(Foto Parlamento europeo)

(Strasburgo) L’Europarlamento è chiamato ad approvare oggi a Strasburgo alcune regole per governare i rischi legati all’Intelligenza artificiale (Ia) e porre criteri etici per il suo utilizzo. Si apre così la strada verso la prima legge al mondo in materia di Ia. La proposta del Parlamento, elaborata a partire da una iniziativa legislativa della Commissione europea, dovrà poi essere “negoziata” con il Consiglio. Sarà “una risposta concreta ai rischi che tecnologie potenti come l’intelligenza artificiale iniziano a mostrare”, aveva spiegato ieri in emiciclo l’eurodeputato Brando Benifei che, insieme al collega Dragos Tudorache, è co-relatore della proposta.

La posizione del Parlamento pone “come punto fermo l’essere umano e i suoi diritti fondamentali, che deve rimanere il centro dell’approccio europeo all’Ia”, senza voler frenare l’innovazione. Regolamentazione di sistemi come ChatGpt, a beneficio della trasparenza e contro i rischi di discriminazioni e di generazione di contenuti illegali; il watermarking per rendere identificabili i contenuti prodotti dalla Ia generativa; obbligo per le aziende e le autorità pubbliche che usano un’Intelligenza artificiale ad alto rischio di effettuare una valutazione di impatto sui diritti fondamentali; il “diritto a un rimedio giudiziario”, in caso di impatto negativo sulla salute, sulla sicurezza o sui propri diritti fondamentali; ambiente, democrazia, Stato di diritto tra gli obiettivi da proteggere: questi alcuni elementi della proposta di normativa.

Nel dibattito che si è svolto in emiciclo ieri, la Commissione europea, per voce della vice-presidente Margrethe Vestager e del commissario Thierry Breton, ha espresso il suo sostegno.

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