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Matteo, studente del liceo linguistico Capriotti: “La scrittura è stata terapeutica contro il bullismo. E se hai un sogno non devi lasciarlo andare”

Matteo Piermanni

MONTEPRANDONE  “Un lupo speciale. Nuove creature fantastiche”, edito da Capponi Editore, è il nuovo libro scritto dal giovanissimo Matteo Piermanni, classe 2004, di Monteprandone che frequenta l’ultimo anno del liceo Linguistico “A. Capriotti” a San Benedetto. Matteo, così giovane, è già alla tua terza fatica letteraria: prima di quest’opera, infatti, aveva già scritto “Un lupo Speciale e altre creature fantastiche” tra l’altro adottato in diverse scuole del territorio oltre ad essere stato presentato al Salone internazionale del Libro di Torino e “Il giardino dei colori”.

Quando nasce la tua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura, nasce nel corso del terzo anno delle scuole elementari, ma credo che sia sempre esistita in me e che sia uscita solo nel momento in cui avevo capito come trasformare i miei pensieri in parole. I miei primi tentativi letterari, sono piccole poesie che scrivevo quando sentivo di avere qualcosa da dire. Una tra le tante, che aveva come tema la pace, ha vinto un piccolo premio in un concorso locale; è stato un simbolo, ma ha costituito a sua volta uno stimolo che mi ha spinto ad andare avanti e a perseverare. Il secondo passo, è stato la scrittura di piccole storie, per poi arrivare durante la scuola media a scrivere racconti, in seguito a delle vicissitudini negative, che hanno trovato il loro rifugio tra carta e parole.

C’è un tema ricorrente che affronti nei tuoi libri?
Tutte e tre le opere hanno un tema chiave, l’amicizia. Credo fortemente in questo valore, infatti, ogni personaggio del mio libro senza un appoggio al suo fianco, non avrebbe superato molti ostacoli. L’amicizia non è da intendersi strettamente tra due esseri umani, nelle storie esiste un confine sottilissimo tra realtà e fantasia, e animali, creature immaginarie ed esseri umani si trovano a collaborare tra loro. Non posso non nominare un tema ricorrente come il bullismo, che tra l’altro è il tema centrale del secondo romanzo. L’ho vissuto in prima persona e la scrittura è stata per me molto terapeutica, trasformare in fantasia e in mondi paralleli quello che vivevo è stata la chiave. La carta era uno psicologo, pronta ad accogliere tra le sue fibre l’inchiostro dei miei pensieri. Un altro tema fondamentale sono i sogni, il mio motto è “Credi fino in fondo nel tuo più grande sogno, e si realizzerà”. Anche in questa mia terza opera, questi temi saranno ampiamente trattati, insieme al rispetto per la natura che sarà una sorta di fil rouge tra le prime quattro storie.

Qual è il soggetto di questa tua terza opera?
Questa nuova raccolta di racconti segue la storia di sei diversi personaggi, tra i quali troviamo il Sommo Poeta, a cui ho dedicato la quinta e la sesta storia, opportunamente integrate con parti in volgare, sia dello stesso Dante, sia inventate da me. Non sarà un ordinario viaggio all’Inferno, ma non voglio fare troppi spoiler, scoprirete solo leggendo. Al termine del libro ho inserito una piccola guida per diventare piccoli scrittori, opportunamente integrata con un laboratorio di scrittura creativa e illustrazione.

Oltre alla scrittura hai altre passioni?
Le mie più grandi passioni sono sempre state, oltre alla scrittura, la lettura e la musica. Sin dalla fine dell’asilo, ho iniziato a leggere, ed è stato un amore a prima vista, che ancora mi accompagna. Leggo nel mio tempo libero, romanzi di ogni genere e riesco sempre a perdermi tra le loro pagine, e sentirmi io stesso personaggio di quell’opera. Un’altra passione che coltivo costantemente è la musica. Suono il pianoforte da quattro anni a questa parte e, pur non andando più a scuola di musica per motivi prettamente scolastici e organizzativi, mi piace sedermi e sfiorare quei tasti per lasciarmi cullare dalla loro melodia.

Cosa ti piacerebbe fare da grande?
Da grande mi piacerebbe diventare un fisico o un ricercatore. È di certo un lavoro molto distante da ciò che studio ora, ma ciò non significa che abbandonerò la scrittura. Nel cassetto ho in serbo qualcosa di grande. Mi sono iscritto alla Sorbonne Université a Parigi per studiare Fisica e Chimica. Aspiro a tanto lo so, ma in fondo lo dico io stesso che se hai un sogno, non devi mai lasciarlo andare.

In questo momento quale libro hai sul comodino, oltre al tuo?
Ho due libri sul mio comodino in questo momento: “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen e “Nebbia” di Miguel de Unamuno. Mi piace leggere i classici della letteratura, hanno sempre qualcosa da insegnare anche al mondo d’oggi, i cui problemi non hanno poi così tante differenze con un passato non poi così remoto.

Luigina Pezzoli: