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Vescovo Bresciani: “Abbiamo bisogno di questo Spirito”

DIOCESI  -“Vieni santo Spirito: è l’invocazione di tutti noi in questa veglia di Pentecoste che insieme stiamo celebrando”.

Con queste parole il Vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Mons. Carlo Bresciani ha aperto la riflessione in occasione della celebrazione della Vegli di Pentecoste presso la Cattedrale Madonna della Marina.

Vescovo Bresciani: “Siamo un po’ anche noi come gli apostoli chiusi nel cenacolo, non poco timorosi dopo la morte in croce di Gesù di cui sono stati testimoni. Apostoli che hanno bisogno di essere rianimati, di ritrovare lo spirito che sembra abbiano perduto di fronte alla prova della morte di Gesù che hanno attraversato. Stanno facendo l’esperienza della solitudine e di essere rifiutati: finché c’era Gesù con loro avevano anche il coraggio di dire con Tommaso: “veniamo anche noi a morire con te” (Cfr. Gv 11, 16), ma ora è diverso, lui non c’è più con loro e hanno perso la loro sicurezza. Il pericolo della dispersione ora è forte, infatti due discepoli se ne sono già andati e hanno dovuto essere recuperati sulla via di Emmaus.
Gli apostoli, dice il Vangelo, erano a porte chiuse nel cenacolo. Le porte chiuse danno subito il senso della difensiva, del ritirarsi, del timore di quello che c’è là fuori da cui bisogna proteggersi. Non hanno reagito bene alla prova della morte di Gesù, sono scappati e, pur avendolo incontrato vivo dopo la sua morte, non hanno ancora ritrovato lo spirito antico, quando, abbandonato tutto, seguivano con sicurezza Gesù nelle sue peregrinazioni attraverso la terra di Palestina. Sembra proprio che a loro non basti aver visto Gesù risorto, averlo toccato con mano e aver mangiato con lui. Non hanno ancora superato la paura che toglie loro il coraggio di uscire allo scoperto.
Gesù sa che hanno bisogno del suo Spirito, lo aveva promesso loro: “Non vi lascerò orfani” (Gv 14, 18); vi manderò lo Spirito. “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi…Ricevete lo Spirito Santo” (Gv 20, 21-22). Missione e Spirito Santo vanno assieme. Dona lo Spirito e li manda in missione: hanno bisogno proprio di questo per andare in missione. Senza lo Spirito mancano perfino del coraggio di aprire le porte del cenacolo.
La Chiesa è esplosa proprio il giorno di Pentecoste, nell’effusione trasformante dello Spirito, che ha cambiato uomini timorosi in testimoni intrepidi e inarrestabili. Gesù l’aveva predetto: “Quando verrà il Paraclito egli darà testimonianza di me; e anche voi darete testimonianza”. Pietro, superata la paura, che l’aveva indotto a rinnegare per tre volte il Signore Gesù, proclamerà solennemente Cristo risorto: “Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono” (At 5,32). È partita la rivoluzione dello Spirito e la primitiva Chiesa che sembrava sul punto di morire con la morte in croce di Gesù, riprende vita, e che vita! Gli apostoli sono rianimati, Pietro esce dal cenacolo completamente cambiato. Papa Francesco ha detto che la Pentecoste è “il compleanno della Chiesa”. Il tempo della Chiesa è il tempo dello Spirito.
Anche noi abbiamo bisogno di questo Spirito del risorto, e siamo qui a invocarlo come Chiesa un po’ stanca e un po’ affaticata e forse anche un po’ in deficit di speranza nel futuro. Constatiamo sempre più chiaramente che le nostre forze sono limitate e siamo tentati dallo scoraggiamento, come gli apostoli che senza lo Spirito del Risorto si sono chiusi nel cenacolo.
È sempre così, più contiamo solo sulle nostre forze, più constatiamo che possiamo fare ben poco di fronte agli enormi problemi del mondo e soprattutto delle persone che lo abitano. Ci sentiamo troppo piccoli e deboli di fronte alle tante necessità della Chiesa, messe ancor più in risalto dalla pandemia che, improvvisa, ci ha colpito. Questo ci fa fare un bagno di umiltà e fa salutarmente dimagrire il nostro io un po’ troppo orgoglioso di se stesso: non sono le nostre forze sulle quali noi contiamo, ma sullo Spirito del Risorto. Abbiamo bisogno di questo Spirito che ci ridia vita, come lo ha dato alle ossa aride di cui ci ha parlato la lettura di Ezechiele (37, 1-14). Abbiamo bisogno di essere rianimati nella speranza, abbiamo bisogno di avere ben chiaro in chi riponiamo la nostra speranza per ritrovare Spirito di vita e per essere testimoni dello Spirito che dà vita.
Siamo qui, questa sera, come movimenti, associazioni, parrocchie, siamo qui come Chiesa: una molteplicità caleidoscopica che mentre, da una parte, ci presenta la bellezza della Chiesa nella molteplicità dei doni che lo Spirito effonde su di essa, dall’altra, ci dice che la bellezza del caleidoscopio è data dal fatto che i diversi colori sono uniti e non sparpagliati qua e là: creano una certa armonia. È l’unico Spirito che ci fa unica Chiesa nella molteplicità dei carismi con i quali egli la arricchisce. L’unità, mentre arricchisce la Chiesa, arricchisce anche gli stessi carismi, non li mortifica. Papa Francesco ha detto: “L’esperienza più bella è scoprire di quanti carismi diversi e di quanti doni del suo Spirito il Padre ricolma la sua Chiesa! Questo non deve essere visto come un motivo di confusione, di disagio: sono tutti regali che Dio fa alla comunità cristiana, perché possa crescere armoniosa, nella fede e nel suo amore, come un corpo solo, il corpo di Cristo. Lo stesso Spirito che dà questa differenza di carismi, fa l’unità della Chiesa” (1-10-2014).
Vieni santo Spirito e scalda ciò che in noi si è raffreddato. Dirada le nebbie dello scoraggiamento e infondi nuova vita.
Vieni santo Spirito e ridonaci il coraggio degli apostoli di essere testimoni, con le parole e con le opere, di Gesù, nostro maestro.
Vieni santo Spirito su questa tua Chiesa, arricchiscila dei tuoi carismi, ma soprattutto riaccendi in essa il fuoco del tuo amore, il fuoco della passione per le cose di Dio e per il bene dell’umanità.
Vieni santo Spirito e donaci un raggio della tua luce che rischiari le tenebre che ci rendono difficile scoprire la strada sulla quale il Signore risorto vuole guidarci.
Vieni santo Spirito e donaci la grazia di vedere la vita oltre le molte morti e i molti fallimenti che siamo costretti ad affrontare.
Vieni santo Spirito e riaccendi in noi la fiamma della speranza che ridona vigore alle membra infiacchite e provate dalle fatiche del cammino e dagli insuccessi delle nostre iniziative.
Maria, tu che nel cenacolo vegliavi in preghiera con gli apostoli e infondevi in loro sempre nuova fiducia nel tuo Figlio Gesù, invoca con noi e per noi il dono dello Spirito di Gesù, tu che sei madre nostra e madre della Chiesa. Amen”.

Redazione: