M.Michela Nicolais
In una Roma piovosa e blindata per le ingenti misure di sicurezza, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato oggi Papa Francesco, nella seconda parte di una giornata densa al mattino di impegni istituzionali, cominciata con l’incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e proseguita poi a Palazzo Chigi, per l’incontro con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accompagnata dal Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che aveva accolto questa mattina il presidente ucraino all’aeroporto di Ciampino. Papa Francesco e il presidente ucraino si sono intrattenuti 40 minuti per il colloquio privato, cui ha fatto l’incontro con mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali della Segreteria di Stato.
“I temi del colloquio sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso”, ha comunicato ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, a proposito del colloquio tra il Santo Padre e Zelensky. “Il Papa ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno”, ha proseguito il portavoce vaticano: “Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”. “Durante i cordiali colloqui con mons. Gallagher – ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede – ci si è soffermati anzitutto sull’attuale guerra in Ucraina e sulle urgenze collegate ad essa, in particolare quelle di natura umanitaria, nonché sulla necessità di continuare gli sforzi per raggiungere la pace”. “L’occasione è stata propizia anche per trattare alcune questioni bilaterali, relative soprattutto alla vita della Chiesa cattolica nel Paese”, si legge ancora nel comunicato”.
Il presidente ucraino è arrivato in Vaticano alle 16.10 circa per l’udienza con Papa Francesco, che ha avuto carattere ufficiale e si è svolta nell’Auletta Paolo VI, antistante l’Aula Paolo VI. Il corteo delle auto presidenziali, proveniente da Palazzo Chigi, è arrivato dall’Arco delle Campane. All’ingresso dell’Aula Paolo VI Zelensky, in felpa nera e pantaloni militari, è stato accolto dal mons. Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia. “La ringrazio per questa visita”, le parole rivolte dal Papa al presidente Zelensky all’inizio del colloquio privato. All’ingresso dell’Aula Paolo VI, alla vista di Papa Francesco che gli andava incontro il presidente ucraino ha fatto un cenno di inchino col capo, portandosi la mano al cuore, e ha detto: “È un grande onore”. Poi i due si sono recati nell’Auletta e il presidente dell’Ucraina ha preso posto sulla sua poltrona. Prima di sedersi a sua volta, il Santo Padre si è rivolto a Zelensky dicendogli: “La ringrazio per questa visita”. Dopo aver detto al Papa, all’ingresso dell’Auletta Paolo VI, “è un grande onore per me questa visita”, Zelensky durante lo scambio dei doni ha ripetuto, ma questa volta in italiano: “È un grande onore per me, Santo Padre”. Il traduttore ha poi spiegato al Papa quello che il presidente ucraino aveva detto poco prima, a proposito di uno dei doni fatti da Zelensky al Papa: un quadro intitolato “Perdita”, che raffigura una Madonna con in braccio un bambino la cui sagoma è stata dipinta tutta in nero, a simbolizzare tutti i bambini che sono stati uccisi a causa della guerra in corso in Ucraina. Il Papa ha regalato al presidente ucraino una scultura in bronzo con un ramoscello d’ulivo, simbolo di pace, oltre ai doni consueti per i capi di Stato: il Messaggio per la pace di quest’anno, il Documento sulla fratellanza umana, il libro sulla Stsatio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della Lev, e il volume “Un’enciclica sulla pace in Ucraina”. Zelensky, a sua volta, ha regalato a Francesco un’opera d’arte realizzata sui resti di un giubbotto antiproiettile e il quadro intitolato “Perdita”. Uscito dal Vaticano, Zelensky ha affidato ad un tweet la sintesi dell’incontro con Papa Francesco, descrivendolo così: “Ho incontrato Papa Francesco. Sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho parlato di decine di migliaia di bambini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa. Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini in Ucraina. Perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l’aggressore. Ho anche parlato della nostra Formula di pace come unico algoritmo efficace per raggiungere una pace giusta. Ho proposto di aderire alla sua attuazione”.
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