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San Benedetto, questa sera la conferenza con il Vescovo Felice Accrocca sull’affascinante tema “Tra lupi, pesci e briganti: la predicazione ai lontani in S. Francesco e S. Antonio”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questa sera, 1 giugno alle 21.00, nella parrocchia di S. Antonio di Padova a San Benedetto del Tronto si terrà una conferenza del Vescovo Felice Accrocca sull’affascinante tema “Tra lupi, pesci e briganti: la predicazione ai lontani in S. Francesco e S. Antonio”.

Si citeranno degli episodi tratti dalle Fonti francescane, in particolare dai Fioretti, in cui si mostrerà come i primi santi francescani, liberi da pregiudizi, annunciavano il Vangelo ad ogni genere di persone, in particolare le più emarginate o quelle ritenute “irraggiungibili” come il Sultano d’Egitto. Anche i briganti, considerati maledetti, ricevevano la cura e l’attenzione del Santo di Assisi, a imitazione di Gesù che era venuto a salvare quelli che si erano “perduti”.
Le Marche sono la Terra dei Fioretti, uno dei libri più tradotti al mondo, scritti da Ugolino da Montegiorgio all’inizio del ‘300.
E’ significativo il fatto che circa un secolo fa un giovane inglese, Edward Hutton, li lesse, insieme ad altre vite di santi, e si convertì al cattolicesimo. Siccome il suo lavoro era percorrere l’Italia e pubblicare racconti di viaggio, divenne nel corso degli anni uno dei maggiori esperti di arte italiana. La Seconda Guerra Mondiale, con la sua minaccia al patrimonio culturale italiano, gli causò grande angoscia, e si impegnò nel tentativo di salvare più opere d’arte possibili, stilando per gli Alleati elenchi completi di ciò che era essenziale proteggere, lista ufficialmente riconosciuta dal presidente Eisenhower.
Se tanti luoghi marchigiani non sono stati colpiti è anche merito suo (e dei Fioretti che aveva letto!), di cui scrivava: « Il libro dei Fioretti è di incomparabile bellezza perché nelle sue pagine tutta la semplicità e il fascino del medioevo di cui S. Francesco fu figlio vi giace nascosta in una maniera tale che non fu mai raggiunta in nessun altro libro, perché la Divina Commedia è troppo passionale e ardente, troppo occupata con le grandi cose di questo mondo e dell’altro mondo, mentre l’Imitazione è, dopo tutto, la meditazione di un monaco composta per i Religiosi. Invece i Fioretti sono per tutti, per sempre, per tutti quelli che potrebbero trovare nei loro cuori, anche nel mezzo della vita, anche in vecchiaia, quel qualcosa del bambino, senza il quale nessuno può entrare nel Regno dei cieli».
Mons. Felice Accrocca, dal 2016 nominato da papa Francesco arcivescovo metropolita di Benevento, è nato a Cori, in provincia di Latina. Ha conseguito la Laurea in Lettere all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e il Dottorato in Storia Ecclesiastica presso la Pontificia Università Gregoriana. Docente di Storia Medievale presso la Pontificia Università Gregoriana, e all’Istituto Teologico di Assisi, ha approfondito gli studi sul francescanesimo medievale, pubblicando numerosi saggi. Segnaliamo tra i tanti:
Un santo di carta. Le fonti biografiche di san Francesco d’Assisi;
Un ribelle tranquillo. Angelo Clareno e gli Spirituali francescani tra Due e Trecento
Donne di Vangelo. Mistica al femminile;
Francesco e i suoi frati. Dalle origini ai Cappuccini
Partecipa come relatore in molti convegni nazionali e internazionali.
E’ membro della Congregazione delle cause dei santi.