“L’Europa forse potrebbe realmente fare qualcosa di più per la pace”. A richiamare la responsabilità dell’Europa per porre fine ad una escalation di tensione crescente tra Russia e Ucraina è mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, interpellato dal Sir dopo il ritrovamento in una foresta a soli 35 chilometri a est da Mosca di un drone con un carico di 18 chilogrammi di esplosivo. “La notizia della caduta di un drone di fabbricazione ucraina e carico di esplosivo caduto vicino a Mosca ma non esploso è stata confermata qui da più fonti”, conferma l’arcivescovo. “Questa notizia – aggiunge mons. Pezzi – non ha aggiunto preoccupazione alla preoccupazione già esistente nei confronti di una escalation crescente di tipo anche psicologico dei conflitti. Qui a Mosca non c’è una grande differenza nel clima che si respira rispetto al periodo passato riguardo a questa situazione. C’è una certa tensione. La gente ormai parla di come adattarsi a questa situazione di cui non si vede molto una via di uscita. Quanto sia forte il rischio di un allargamento del conflitto, è difficile dirlo. Penso che questo viaggio del Papa in Ungheria abbia forti possibilità di essere non solo una missione di pace ma anche un’occasione per poter rinnovare un appello alla pace. Non so in che termine il Papa vorrà farlo ma certamente penso che sia una grande occasione. Mi permetto di dire però che anche l’Europa debba cogliere l’occasione per fare realmente qualcosa di più per la pace”.
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