“La pace giusta è possibile, non è un’utopia”. Lo afferma l’arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
“L’importante – sottolinea Shevchuk al microfono dell’inviato a Kiev del Tg2000, Vito D’Ettorre – è che venga riconosciuto il diritto all’esistenza del popolo ucraino che conta 40 milioni di persone. Se questo verrà riconosciuto possiamo raggiungere un dialogo, metterci attorno a un tavolo e progettare il nostro futuro insieme. Sarebbe un inizio per poi parlare del riconoscimento dei diritti. Sarebbe una cosa importante e fondamentale”.
“La causa principale per cui l’aggressore russo ha aggredito il nostro popolo – ricorda Shevchuk a Tv2000 – è la non accettazione del fatto stesso dell’esistenza del popolo ucraino e che esistente una nazione con una propria cultura, lingua, storia e anche una Chiesa. Fino a quando non cambierà la percezione del vicino da parte della Russia questa pace non verrà raggiunta”.
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