della Liberazione con il ricordo e la commemorazione di questo nostro concittadino che pagò con la vita le sue azioni.

Un esempio di umanità, ancora oggi vivo più che mai, ora che la guerra è tornata sul suolo della nostra Europa. Una guerra, questa russo-ucraina che si prolunga da più di un anno, dove i primi a soffrire le conseguenze del conflitto, come in tutte le guerre moderne, sono i civili, soprattutto quelli più inermi e deboli. Una guerra di cui tutti vediamo la tragedia, sentiamo l’angoscia e avvertiamo la pericolosità per l’ordine di pace e convivenza che contraddistingue i nostri territori da quando è nata la Repubblica. Questa nostra Repubblica che ha le sue radici più profonde nelle lotte della Resistenza, perché da quelle lotte traggono origine i valori fondanti della Costituzione nei quali oggi tutti ci riconosciamo. In queste lotte che coinvolsero tutto il popolo italiano, un piccolo, ma eroico posto lo occupa la vicenda del nostro Mariano Vulpiani, il cui eroismo fu quello di conservare nella bestialità della guerra la sua umanità più profonda, quell’umanità che lo condusse a nascondere chi aveva bisogno di essere nascosto e a proteggerlo fino a perdere la propria vita”. Il presidente ANPI di San Benedetto del Tronto e vicepresidente ANPI di Ascoli Piceno, Bruni ha detto: “L’Italia ha vissuto la dittatura nazifascista e quel periodo, per tutti gli italiani, è stato molto duro, è stato davvero terribile.

L’Italia dopo l’8 settembre a seguito dello sbarco degli anglo-americani, iniziò un periodo di sbandamento, non sapevano cosa fare, ma non si persero d’animo: le forze armate e anche i singoli cittadini, iniziarono a combattere nella Resistenza e si formarono gruppi di partigiani pronti a liberare il suolo italiano. Uomini e donne si impegnarono per difendere la libertà. Il Gen. Dalla Chiesa che noi tutti conosciamo, a quei tempi era sottotenente a San Benedetto del Tronto e fece tanto per aiutare i partigiani di San Benedetto del Tronto. La bandiera che oggi noi abbiamo, ci è stata regalato dal Generale Dalla Chiesa, ne siamo molto orgogliosi. Ci tengo a ricordare anche il sottotenente Paolini, un piemontese che sbarcò a San Benedetto e che aiutò molto la popolazione nella lotta nella Resistenza”. Il consigliere della provincia di Ascoli Piceno, Teodori ha detto: “Vi porto i saluti del presidente Loggi.

Sono orgoglioso oggi di rappresentare la provincia di Ascoli Piceno, una provincia insignita della Medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana. Penso che noi oggi abbiamo il dovere di tenere ben saldi quei valori che portarono gli italiani a combattere per la libertà. Anche se siete giovani dovete imparare a difendere quei valori, ricordare quei valori. I valori che avevano a cuore gli italiani di allora, gli stessi italiani che hanno combattuto nella Resistenza, ottenendo la libertà e garantendola a noi oggi”.

Il Capitano dell’Arma dei Carabinieri Tessitore ha detto: “Io vorrei cercare di farvi comprendere come si sono sentiti gli italiani in quel triste momento; credo abbiano pensato: resistere o morire…Si ritrovarono a dover affrontare l’aggressore.

Per noi oggi chi può essere l’aggressore? Per noi oggi è rappresentato dal crimine, dalla delinquenza; per combattere contro questi “aggressori” dobbiamo farci ispirare da quell’Italia di allora e fare oggi la nostra parte. Il nostro compito è quello di comportarsi bene, nel vostro caso è rispettare i genitori, gli insegnanti, studiare…Ognuno di noi nella quotidianità può fare del suo meglio. Vi suggerisco anche di considerare la libertà da un vostro punto di vista personale, quella libertà che ci è stata consegnata dal sacrificio di tanti e della quale dovete andare fieri”. La capogruppo di maggioranza del Comune di Acquaviva Picena Di Girolamo ha introdotto la seconda parte della cerimonia, quella caratterizzata dai lavori dei ragazzi dell’ISC acquavivano. Si ringraziano per la presenza il sindaco di Acquaviva Picena Infriccioli, il consigliere della provincia di Ascoli Piceno Teodori, tutti i rappresentanti delle forze armate, in modo particolare il Capitano dei Carabinieri Tessitore, il Tenente di vascello D’Angelo, il Tenente della Guardia di finanza Manfra. Si ringraziano la Polizia Municipale e la Protezione Civile. Si ringrazia il presidente ANPI di San Benedetto del Tronto Bruni, il presidente dell’ANCR della sezione di Acquaviva Picena cav. Grilli, il parroco di Acquaviva Picena don Giuseppe. Si ringraziano per la presenza i parenti e discendenti del partigiano Mariano Vulpiani, le insegnati e gli alunni dell’Istituto scolastico.

Patrizia Neroni: