Due aree della periferia est romana segnate dal declino socio-economico e dalla diffusione della criminalità sognano un futuro di rinascita a partire dalle testimonianze quotidiane delle comunità guidate da padre Daniele Canali, parroco dell’Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo al Quarticciolo e da don Stefano Cascio, cui è affidata la parrocchia di San Bonaventura da Bagnoregio nel quartiere di Torre Spaccata. Le loro vite sono illustrate su Tv2000 nella docu-erie “La casa sulla roccia”, che racconta storie di comunità parrocchiali, con testimonianze di laici e sacerdoti, di giovani e anziani sul senso di essere Chiesa, intesa come una casa che accoglie tutti, che difende e cura chiunque bussi alla sua porta, rivelando un mistero profondo: l’amore per il prossimo. “Fare il parroco al Quarticciolo – spiega padre Canali nel video ‘La casa sulla roccia: Roma, il Quarticciolo’ che si può vedere a questo link – significa stare accanto a persone che vivono in un quartiere difficile dove la vita quotidiana si intreccia spesso con la criminalità; significa essere pellegrino insieme a loro, senza pregiudizi, come ha insegnato Papa Francesco. La bellezza della Chiesa si rivela nello stare in mezzo alla gente, soprattutto in una borgata problematica, con tante situazioni ai margini della legalità”. È una periferia complessa quella del Quarticciolo, che si snoda tra via Palmiro Togliatti e via Prenestina. Per le sue strade e i caseggiati, chiamati “blocchi”, cammina padre Daniele. Attorno a lui e con lui: le signore anziane, che lui chiama scherzosamente e affettuosamente “bizzoche”, devote che si occupano quotidianamente della parrocchia e dei parrocchiani, e un numeroso gruppo di giovani, riuniti in un percorso di fede che hanno voluto chiamare “Magis”. E proprio quest’ultimo termine, che in latino significa “di più”, suggerisce lo straordinario e spontaneo “spingersi oltre” dell’intera parrocchia, costruita sul solido fondamento dell’ascolto e della comprensione. L’alleanza tra le generazioni, tra gli anziani e i ragazzi, rappresenta la forza e la bellezza di una realtà che si fa famiglia anche nelle situazioni più difficili e complesse – come nel caso di Chiara, aiutata col conforto e con la preghiera dopo aver scoperto la sindrome rara da cui è affetto il figlio – e che si declina poi in una proposta di vita che ha visto padre Daniele sottrarre tanti ragazzi alla strada. Diffondendo storie come queste, la Cei – in una nota – richiama l’attenzione sul ruolo delle Offerte deducibili e ricorda ai fedeli che i sacerdoti sono affidati alla loro generosità per compiere con serenità il proprio compito. Sul sito web “Uniti nel dono” sono fornite tutte le informazioni utili per le donazioni ed è presente una sezione storie dedicata alle testimonianze dei sacerdoti.
0 commenti