MONTEMONACO – “Il lago magico” è il titolo del recente romanzo fantasy scritto dall’autrice marchigiana Giulia Grilli.
Giulia questo è un libro per ragazzi a partire dai nove anni di età, ma può essere letto anche dai grandi.
Esattamente. Si tratta di un racconto ispirato alle molte leggende che gravitano da sempre intorno ai monti Sibillini, nell’Appennino Umbro-Marchigiano. Da esse si snodano le avventure di un gruppo di bambini dai sei ai dodici anni, appassionati della montagna e delle storie che in essa sono racchiuse. Si tratta di Lorenzo e Gaia, ospiti dei nonni per le vacanze estive, e Carlo, che trascorre la villeggiatura in una bella villa di proprietà poco distante. A loro si uniscono Andrei, il nipote dei pastori che tutti gli anni affittano i pascoli sulle alte vette, e Lucia, la più piccola del gruppo, l’unica a vivere in paese. Il rapporto con i grandi non è sempre facile, se si escludono Gemma e Diamante, gli amati nonni di Lorenzo e Gaia, e Francì, il papà di Lucia. I ragazzi condividono lo stesso amore per i Sibillini, lo spirito avventuroso e la passione per le storie magiche. Insieme dovranno risolvere un mistero che può mettere in pericolo la vita di tutti gli abitanti, compresi quelli magici con i quali stabiliranno un significativo e forte legame.
Giulia, nello scrivere questo racconto si è ispirata ai luoghi leggendari del lago di Pilato e del monte Sibilla.
Attraverso il mio romanzo i lettori possono conoscere diverse leggende tipiche dei Sibillini. È Diamante, il nonno di Lorenzo e Gaia, che le racconta con passione mentre pascola le pecore insieme ai ragazzi o la sera, prima di andare a dormire. Sono momenti importanti in cui i nipoti imparano a conoscere più approfonditamente i luoghi originari del loro papà, Sergio, ma anche ad amarli. La leggenda del lago di Pilato è quella da cui mi muovo per inventare tutta la storia. Come sappiamo essa racconta che le acque del lago, posto a 1941 m. s.l.m., presso il Monte Vettore, accoglie il corpo di Ponzio Pilato, il procuratore romano che non si oppose alla morte di Gesù. Dal giorno in cui dei buoi inferociti si gettarono col suo corpo senza vita nelle acque del lago, queste diventarono maledette per la popolazione. Tale leggenda, insieme alla convinzione che il lago fosse infestato dai diavoli, ha attraversato molti secoli. Oggi sappiamo che il lago di Pilato, con le montagne che lo circondano, è un luogo di pace e di grande bellezza e infatti sono numerosi gli escursionisti che ogni estate affrontano gli irti sentieri di montagna per raggiungerlo. In questo libro si fa riferimento alla maga Sibilla e alle sue fate nonché ad altri personaggi magici, alcuni provenienti dalla tradizione orale e altri inventati da me. Tutti però hanno una loro storia e una personalità. Lo sanno bene i nonni di Lorenzo e Gaia che si ritrovano spesso a dialogare con alcuni di loro.
Lei dedica questo suo lavoro letterario a sua cugina Luciana che perse la vita a soli cinque anni. Che ricordo conserva di lei?
Quando Luciana morì tragicamente per un incidente ero più grande di lei, ma pur sempre una bambina anche io. In tutti questi anni ho pensato tante volte a come sarebbe diventata, la vita che avrebbe condotto e il posto che avrebbe occupato in questo mondo. Era troppo piccola per lasciare un’impronta di tutto ciò, ma so per certo che sarebbe stata una bella persona, come lo sono le sue sorelle e sua madre, nonché il suo amato padre a cui era legatissima e con cui trascorreva molto tempo quando egli andava nei boschi o in campagna. Nella storia mi ispiro in parte a lei, nel raccontare della più piccola del gruppo, Lucia, e a suo padre, mio zio, per il personaggio di Francì. Lucia è l’unica bambina del gruppo che vive tutto l’anno in montagna. Anche lei, come Diamante e Gemma, ha un rapporto speciale con le figure magiche dei boschi e delle montagne, conosce tutti i sentieri e molti segreti che solo a lei sono stati rivelati. Amo questo personaggio, non può essere diversamente.
Lei narra anche le vicende di Gemma e Diamante, due anziani radicati sui monti della Sibilla che in qualche modo diventano custodi dei valori e della cultura di questo territorio. A suo avviso quanto è importante trasmettere determinati valori soprattutto ai giovanissimi?
Credo molto nel legame con la terra dove siamo nati, molto di più in quella in cui abbiamo vissuto sin da piccoli. Non per tutti è così, la storia di ciascuno è diversa, certamente. Ma trovo che da grandi in molti facciamo i conti con i nostri luoghi di origine, ricercando in essi emozioni, profumi, colori, suoni, immagini e ricordi che hanno influito sulle nostre vite secondo alchimie a noi sconosciute, almeno in parte. La memoria è il fulcro di tutto il racconto, il valore della cultura e del luogo in cui abbiamo vissuto e che va protetta e trasmessa alle nuove generazioni perché se ne prendano cura arricchendola del nuovo di cui sono capaci. Essa, insieme alla bellezza e alle potenzialità della terra di appartenenza, benché soggetta a spopolamento e ferita dai terremoti che si sono succeduti nel tempo, è anche la speranza per un futuro possibile.
Questo non è il suo primo libro pubblicato per bambini.
In effetti ho pubblicato negli anni altri libri per bambini che vorrei qui ricordare: “Il Paese al Contrario” (2018 e 2021); “Ali di Sasso” (2018 e 2022); “Sibilla e il cavaliere errante” (2019 e 2022); “Anche Guido Cencioallegro resta a casa” Vol. 1 e “Gli abbracci del cuore” Vol. 2, entrambi Favole al tempo del CoronaVirus (2020); “La fiammella di Natale” (2022).
Lei svolge la professione di psicologa nei centri di ascolto delle scuole: la lettura che ruolo ha nella crescita di questi bambini?
Sono convinta che la lettura, oltre a sviluppare molte competenze cognitive e ad aiutare nella comprensione del mondo, produca benessere psicologico nel bambino dal momento in cui contribuisce a sviluppare l’immaginazione e la fantasia. Grazie a queste ultime, egli può distanziarsi temporaneamente dalla realtà quotidiana, quel tanto che serve per ridurre le tensioni, le paure, o le preoccupazioni del momento; fa sperimentare la calma e la pace interiore entrando in un piacevole mondo fantastico vicino ai suoi desideri; aumenta la creatività personale poiché è sollecitato dalle storie ad inventare liberamente nuovi modi di affrontare le situazioni e i problemi ma anche di costruirne altri a proprio piacimento e in totale libertà. Tutto ciò senza perdere il contatto con la realtà o con sé stesso. La lettura permette anche di sviluppare l’empatia, l’autoconsapevolezza e la capacità di sentire ed esprimere le emozioni, tutte competenze che sappiamo essere fondamentali nel rapporto con sé stesso, col mondo e con gli altri.
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