“Ascoltare e includere le esperienze e le prospettive di tutti, specialmente di coloro che si trovano ai margini della società, arricchisce la vita e il ministero ecclesiali; perché la Chiesa è come un grande arazzo, fatto di tanti singoli fili che provengono da popoli, lingue e culture differenti, ma sono intessuti in unità dallo Spirito Santo”.
Ne è convinto il Papa, che ricevendo in udienza una Delegazione della “Catholic Extension Society” ha reso omaggio alla loro “sollecitudine nel porre al centro dell’azione pastorale della Chiesa quanti sono spesso vittime dell’odierna cultura dello scarto”. In particolare, Francesco ha ringraziato l’associazione “per l’impegno nel provvedere assistenza alle diocesi missionarie, in particolare negli Stati Uniti, e nel prendervi cura delle necessità dei poveri e dei più vulnerabili”, come nel caso del “prezioso contributo, sia a livello ecclesiale che civile, per la ricostruzione a Porto Rico in seguito agli uragani e ai terremoti che hanno devastato l’isola negli ultimi anni”. Un plauso, inoltre, a suor Norma Pimentel, vincitrice del Premio “Spirit of Francis” per il servizio che “presta a tanti uomini, donne e bambini che giungono al confine meridionale degli Stati Uniti in cerca di un futuro migliore”.
“Vi incoraggio a continuare a esprimere lo stile di Dio nell’opera che svolgete”, l’invito finale del Papa: “Lo stile di Dio non è mai distante, distaccato o indifferente. Al contrario, è uno stile di vicinanza, compassione e tenerezza. mostrando che il Signore si avvicina alla nostra vita, che è mosso a compassione per quanti si trovano in situazioni difficili, che il suo amore ci chiama a metterci in relazione con lui e a vedere il nostro prossimo come un vero fratello o una vera sorella”.