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Diocesi, in ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Passi verso il discernimento

Di Don Gianni Croci

DIOCESI – E’ stato questo il tema al centro dell’ultima assemblea dei vescovi italiani che ha visto nell’ultimo giorno la presenza anche dei referenti diocesani del cammino sinodale. Papa Francesco ha invitato, dopo i due anni dedicati all’ascolto, a passare alla ‘fase sapienziale’ ed ha affidato alla nostra Chiesa quattro consegne: continuare a camminare guidati dallo Spirito; fare chiesa insieme, “mai senza l’Altro con la “A” maiuscola, ma mai senza gli altri con cui condividere il cammino”, una chiesa non di ‘pochi attori’, ma di popolo, che cresce nella corresponsabilità; essere una chiesa aperta, senza “scomunicare” a priori nessuno, evitando ogni sorta di “neoclericalismo di difesa”, anche quello laicale, facendo spazio a “tutti: malati, non malati, giusti, peccatori, tutti, tutti, tutti dentro”, generando vita e moltiplicando la gioia; essere una chiesa inquieta  nelle inquietudini del nostro tempo, senza farsi prendere dalla paura, ma entrando nel dinamismo pasquale di morte e risurrezione. Al temine, in maniera simpatica, il papa ha invitato a non aver pura del ‘disordine’, provocato nella Chiesa dallo stesso Spirito per smuovere, perché finalizzato a creare armonia.

Nell’incontro con i referenti sinodali delle diocesi, Mons. Erio Castellucci ha ripercorso il cammino della sinodalità che sta facendo riscoprire a tutto il popolo di Dio la cifra del discepolato, costitutiva della Chiesa. Tutti ci siamo messi in ascolto della Parola di Dio e dei compagni di viaggio. Ora si tratta di fare un primo discernimento da quanto emerso, utilizzando il metodo di Gesù, quello di “fare strada” con i discepoli, non partendo dalle idee, ma dell’esperienza.

Ci si attendeva dalle sintesi delle priorità di tipo pastorale, come l’attenzione ai giovani, alle famiglie, al sociale, invece sono emerse questioni riguardanti non i contenuti, ma la necessità di uno ‘stile’ diverso di essere chiesa.

Questo vuol dire che la domanda è non cosa devono cambiare gli altri, ma “che cosa dobbiamo cambiare come noi come comunità cristiana?”

A questo punto viene da chiedersi: quale è il cammino che ci attende? Innanzitutto si tratta di far tesoro dell’acquisizione del metodo della “conversazione spirituale” come stile sinodale permanente e di proseguire l’ascolto, tenendo conto dei “cantieri” che aiutano la Chiesa ad assomigliare alla casa di Betania, aperta ed ospitale. E poi, guidati dall’icona biblica dei discepoli di Emmaus, siamo chiamati ed entrare nella “fase sapienziale”, che comporta di esercitare quella “sapienza pratica” – e non puramente speculativa – che è propria delle Scritture.

Analizzando le diverse sintesi diocesane e nazionali sono state individuate cinque “costellazioni”: 1- la missione nello stile della prossimità; 2- il linguaggio dell’annuncio, della liturgia e della comunicazione; 3 – la formazione e l’iniziazione alla vita cristiana; 4- la corresponsabilità nella guida delle comunità; 5- la revisione e la valorizzazione delle strutture.

E’ bello procedere in questo percorso sinodale, fidandoci con umiltà, di questa nostra Chiesa “desiderosa di ascoltare piuttosto che di farsi ascoltare, capace di farsi presente nei luoghi ineludibili della povertà, dove manca la pace, dove la gente vive”. Una Chiesa ‘vulnerabile’, perché ci siamo noi, ma straordinariamente bella perché abitata dallo Spirito del Risorto. Ha detto papa Francesco: “proseguiamo insieme questo percorso, con grande fiducia nell’opera che lo Spirito Santo va realizzando. È Lui il protagonista del processo sinodale, Lui, non noi! È Lui che apre i singoli e le comunità all’ascolto; è Lui che rende autentico e fecondo il dialogo; è Lui che illumina il discernimento; è Lui che orienta le scelte e le decisioni. È Lui soprattutto che crea l’armonia, la comunione nella Chiesa. Mi piace come lo definisce San Basilio: Lui è l’armonia. Non ci facciamo l’illusione che il Sinodo lo facciamo noi, no. Il Sinodo andrà avanti se noi saremo aperti a Lui che è il protagonista”
(
Dal discorso del santo padre francesco ai partecipanti all’incontro nazionale dei referenti diocesani del cammino sinodale italiano giovedì, 25 maggio 2023)