“La Chiesa vi è vicina”. Ad assicurarlo a tutti i lavoratori del mare è il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, in un messaggio inviato in occasione della Giornata del mare, che si celebra domenica prossima, 9 luglio.
“Ciò che vi rallegra e ciò che vi opprime ci sta a cuore”, si legge nel testo: “Non abbiamo solo da darvi qualcosa, ma anche da ricevere il vostro racconto, le vostre testimonianze: il punto di vista sul lavoro, sull’economia, sui rapporti fra religioni e culture diverse, sulle condizioni del mare e della terra, sulla fede, che soltanto dalla vostra esperienza può raggiungere e interrogare tutti i membri della Chiesa e, per loro tramite, le nostre società”. “Siamo una Chiesa sinodale, in cui cioè si cammina insieme”, si ricorda nel messaggio: “Dobbiamo andare avanti insieme, navigare insieme, senza lasciare nessuno indietro, e arricchirci l’un l’altro. Nessuno pensi di non avere nulla da offrire”. “La Domenica del mare offre ogni anno alle comunità cattoliche di tutto il mondo la possibilità di non dimenticare le proprie origini e di pregare per coloro che lavorano oggi sulle navi che trasportano merci nel mondo intero”, si sottolinea nel testo: “Si tratta di oltre un milione di esseri umani grazie ai quali la nostra quotidianità diviene possibile e l’economia si sostiene. Di loro, della loro fede, di come possano amare e sperare, quasi nulla sappiamo. La domenica è il giorno dell’Eucaristia, la Pasqua settimanale: sono molti a non avervi accesso perché forzatamente lontani dai loro cari e dalla propria comunità”. “Gli apostoli raccontavano Gesù sulle navi, radunavano comunità in ogni città di porto: erano dunque presenti a un mondo che oggi è sempre meno conosciuto”, ricorda il Dicastero: “La complessa organizzazione delle nostre società e una certa propensione a nascondere le diseguaglianze lasciano spesso in una zona d’ombra i tesori spirituali e i bisogni materiali delle persone umili. La Domenica del mare non è dunque riservata agli addetti ai lavori, ma accende l’attenzione di ogni comunità cristiana su coloro grazie ai quali ci raggiungono gran parte dei beni di cui ci nutriamo o facciamo uso ogni giorno”.