SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Un padre può lasciare tante cose ai figli, ma la più grande e importante è la Fede. Nostro padre aveva fatto un incontro profondo con il Signore molti anni fa attraverso dei Cristiani che gli avevano annunciato l’amore libero e incondizionato di Gesù Cristo alla sua vita e a questo annuncio lui aveva creduto. Da allora aveva iniziato un cammino di conversione, all’interno della sua comunità neocatecumenale, che lo aveva portato gradualmente alla decisione di lasciare la carriera militare per servire il Signore dove Lui avesse voluto, soprattutto nell’evangelizzazione. A noi figli, in particolare, ha fatto incontrare l’amore di Dio nella quotidianità: è questa l’eredità più bella per noi e i suoi nipoti”. – È con queste toccanti parole che il figlio Fabrizio, a nome della famiglia, ha accolto i numerosi parenti ed amici intervenuti alle esequie di Antonio Marinelli, tornato alla Casa del Padre domenica 11 giugno, dopo una lunga malattia.
La Messa del funerale, che si è svolta ieri, 12 giugno 2023, alle ore 15:30, presso la Chiesa Sant’Antonio di Padova in San Benedetto del Tronto, è stata presieduta dal vescovo Carlo Bresciani e concelebrata dal vicario generale don Patrizio Spina, da padre Massimo Massimi, da don Federico Pompei e da molti altri sacerdoti, diocesani e non.
Marinelli, Colonnello del 235° Reggimento Piceno, già comandante di battaglione presso la suddetta unità, aveva lasciato anticipatamente la carriera militare per uscire nelle strade, evangelizzare, portare Cristo in mezzo alle persone, rappresentando pienamente quella Chiesa “in uscita” di cui papa Francesco ha più volte parlato. Oltre ad aver sposato personalmente per gran parte della sua vita il cammino neocatecumenale, da oltre trent’anni Marinelli era catechista nella sua parrocchia, Sant’Antonio di Padova, e anche responsabile dei catecumeni della parrocchia San Pio V di Grottammare. Già Segretario personale del compianto Vescovo Gervasio Gestori, Marinelli negli ultimi dieci anni aveva prestato servizio gratuito come economo presso il Seminario Diocesano Missionario Redemptoris Mater di Macerata.
Numerosi i fedeli accorsi alla celebrazione dei funerali, così tanti che qualcuno è rimasto fuori dall’edificio sacro. Presenti, tra gli altri, il Tenente Colonnello Stefano Di Donato, in rappresentanza del Comandante del 235° Reggimento Piceno, il vicerettore don Emanuele Marconi e molti seminaristi, in rappresentanza del Seminario Diocesano Missionario Redemptoris Mater di Macerata, molti fratelli e sorelle del cammino neocatecumenale che hanno animato la Messa.
Queste le parole con cui Mons. Bresciani ha terminato la sua omelia: “Certamente questo è un momento di dolore per il distacco e la mancanza del nostro caro amico, ma è anche un momento illuminato dalla Luce della presenza di Dio. Che è Dio della vita, che ha promesso la vita e che la mantiene la Sua promessa. Tonino ci lascia questa grande testimonianza di fede che suona come consolazione e che dice a ciascuno di noi che c’è una via per arrivare al Signore, la via della Fede fino in fondo. Uniti allora nella fede, nello Spirito e nel cuore, preghiamo insieme per il nostro Tonino”.
Al termine della celebrazione, ha preso la parola il vicerettore don Emanuele Marconi, il quale ha affermato: “Porto i saluti del nostro rettore che è in Terra Santa e che ha già celebrato una Santa Messa in suffragio del nostro Tonino che per dieci anni è stato con noi come economo. Abbiamo visto miracoli! Abbiamo visto realizzate cose che mai avremmo sperato! Abbiamo partecipato, insieme, ad un’opera di Dio. Siamo profondamente riconoscenti a Tonino“.
Fuori dall’edificio sacro, sollecitata dalle nostre domande, una fedele, che ha partecipato alla Messa, ci ha rilasciato una sua testimonianza: “Tonino mi ha fatto sentire l’amore di Dio. Davanti alle mie fragilità, alle mie debolezze, alla mia umanità ferita, non mi ha giudicata, mai, ma mi ha guardato con gli occhi pieni di misericordia, di accoglienza, di amore, con gli occhi di Dio! Sono piena di gratitudine al Signore per averlo messo sulla mia strada“.
Marinelli lascia la moglie Annarita, i figli Valeria, Fabrizio e Rolando, il genero Raimondo, le nuore Valeria e Valentina, gli undici nipoti Valentina, Veronica, Lucia, Angelica, Vittorio, Alessio, Francesco, Cecilia, Giorgia, Antonio, Bianca e un altro in arrivo, i parenti, gli amici e tutte le comunità parrocchiali e neocatecumenali che lo hanno conosciuto.