DIOCESI – Quale sia il rapporto tra lavoro e democrazia, quanto conti il legame tra lavoro e comunità, come creare nuovi posti di lavoro, come tenere conto delle connessioni tra il lavoro e tutto ciò che ci circonda, cosa significhi sviluppare un’ecologia integrale, quanto sia profetica l’enciclica “Laudato si’” di papa Francesco e come possa essere utile la sua lettura a chi fa impresa oggi per costruire tutti insieme – imprenditori, lavoratori, sindacati, amministratori – un presente dignitoso e un futuro di pace attraverso lo sviluppo di una economia sostenibile. Sono queste alcune delle riflessioni più importanti emerse durante il terzo incontro del progetto “Lavoriamo insieme per il bene comune” organizzato dalla Scuola di Formazione Socio-Politica delle Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto e di Ascoli Piceno, guidate rispettivamente dai vescovi Mons. Carlo Bresciani e Mons. Giampiero Palmieri.
L’evento, che si è tenuto sabato 27 maggio 2023, dalle ore 15:30 alle ore 18:30, presso lo stabilimento dell’azienda Inim Electronics di Centobuchi, ha registrato la partecipazione di illustri relatori: don Bruno Bignami, teologo, docente, scrittore e direttore nazionale della Pastorale Sociale, del Lavoro e della Cura del Creato CEI (Conferenza Episcopale Italiana); Baldovino Ruggieri, ingegnere, imprenditore, fondatore, socio e amministratore delegato dell’azienda Inim Electronics che ha ospitato l’evento; Elisabetta Saini, fondatrice, socia e responsabile commerciale ed amministrativa della stessa azienda.
Presenti anche Fernando Palestini, direttore dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali, e Franco Veccia, responsabile dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale, del Lavoro e della Cura del Creato, oltre a Martina Ioime e Francesca Capriotti, referenti del Progetto Policoro, rispettivamente per le Diocesi di San Benedetto e di Ascoli.
Sono intervenuti per un breve saluto anche don Armando Moriconi, parroco dell’Unità Pastorale Regina Pacis – Sacro Cuore di Centobuchi, e don Giuseppe Capecci, assistente diocesano (Ascoli Piceno) per la Pastorale del Lavoro.
L’introduzione del tema dell’incontro, ovvero “Fare impresa oggi nel solco della Laudato Si’“, è stata affidata al prof. Fernando Palestini, il quale, dopo aver spiegato il significato dell’evento e le sue finalità, ha anche colto l’occasione per ringraziare l’azienda che ha ospitato l’appuntamento.
La parola è passata poi ai tre illustri relatori che hanno intrattenuto gli ospiti per circa un’ora e mezza.
Don Bruno Bignami ha sottolineato come papa Francesco colleghi il concetto di lavoro a quello di democrazia, così come sancito anche nella Costituzione della Repubblica Italiana. Poi ha parlato di sostenibilità dell’economia e di connessioni tra i vari aspetti della stessa, evidenziando come “l’economia oggi non possa stare in piedi solo se c’è un + in bilancio, quindi seguendo solo una logica del profitto, bensì possa esistere solo se c’è un equilibrio tra i rapporti sociali, di relazioni. Bisogna inoltre avere nel lavoro un orizzonte trascendentale, ovvero avere la consapevolezza che, lavorando, non solo si soddisfa un bisogno economico della persona, ma si partecipa anche un progetto più grande, che è quello di migliorare il mondo e di avere cura del Creato. Impariamo dunque a vedere il lavoro come vocazione a prenderci cura di ciò che Dio ci ha affidato. A volte sento dire: ‘Se non avessi bisogno di lavorare, non lo farei’. Nulla di più sbagliato! Dovremmo dire: ‘Anche se non avessi bisogno di lavorare, lavorerei ugualmente!’“. Ci si è posti dunque una domanda: “Forse il mondo del lavoro oggi va male proprio perché mancano i fondamentali?”. La risposta è stata che serve un cambio di mentalità e che la priorità è avviare i processi.
Il secondo relatore, l’ing. Baldovino Ruggieri, ha dapprima evidenziato come spesso sottovalutiamo il fatto che il lavoro possa e debba essere uno strumento per conservare il Creato e per migliorarlo. Ha poi parlato di work-life bilance, ovvero di come trovare l’equilibrio tra vita e lavoro, specificando che già l’espressione di per sé non sia corretta: la vita ed il lavoro, infatti, non sono – e non possono essere – due entità distinte ed in contrapposizione, come se il lavoro fosse fuori dalla vita. Il discorso si è poi spostato sulla professione di imprenditore: “Nell’enciclica ‘Laudato si’ – ha detto Ruggieri – papa Francesco definisce l’imprenditoria un’attività nobile, anzi addirittura una vocazione nobile volta alla creazione di ricchezza e al miglioramento delle condizioni di vita per tutti. In quel ‘per tutti’ mi sono sentito addosso una grande responsabilità, quella di dover cercare di intercettare le aspettative dei lavoratori, quella di dover ripensare il fine stesso di ogni attività aziendale, spostandolo dal mero profitto all’avvincente sfida di creare nuovi posti di lavoro a vantaggio della comunità in cui si opera”.
Numerosi e ricchi gli interventi dei presenti. Una giovane avvocata ha permesso di approfondire il tema dell’importanza delle relazioni nel lavoro, sottolineando come purtroppo la pandemia abbia lasciato in eredità, in molteplici professioni, l’utilizzo dello smart working. Un altro convenuto ha evidenziato il tema della collaborazione tra lavoratori, affinché si spendano per l’azienda, non gareggiando gli uni contro gli altri, bensì lavorando insieme per l’obiettivo comune, che diviene quindi il bene comune. C’è stato poi anche l’intervento di un rappresentante dei Sindacati, che ha posto l’accento sull’importanza della consapevolezza di cosa rappresenti il lavoro, ovvero non solo un mezzo per sopravvivere, bensì uno strumento per lasciare il mondo in uno stato migliore rispetto a quello in cui lo abbiamo trovato. Ultima, ma non per importanza, anche la testimonianza di un quasi sessantenne inoccupato che ha rimarcato la difficoltà, per chi ha la sua età, a rientrare nel mondo del lavoro e anche la sensazione di sentirsi uno scarto della società. Un momento autentico, toccante, per certi versi illuminante, che ha permesso di ricordare le parole di papa Francesco sulla cultura dello scarto.
Si è trattato di un dialogo non certo esaustivo sull’argomento, ma che ha fornito molteplici spunti di riflessione anche sulla realtà lavorativa locale e sulle sue esigenze.
Ha concluso gli interventi il responsabile diocesano Franco Veccia, il quale, ai nostri microfoni, ha dichiarato: “Quella di sabato 27 maggio è stata una giornata ricca di incontri, sullo stile di una ‘Chiesa in Uscita’, grazie alla preziosa presenza del nostro direttore don Bruno Bignami che ha incontrato i pescatori della Marineria Sambenedettese, gli studenti dell’Istituto Augusto Capriotti, gli imprenditori e i lavoratori delle aziende, in particolare quelli della Inim Electronics di Centobuchi. Insieme a don Bruno, abbiamo proposto come ‘bussola’, per questo tempo difficile, l’enciclica Laudato Si’ di papa Francesco, che viene costantemente messa in pratica dai pescatori di San Benedetto i quali, ancora una volta, sono stati ricordati dal Pontefice qualche giorno fa nell’udienza con i vescovi per il loro impegno di ‘pesca di plastica’. Anche gli imprenditori sono rimasti entusiasti per aver ricevuto in dono le parole della Laudato Si’, luce e bussola per orientare i propri passi nelle scelte organizzative aziendali. Altro miracolo, per chi accoglie il messaggio della Cura della Casa Comune, è quello di trasformare gli scarti e gli scartati in opportunità e risorse. Ringraziamo, dunque, don Bruno per aver permesso questi incontri che hanno impreziosito le nostre vite”.
Queste le parole che il direttore nazionale don Bruno Bignami ci ha rilasciato al termine della giornata formativa: “Nell’incontro di sabato, presso la Inim Electronics, abbiamo parlato della capacità di pensarsi insieme, dentro una società, dentro un’azienda, e di come creare una cultura non dell’isolamento, bensì della relazione. Questo elemento delle interconnessioni è stato alla base di tutte le nostre riflessioni. Il fatto interessante dell’incontro è stato che questa esperienza di azienda, che lavora in un settore molto particolare, quello dell’elettronica, nasce non dall’idea di un singolo, bensì dalla condivisione di un piccolo gruppo che inizia a pensare ad un progetto nuovo, che desidera smarcarsi da un modello di multinazionale, anonima e lontana dalla realtà, e si pensa invece sul territorio, con l’obiettivo non solo di generare ricchezza e profitto, bensì di creare posti di lavoro. Da un’idea che viene sviluppata nasce un’azienda che, nel giro di 15 anni, passa da 20 a 200 dipendenti. Viene confermata ancora una volta la preziosità dell’insegnamento di papa Francesco, di quanto queste sue idee già camminino sulla testa e sulle gambe di alcune persone che noi oggi abbiamo incontrato personalmente”.
Molto soddisfatto e grato l’AD Baldovino Ruggieri il quale ha detto: “Ringrazio davvero tanto Mons. Bresciani e Mons. Palmieri per averci chiesto di organizzare l’incontro di sabato presso la nostra azienda, in quanto si è rivelato essere una grande opportunità di crescita personale e professionale. Personale perché, prima di essere un imprenditore, sono un uomo, un marito, un padre, un figlio, un cittadino, un amico, e tutte le sollecitazioni che ho ascoltato da don Bruno sono state uno stimolo a migliorarmi come persona. Ma parlavo di crescita anche professionale, perché tutto quello che don Bruno ci ha detto diverrà patrimonio nostro, di noi come azienda, aiutandoci a portare avanti la nostra missione di imprenditori in maniera più compiuta e completa. Le sue parole, infatti, hanno messo in evidenza come il lavoro sia centrale nella vita dell’uomo e quanto l’imprenditore abbia un ruolo determinante nello sviluppo delle relazioni sia all’interno dell’azienda sia tra l’azienda e il territorio circostante. È per questo motivo che rivolgo a tutti l’invito a leggere l’enciclica ‘Laudato si’ di papa Francesco. Un invito che ho fatto prima di tutto a me stesso e che ora mi sento di rivogere a tutti i lettori, perché è insospettabilmente pragmatica. Uno si aspetta che all’interno di un’enciclica ci siano degli enunciati di massima, quindi abbastanza generali ed astratti, ed invece poi scopre che vengono affrontati temi con estrema concretezza e verità”.
Dello stesso avviso anche la terza relatrice, Elisabetta Saini, la quale ha affermato: “Ho vissuto l’incontro come un dono prezioso ed inaspettato per la nostra azienda. Non avrei mai pensato, infatti, di poter programmare l’attività aziendale sulla base di un’enciclica ed invece sarebbe da riprendere ogni singola slide di don Bruno, approfondirla e poi sperimentarla. È per questo motivo che riporteremo ogni dettaglio ai nostri collaboratori. Tanti sono stati gli spunti di riflessione, ma in particolare mi è molto piaciuta la parte relativa all’individualismo esasperato di questi tempi moderni che ci hanno abituato a preparare leader, anziché preparare al lavoro di squadra. Noi, nel nostro piccolo, puntiamo molto sulla cooperazione tra colleghi e sulle buone relazioni. All’interno dell’azienda, come succede anche da altre parti, abbiamo delle categorie protette e abbiamo notato che quelle, che all’inizio sono state delle imposizioni, nel tempo invece sono divenute delle occasioni di crescita reciproca che hanno permesso di superare ostacoli dentro e fuori le mura della fabbrica”.
L’incontro si è concluso con un momento di convivialità gentilmente offerto dall’azienda Inim.