“Questa legislazione è isolazionista, inaccettabile dal punto di vista morale e impraticabile dal punto di vista politico perché non possiamo lasciare i Paesi più poveri a fare i conti da soli con il problema della migrazione illegale”. Con queste parole, in un intervento alla Camera dei Lords, il primate anglicano Justin Welby ha criticato il cosiddetto “Illegal Migration Bill”, il controverso disegno di legge del governo conservatore, guidato dal premier Rishi Sunak, che prevede, per chi entra in modo irregolare nel Regno Unito, l’espulsione verso il Ruanda o altri Paesi terzi, il bando da ogni futuro tentativo di ingresso, e il divieto, per sempre, di richiesta del passaporto britannico. La nuova legge è stata approvata dalla Camera dei Comuni e viene discussa, in questi giorni, dai Lords, la seconda camera del parlamento di Westminster, che non può fermarla, ma può rendere più difficile la sua approvazione finale e può modificarla in modo radicale. L’arcivescovo di Canterbury, guida teologica della Chiesa d’Inghilterra, ha anche sottolineato come la legge sia una soluzione di breve periodo che danneggia la reputazione internazionale del Regno Unito. “Il nostro interesse, come nazione, consiste nel rispetto della giustizia e della legge”, ha detto ancora Welby. “Soltanto soluzioni di lungo termine, coordinate a livello internazionale, che garantiscano ai richiedenti asilo rotte sicure, sono la risposta al problema della migrazione illegale”.
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