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IIS Fazzini Mercantini, la parola alle studentesse Francesca Sciarra e Lisa Iacoponi

 

GROTTAMMARE – Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle varie Scuole Superiori della nostra Diocesi attraverso il racconto dei Rappresentanti di Istituto. Incontriamo oggi Francesca Sciarra e Lisa Iacoponi dell’Istituto di Istruzione Superiore Fazzini – Mercantini con le due sedi di Grottammare e Ripatransone.

Perché vi siete candidate? Qual è il bilancio del vostro mandato che è giunto a termine?
Francesca: Io frequento il 5°C dell’indirizzo Turistico e, per quanto riguarda la mia candidatura come rappresentate d’Istituto, è stata una scelta quasi obbligata, naturale, dal momento che già lo scorso anno ho ricoperto questo importante incarico e quindi avevo tutte le intenzioni di continuare e portare a termine questa esperienza. Pertanto l’ho fatto, da un lato, per i miei compagni che mi hanno chiesto di fare il bis, riconfermando una grande fiducia nei miei confronti; dall’altro, l’ho fatto un po’ anche per me stessa, perché nei cinque anni di studio ho avuto tanto da questa Scuola e mi è sembrato giusto restituire, in parte, quello che avevo ricevuto in termini di formazione, opportunità ed esperienze. E anche quest’ultima esperienza l’ho vissuta con grande serietà e gioia e devo dire che sono stata grandemente ripagata: ho avuto modo di interfacciarmi con tutti gli attori del mondo della Scuola: studenti, docenti, il vicepreside Gigi D’Aniello e la preside Sabrina Vallesi. Con tutti loro ho intrapreso un proficuo rapporto di collaborazione, supporto e scambio culturale e di opinione. Credo che spetti ad altri fare un bilancio del mio operato. Io spero di aver portato avanti al meglio tutti gli obiettivi che ci eravamo fissati e soprattutto ringrazio anche gli altri rappresentanti di Classe e d’Istituto con i quali ho collaborato durante l’anno scolastico.
Lisa: Anche io mi sono candidata per la seconda volta e quest’anno ho ricoperto il ruolo di vicerappresentante di Istituto. Durante la campagna elettorale – che si tratti di concorrere per diventare rappresentanti di Classe o di Istituto – la cosa più importante è quella di essere propositivi e di garantire al resto degli studenti una rappresentanza adeguata. Secondo una mia opinione personale, è anche rilevante il lavoro di squadra ed essere sempre disponibili per gli altri, quando ne hanno bisogno o quando hanno idee da proporre. Ho vissuto al meglio questa esperienza insieme ai miei compagni: mi sono impegnata, ho faticato, ma mi sono anche molto divertita. Spero di essere stata competente nel mio operato e di aver ben ripagato le aspettative degli studenti, sia di quelli che mi hanno dato fiducia sia di quelli che non lo hanno fatto. Credo, infatti, che sia importante, quando si viene eletti, essere il rappresentante di tutti. Mi piacerebbe ripetere l’esperienza anche il prossimo anno, perché svolgere questo compito che mi ha reso una persona migliore e mi ha fatto sentire importante, dal momento che, con le miei idee, ho contribuito a rendere migliore l’Istituto e ad aiutare numerosi studenti.

Quale, tra i progetti che avete realizzato a scuola, vi è piaciuto particolarmente?
Francesca: Tra i numerosi progetti che il nostro Istituto ha proposto a noi studenti, due, in particolare, sono quelli che a me sono piaciuti maggiormente.
Prima di tutto il progetto che ha coinvolto l’ASUR – Dipartimento Dipendenze Patologiche. Grazie alla Prof.ssa Manuela Pulcini, referente del progetto “Educazione al benessere”, abbiamo avuto modo di dialogare con specialisti competenti che ci hanno dato modo di approfondire e capire il rischio a cui certe dipendenze ci espongono.
La seconda iniziativa, che mi ha visto personalmente coinvolta, riguarda l’orientamento per le Classi Quinte. Grazie a professori universitari che si sono resi disponibili, abbiamo avuto una visione più ampia e dettagliata di alcune università nel nostro territorio.
Aggiungo infine anche una ulteriore iniziativa che non è un vero e proprio progetto, ma comunque mi sento di doverla menzionare, vista la sua estrema utilità: lo sportello psicologico scolastico, che è stato attivo tutto l’anno ed ha aiutato molti studenti ad aprirsi e confidarsi per cercare di raggiungere una situazione di benessere con se stessi.
Lisa: Il nostro Istituto offre una vasta offerta formativa, quindi sono veramente tanti i progetti che durante l’anno scolastico vengono proposti agli studenti. Mi resta perciò molto difficile scegliere un progetto in particolare. Vi parlerò di due che mi sono particolarmente piaciuti.
Prima di tutto il progetto Olimpiadi che si è distinto per i vari indirizzi: Turismo, Grafica e Informatica. In secondo luogo vorrei ricordare anche il progetto “Scienza a Firenze”, rivolto agli studenti delle Classi Seconde le quali hanno inventato e portato in questa competizione nazionale un esperimento di fisica che ha ottenuto il plauso e il riconoscimento degli addetti del settore.

Qual è la fragilità maggiore che riscontrate tra i vostri coetanei?
Francesca: Diversi anni fa le difficoltà che incontrava un giovane erano da collegarsi principalmente alla povertà, alla scarsità di svaghi e all’impossibilità di soddisfare tutti i propri desideri. Oggi, invece, con l’avvento di un certo benessere per tutti, i problemi dei giovani si concentrano soprattutto in ambito esistenziale. Mentre diversi anni fa la ricerca di un modo per soddisfare i bisogni primari e quelli alimentari, impegnava spesso tutte le energie degli individui, oggi l’attenzione si sposta soprattutto su capricci e mode, che sono sicuramente più ambigui e difficili da seguire rispetto alle necessità fondamentali. Questi sono i risultati di una società evoluta, ma che è anche causa di molti problemi. Questa situazione è poi aggravata dalla carenza delle relazioni affettive in famiglia. Ogni giovane ha davanti a sé innumerevoli esempi che può seguire e spesso si genera confusione su quale prendere a modello.
Lisa: Credo che siano aumentati tra i giovani alcuni disturbi psicopatologici, in particolar modo sono aumentati i disturbi dell’umore, i disturbi di ansia sociale, gli attacchi di panico o di agorafobia, i disturbi del comportamento alimentare e i disturbi di abuso di sostanza.

Cosa riconoscete come valore?
Francesca: I valori rappresentano, per me, un aspetto chiave per potersi migliorare. Quelli che io ritengo più importanti sono, senza dubbio, l’amore, la famiglia, la correttezza, l’onestà, la giustizia, l’essere competenti e, inoltre, l’essere cristiani, l’avere fede, anche se spesso non tutti i giovani riconoscono ancora questo valore.
Lisa: I valori che ritengo più importanti sono sicuramente la famiglia, l’amore, la salute, le amicizie, l’onestà e l’avere fede. Ritengo infine che anche il denaro debba essere considerato un valore importante, nel senso che gli va dato il giusto valore, ovvero quello necessario per una vita dignitosa, cosa che non dovrebbe mancare a nessuno.

Quali sogni avete per il futuro?
Francesca: In futuro spero di realizzarmi sia negli studi che nella professione. Terminato il quinto Superiore, vorrei iscrivermi ad una Università per un percorso triennale o magistrale che mi introduca al mondo assicurativo, così da poter proseguire l’attività di mio padre. Oltre al lavoro e alla formazione, vorrei realizzarmi anche a livello affettivo, perché credo nell’amore, nella famiglia e nell’avere degli figli.
Lisa: In futuro vorrei realizzare il mio più grande sogno, ovvero quello di fare l’attrice. Inoltre, poiché mio padre ha delle attività, vorrei occuparmi anche di quelle. Nel breve periodo spero di realizzarmi in ambito universitario per poi affrontare al meglio il mio futuro.

Carletta Di Blasio: