“In quest’ultimo periodo la mia vita è cambiata molto, essa è un diritto, accorgendomene sempre di più perché sono passato dall’essere un ragazzo spensierato, che aveva come unico obiettivo essere felice, a lottare per poter vivere”. Matteo è uno dei 12 ragazzi che hanno sostenuto in questi giorni gli esami di terza media al Bambino Gesù, 11 nella sede del Gianicolo e uno in quella di Palidoro. Esami ed emozione uguali a quelli di tutti i coetanei, ma in un contesto particolare come quello di un ospedale pediatrico dove i ragazzi affrontano percorsi medici complessi che li obbligano a soggiorni più o meno prolungati in reparto o Day Hospital. “Mi sono ritrovato a combattere con una malattia molto più grande di me – ha scritto Matteo nel messaggio che ha indirizzato alla commissione concludendo la sua tesina incentrata sui diritti umani – e come me c’erano tantissimi altri ragazzi. Abbiamo visto i nostri corpi cambiare forma, rinunciando spesso alle cose che più amavamo, come lo sport, gli amici e le passioni. Mi hanno sempre detto ‘dai, devi solo avere pazienza’, ma per loro era facile parlare dato che in ospedale c’ero io. Quando entri scopri tante cose che solo chi le vive può capire ed è qui che ho imparato che vivere è un diritto di tutti, me lo hanno insegnato tutte le persone meravigliose che in Ospedale combattono a fianco a noi, medici, infermieri e professori che non hanno mai smesso di credere che noi tutti saremo riusciti a combattere questa battaglia. Nonostante il periodo difficile ricorderò sempre che mi hanno insegnato che nonostante tutto la vita è meravigliosa”.
L’esperienza della Scuola in ospedale è nata nella sede del Gianicolo del Bambino Gesù quasi 50 anni fa, nell’anno scolastico 1975/76. Oggi nelle sedi del Gianicolo, di Palidoro e Santa Marinella i ragazzi possono frequentare le lezioni della loro classe d’età, dalle elementari fino al liceo grazie ai docenti provenienti dagli Istituti comprensivi Virgilio (Roma), Fregene-Passoscuro e Pietro Maffi (Palidoro) e dai licei Virgilio di Roma e Vittorio Colonna di Palidoro. La possibilità di continuare il percorso scolastico anche quando si è ricoverati è parte integrante della cura di bambini e ragazzi. Ai giovani pazienti costretti a rinunciare a tanti aspetti della propria età, viene risparmiato il disagio di perdere il contatto con i propri coetanei e di rimanere indietro nella formazione culturale. Nella “normalità” dell’accesso alle lezioni e dell’interazione con i docenti si rafforza la volontà di guarigione e si consolida l’equilibrio psico-fisico.
Nella scuola in ospedale i docenti sono itineranti e svolgono la loro attività prevalentemente al letto dei ragazzi oppure, per piccoli gruppi, in spazi comuni dedicati nei reparti. In accordo con la scuola di appartenenza dei pazienti, vengono individuati percorsi personalizzati e per i bambini e ragazzi lungodegenti si provvede alle normali procedure di valutazione, scrutini ed esami, come quelli di terza media svolti in questi giorni. Nell’anno scolastico che si conclude sono stati oltre 4 mila i ragazzi seguiti dalla scuola del Bambino Gesù.
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