SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La notizia della morte di Federico Contessi diffusasi velocemente negli ambienti del cuore della nostra città, ci ha lasciati perplessi come di persona cara entrata nella storia della nostra città per la quale aveva dimostrato tanto affetto pur dovendosi distaccarsene in età giovanile alla ricerca di lavoro. La sua nostalgia lo ha portato a valorizzare quelle attitudini apprese durante le radici che lo hanno portato a un grande successo nel campo imprenditoriale della cantieristica in una cittadina , Mar del Plata, con caratteristiche della città di provenienza. Federico, pur vivendo da molti decenni in Argentina, era rimasto nell’animo un Sambenedettese e nel periodo del suo successo economico, più volte era tornato per salutare amici e parenti e per rivedere luoghi della sua giovinezza. Ecco perché la notizia della sua morte, anche avvenuta in tarda età, ha procurato tanto dolore specie in quegli ambienti che lo hanno stimato e amato.
Quando, subito dopo la seconda guerra mondiale, molti pensarono di far fortuna altrove, specialmente nel continente e nella nazione , l’Argentina, che più sembravano adatte per ricostruirsi una nuova vita, molti, singolarmente, e molte famiglie, anche della nostra città, partirono, portandosi dietro con i ricordi e gli affetti anche le proprie tradizioni e la propria religione. La devozione al nostro Santo Martire Benedetto, fu non solo un fatto di intimità spirituale, ma anche l’espressione di una identità e nel nome di “Sambenedettesi” in alcune città dell’Argentina, si ritrovavano a non perdere le radici di provenienza. Fatto questo, particolarmente, sentito nella città di Mar del Plata, dove più numerosa era la “colonia” dei Sambenedettesi, che trovarono in questo luogo, molte somiglianze con quello di provenienza. Il mare e le attività connesse, attutirono la nostalgia e le ferite del distacco. Si sentì allora la necessità di ripristinare, in una chiesa, il culto per il Santo in cui, nonostante la lontananza, ancora tutti si riconoscevano. Aspirazione questa che ha trovato in Federico Contessi, il più convinto sostenitore, desideroso anche di portare a compimento un voto fatto dopo lo scampato pericolo, in seguito al più devastante bombardamento a cui fu sottoposta la nostra città. Ed oggi, grazie a Lui, Mar del Plata, ha una grande e stupenda Chiesa, intitolata al nostro Santo Patrono Benedetto , dove si può venerare il simulacro del Martire, copia di quello che si trova nella nostra Pieve, e da questa Parrocchia ,donata. Così i nostri emigrati hanno potuto riassaporare il culto e le tradizioni dei loro padri, conservarle, per poi trasmetterle alle nuove generazioni.
Per loro la festa del nostro Martire è stata sempre il 13 ottobre anche quando da noi era stata portata al sabato dell’ultima domenica del mese di maggio, Sappiamo di manifestazioni storiche riproducenti i vari momenti della passione di S. Benedetto.
Ci piace ricordare che all’inaugurazione della Chiesa avvenuta il 19 dicembre 1997 un gruppo di nostri concittadini, insieme alle Autorità Comunali e Religiose, partecipò all’evento: I nostri concittadini furono accolti da Federico felice di poter far conoscere quello che un Sambenedettese era riuscito a realizzare.
La sua morte ci addolora e noi dell’Ancora, insieme alle preghiere di suffragio, uniamo sentite condoglianze per i familiari.
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