MARCHE – Rilanciare le montagne del cratere marchigiano anche attraverso la valorizzazione dei rifugi escursionistici. Presidi da sempre fondamentali per chi frequenta i Sibillini e, più in generale, l’Appennino centrale e su cui la Regione Marche sta cercando di porre in essere azioni a tutto campo. L’incontro che si è svolto questo pomeriggio a Visso, nella sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ha messo al centro del dibattito il ruolo dei rifugi e le strategie di ripartenza a livello turistico. “Occorre dare piena realizzazione alla ricostruzione – ha affermato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli – non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello economico e sociale.
La nostra è una regione che sta perdendo identità e competitività. Esistono molti modi per ricostruire ma se non lo facciamo dando un’anima a questi territori è un lavoro vano”. Acquaroli ha insistito sulla necessità di progetti forti e vincenti per ridare vitalità all’entroterra e per esaltare l’esclusività delle Marche. “Stiano lavorando per promuovere in maniera integrata e destagionalizzata la nostra regione, che ha tanto da offrire in tutte le stagioni e questi territori ne sono testimonianza – ha ribadito Acquaroli – per questo stiamo lavorando per implementare anche i collegamenti. Tra tutti procede il lavoro per la Pedemontana, che sta arrivando a cantiere in alcuni tratti del tratto sud finanziato con il Pnrr Sisma e procede il completamento da Matelica Castelraimondo fino a Camerino e Muccia. Le Marche devono essere accessibili. Importanti sono anche i collegamenti di ampio respiro e tra questi l’aeroporto è fondamentale: puntiamo a far diventare lo scalo di Falconara come uno degli hub più importanti dell’Adriatico.
Queste rappresentano strategie vincenti – ha sottolineato ancora Acquaroli – Dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia. In questo discorso rientrano le montagne, i borghi e anche i rifugi. Dobbiamo dunque interpretare il valore del territorio puntando in alto, anche attraverso una incisiva strategia di promozione integrata di tutto il nostro territorio, grazie al supporto dell’Atim. Solo così potremo garantire opportunità reali di crescita e di occupazione”. Ad aprire i lavori sono stati il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Andrea Spaterna, il vicepresidente Alessandro Gentilucci e Domenico Ciaffaroni, componente Giunta Esecutiva Parco Nazionale dei Monti Sibillini, i quali si sono fatti portavoce anche di Michele Franchi, presidente della Comunità del Parco dei Sibillini, assente per l’occasione, per i saluti istituzionali. Presenti anche il vescovo di Camerino, monsignor Francesco Massara e il sindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi.
Il focus si è concentrato, in particolare, sulle strutture di Colle Le Cese (Arquata del Tronto), Cupi (Visso) e Tribbio 2 (Fiastra), risultate danneggiate dal terremoto del 2016. Per i tre interventi di riparazione, il settore Ordinanze Speciali dell’Ufficio Speciale Ricostruzione è stato nominato soggetto attuatore ed ha provveduto ad avviare i procedimenti di affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per le attività di progettazione. I costi indicativi sono stimati in 1.900.000 euro per Colle Le Cese e 2.015.000 euro per quello di Cupi: per tali opere, già nella fase di affidamento della progettazione, è stata prevista l’applicazione dell’ordinanza 126/2022, emanata dopo l’aumento dei prezzi di costruzione. Sono stati quindi ipotizzati livelli operativi in analogia alla ricostruzione privata e aumentate le somme necessarie; somme che comunque dovranno essere confermate o rivalutate in sede di approvazione dei progetti definitivi. Il rifugio di Tribbio, invece, è stato inserito nel programma straordinario di Rigenerazione Urbana approvato con l’ordinanza 137/2023 per un importo di 1.500.000 euro. “Nell’Appennino centrale – ha dichiarato Guido Castelli, Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, intervenuto all’incontro – abbiamo una ricchezza da valorizzare e tutelare: la montagna e il suo ecosistema, che richiama ogni anno migliaia di appassionati, rappresentando l’economia trainante di questo territorio. Con l’avvio delle procedure per la riqualificazione di questi tre rifugi, segniamo un altro passo avanti per il rilancio di tutti i territori montani impegnati nella ricostruzione. Gli interventi fanno parte della ricettività del Grande Anello dei Monti Sibillini, un percorso di grande valore naturalistico e culturale che conta in tutto otto rifugi, alcuni dei quali in corso di sistemazione dopo il terremoto. “Con il Piano nazionale complementare sisma e grazie alla lungimiranza della Regione Marche, che ha posto una particolare attenzione alla messa a sistema dell’offerta turistica nel cratere, abbiamo deciso di sostenere cammini, impianti, servizi e attività imprenditoriali. Una piena collaborazione e complementarietà delle attività del Parco e del Destination management può dare slancio a questa strategia integrata. L’obiettivo è richiamare quel turismo internazionale e di qualità che rappresenta il migliore alleato per la rinascita delle nostre montagne”.
“L’incontro – ha detto il direttore dell’USR, Marco Trovarelli – si è rivelato utile per comprendere al meglio le indicazioni e le motivazioni progettuali che dovremo considerare per il nostro lavoro. Riteniamo fondamentale, infatti, agevolare un dibattito, anche istituzionale, alla presenza di tutti i tecnici coinvolti nella realizzazione delle opere, in modo che possano cogliere e condividere tutte le problematiche sollevate come indirizzo alla progettazione”.