(Foto ANSA/SIR)

Stefano De Martis

Le votazioni amministrative della primavera 2023 interessano sindaci e consigli di quasi 800 Comuni, il 10% del totale. Nei rispettivi territori risiedono 7,2 milioni di abitanti, il 12% della popolazione italiana, con circa 6 milioni di elettori.

Il 14 e il 15 maggio seggi aperti in 596 Comuni delle Regioni a statuto ordinario: si vota dalle 7 alle 23 nel giorno di domenica, dalle 7 alle 15 il lunedì.Nei centri con più di 15 mila abitanti è previsto che due settimane dopo si svolga il ballottaggio qualora nessun candidato sindaco abbia raggiunto al primo turno la maggioranza assoluta dei consensi.

Per i 195 Comuni delle Regioni a statuto speciale il calendario è diversificato.Il 2 e 3 aprile si è già votato in Friuli-Venezia Giulia, il 21 maggio toccherà ad alcuni centri del Trentino-Alto Adige e della Valle d’Aosta, il 28 e 29 maggio sarà la volta di 38 Comuni della Sardegna e di 128 della Sicilia.

Il totale di 791 Comuni comprende 18 capoluoghi di Provincia:Ancona, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Udine (dove si è già votato) e Vicenza. Ancona è anche l’unico capoluogo di Regione chiamato a eleggere il nuovo sindaco. Le città con più di 100 mila abitanti (fa testo il censimento 2021) sono Brescia, Catania, Latina, Siracusa, Terni e Vicenza. Con circa 300 mila abitanti è Catania il Comune più popoloso, mentre il più piccolo risulta essere Bergolo (Cn) che si ferma a quota 67.

Dopo la tornata amministrativa, e a poca distanza da essa, si svolgeranno le elezioni regionali in Molise, fissate per il 25 e 26 giugno prossimi.

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