(Foto Siciliani – Gennari/SIR)

Matteo Calisi

È evidente per molti che la dimensione ecumenica in cui si muove il Rinnovamento carismatico cattolico e in particolare la Comunità di Gesù è quella dell’ecumenismo spirituale promosso dal Concilio Vaticano II, che sempre più viene considerato non come un ecumenismo di secondaria importanza rispetto a quello “dottrinale”, portato avanti tra le diverse confessioni cristiane, e a quello “ufficiale”, portato avanti dalle decisioni dei capi delle diverse Chiese e comunità cristiane.

Due cenni storici. La Pentecoste è una realtà sì teologica, ma essenzialmente storica e, potremmo aggiungere, dell’unità di tutti i salvati per la chiamata alla fede in Gesù Cristo.Per questo, essa non ha solo un aspetto individualistico ma anche comunitario.Pentecostale quindi non solo per ricordare la Pentecoste degli Atti degli Apostoli ma anche per dare sostanza all’ecumenismo pentecostale, cioè al Pentecostalismo moderno, che, cominciato agli inizi del XX secolo, ha percorso tutto il secolo ed è più che mai vivo ai nostri giorni tra le principali Chiese cristiane.

Le Pentecosti degli Atti degli Apostoli

La Pentecoste degli Atti ha tre momenti distinti: la Pentecoste nel cenacolo di Gerusalemme; la Pentecoste dei pagani caratterizzata dalla conversione del centurione Cornelio e della sua famiglia; la Pentecoste di Paolo che allargò in tutto il Mediterraneo fino a Roma l’entrata dei pagani nella Chiesa di Gesù Cristo. Tutte e tre hanno la qualifica di essere “ecumeniche”.Ogni Pentecoste, che succede nella storia come nuovi kairòi di Dio, o è ecumenica o non è pentecostale.

Il Pentecostalismo moderno nasce nel 1906, in Azusa Street, a Los Angeles, con i fenomeni del riempimento di una nuova potenza dello Spirito Santo, del parlare in lingue, di un nuovo profetismo e dell’effusione di potenti grazie di risveglio o rinnovamento spirituale. Il Movimento pentecostale fu quindi un’esperienza profondamente unitiva per il popolo ecumenico, capace di generare profondi vincoli di unità e di aiuto reciproco, al di là delle denominazioni confessionali di provenienza, del colore della loro pelle e di altri titoli.

Il Pentecostalismo entrò nella Chiesa cattolica intorno agli anni ’60 con le stesse caratteristiche ecumeniche. Vescovi, teologi, sacerdoti, semplici fedeli laici della Chiesa si sentirono rinnovare nella loro vita interiore e nel loro ministero da una nuova e inaspettata esperienza pentecostale dello Spirito Santo. Successivamente a Kansas City, nel 1977, fu celebrata una grandiosa manifestazione di questo nuovo modo ecumenismo pentecostale ormai dilagato in tutto il mondo cristiano, che potremmo definire “Pentecoste ecumenica”.

Designare l’ecumenismo della Comunità di Gesù (*) semplicemente come “ecumenismo spirituale” è rimanere ancora nell’ambito del generico. Dal genere bisogna passare alla “specie” anche perché è ben noto che anche altri movimenti ecclesiali (Focolarini e Comunità di Sant’Egidio) svolgono una intensa attività ecumenica di tipo spirituale ma diversa da quella della Comunità di Gesù. Stesso genere ma diversa specie.È importante quindi partire dall’espressione che meglio forse ne esprime il valore e la consistenza: “ecumenismo Pentecostale”, dove l’aggettivo “Pentecostale”, sta proprio per qualificarne la specie.La Comunità di Gesù nasce come comunità carismatica (pentecostale) cattolica con appena qualche segno della sua futura vocazione ecumenica. L’attività ecumenica si sviluppò in seguito in virtù di interventi profetici e fatti incredibili legati a incontri tra la Comunità di Gesù e comunità e chiese cristiane non cattoliche (protestanti, ortodosse, pentecostali, evangeliche, anglicane, congregazioni ebreo-messianiche) che sin dalla sua fondazione ne prospettavano il futuro che avrebbe svolto per la causa dell’unità dei cristiani a livello internazionale.

Ed è questo l’ecumenismo proprio, cui si dedica la Comunità di Gesù:suscitare in tutto il mondo cristiano manifestazioni piccole e grandi di unità Pentecostale, basata sull’unico Spirito ricevuto da tutti i credenti in Cristo, anche se appartenenti a diverse Chiese.

L’ecumenismo Pentecostale evidenzia due dei punti cardine su cui si fonda l’Unità di tutti i cristiani. Il primo è lo Spirito stesso, ricevuto nel Battesimo ed effuso continuamente sui cristiani in forme nuove rispetto alla prima effusione battesimale. Ed è san Paolo a ribadirlo quando ai Corinzi ricorda che “in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo Corpo, Giudei e Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito” (1 Cor 12,13).
L’altro è l’unità nell’unica Eucaristia. Ed è sempre l’Apostolo delle genti a confermarlo e sempre alla comunità di Corinto quando sottolinea che “poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un copro solo; tutti infatti partecipiamo dell’unico pane” (1 Cor 10,17).

Partendo da questi dati di esperienza ecumenica pentecostale, ben fondati sulla Sacra Scrittura e sulle manifestazioni evidenti dello Spirito, si può e si deve procedere oltre verso una visione più ampia del fenomeno Pentecostale e operare per diffondere sempre più e meglio la presenza Pentecostale dello Spirito non solo alle manifestazioni del risveglio spirituale e dei carismi, che investono in modo uguale le diverse denominazioni cristiane.

Essere battezzati nello Spirito Santo promesso da Gesù (At 1:5), cioè lasciare mano libera all’azione dello Spirito Santo in noi, è la condizione indispensabile per far parte dell’ambiente divino della Chiesa,che non è altro che il Regno di Dio dato agli uomini, perché vivano di esso fin da quaggiù, pur stando in terra. Per recuperare l’unità e la totalità di tutto l’ambiente divino, che è la Chiesa, bisogna quindi partire dalla Pentecoste dello Spirito, che nei secoli ha saputo riconoscere dove e quando lo Spirito Santo ha operato, in essa, in modo pentecostale. È un lavoro che attende quanti hanno a cuore, senza pregiudizi, la causa dell’unità e totalità della Chiesa di Dio. Qui ho voluto offrire solo delle semplici considerazioni per aprire dei sentieri di ricerca dell’unità di tutti i cristiani, innalzando su tutti i cristiani il fenomeno del Pentecostalismo universale come una delle caratteristiche dell’intera Chiesa di Dio universale.

 

(*) La Comunità di Gesù, nata a Bari nella Pentecoste del 1983 nella corrente di grazia del Rinnovamento carismatico cattolico (Rcc), è una associazione internazionale di fedeli della Chiesa cattolica, riconosciuta dall’autorità ecclesiastica competente, con una chiara chiamata dello Spirito ad impegnarsi per la riconciliazione e ritorno all’unità dei cristiani. La vita della Chiesa cattolica e della cristianità intera è da diversi decenni percorsa dal Movimento ecumenico e da diversissime attività ed opere suscitate da esso. In questo ampio panorama di gruppi e attività si situa la Comunità di Gesù con il suo carisma proprio al servizio dei fini generali dell’Ecumenismo.

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