DIOCESI – Lectio delle Sorelle Clarisse del Monastero Santa Speranza di San Benedetto del Tronto.
Tutta la nostra vita è una conversione dal Dio che c’è nella nostra testa al Dio di Gesù Cristo.
Proprio per questo, forse, facciamo difficoltà ad entrare e capire fino in fondo il brano evangelico che oggi la liturgia ci propone.
Forse Gesù dovrebbe fare anche a noi la stessa domanda che fa a Filippo: «Da tanto tempo sono con voi e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?».
Forse Gesù dovrebbe rivolgere anche a noi le parole con cui si rivolge a Tommaso: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gesù non parla ai suoi discepoli in astratto. Comprende che vivono nella paura, la paura per il futuro in generale come gruppo e anche la paura legata alle loro personali incertezze.
Alla domanda di uno di loro, «Signore, mostraci il Padre e ci basta», che poi è la domanda di tutti gli altri ed è anche la nostra domanda al Signore, Gesù risponde ricordando il volto di Dio.
Dio è Gesù, l’uomo Gesù, con i suoi gesti concreti e quotidiani di amore, di ascolto, fino al dono della propria vita. Per il cristiano, Gesù, la sua persona, la sua vita, la sua storia, è lo spazio in cui Dio si è reso visibile e conoscibile. Nell’incarnazione del Figlio di Dio, l’invisibilità di Dio è svanita: il Dio invisibile ci è venuto vicino, raggiungibile, conoscibile.
Gesù è venuto proprio per raccontare chi è Dio, per strapparlo alle suggestioni della nostra mente e per svelare, una volta per sempre, che Dio è un padre e una madre che ci conosce e ci ama, che ci segue e ci aiuta a crescere.
«Io sono la via, la verità e la vita», ci dice infatti Gesù. Il Signore propone se stesso, il proprio messaggio come ciò che rende vero lo sguardo dell’uomo su di sé, che dà autenticità ai desideri più profondi delle persone, che dona senso e vigore alla vita e la riempie di speranza e di un orizzonte aperto, duraturo e per questo degno di essere ricercato e perseguito.
Gesù morto e risorto è la via unica che conduce al Padre, la verità che illumina e che ci illumina, la vita eterna che ci viene donata già ora nel nostro cammino verso la gloria definitiva.
Leggiamo nella prima lettera di San Pietro: «Ecco, io pongo in Sion una pietra d’angolo, scelta, preziosa, e chi crede in essa non resterà deluso».
Lo sa bene Pietro, lui l’ha sperimentato sulla sua pelle: solo Dio è la roccia, le altre sicurezze deludono. L’amore di Dio è fedele e non ci abbandona mai, questa è la grande certezza che ci rasserena e che, con il salmista, ci fa invocare: «Il tuo amore, Signore, sia su di noi, in te speriamo».