MONTEPRANDONE – È una di quelle mattine incasinate che spesso una mamma di due figlie adolescenti vive. E mentre penso a quanto sia difficile fare il genitore di questi tempi e a quanti sacrifici e fatiche spesso si debbano affrontare, arriva la chiamata di Silvia, una mia amica, che mi dice: “Una mia amica ha la figlia di dieci anni che ha un tumore al cervello. Dovrebbe partire per la Germania per una cura sperimentale, ma i costi sono proibitivi. Che dici? Possiamo aiutarla? Almeno a divulgare la notizia. E poi anche ad organizzare qualcosa nelle parrocchie”. È stato un pugno nello stomaco! Quello che fino a pochi minuti prima mi sembrava un problema grosso come una montagna, è diventato un sassolino al solo pensiero che una delle mie figlie possa trovarsi nella stessa situazione.
È con questo spirito che ho chiamato la mamma della piccola Ludovica e le ho chiesto di spiegarmi bene la sua situazione. La signora, Debora Tosi, mi ha detto di essere originaria di Colonnella, ma di vivere con la sua famiglia a Centobuchi ormai da oltre dieci anni. Ha accennato brevemente alla malattia di Ludovica, poi ha detto: “Se non ti dispiace, preferisco scrivere”. Ovviamente ho accettato la sua richiesta e, quando ho ricevuto la sua lettera, ho pensato che nulla più delle parole di questa mamma possa convincere i lettori ad aiutarla in questa dura lotta contro un male che, fino ad ora, è stato incurabile, ma che forse, con questa terapia sperimentale da effettuarsi in Germania, potrebbe invece essere sconfitta.
Lettera di Debora Tosi, mamma di Ludovica
Questa è la storia di Ludovica, mia figlia.
Ludovica ora ha dieci anni, ma si è ammalata quando ne aveva otto. Prima di allora non era mai stata da un dottore: sana come un pesce. D’altronde era nata con la camicia ed io, da mamma, mi sentivo super-fortunata.
In famiglia siamo quattro: io, Debora Tosi, che nella vita sono una maestra della Scuola Primaria; mio marito, Andrea Mozzoni, che è responsabile di reparto presso la Coop Alleanza di Porto d’Ascoli; Leonardo, nostro figlio di quattordici anni; la nostra Ludo di dieci anni.
Era il 23 maggio 2021, erano le 13:00 e mia figlia era appena tornata a casa dopo la scuola. Era in camera sua ed io ero con lei. All’improvviso la vidi inginocchiarsi a terra e restare ferma così, con le braccia incrociate che tentavano di stringere la pancia. Subito mi spaventai e le chiesi cosa stesse facendo. “Mamma, ma perché mi balla la pancia?” mi disse. Cercai di restare lucida e, facendola distendere sul letto, iniziai a sentirle il battito cardiaco. Era regolare, ma il suo corpo andava per i fatti suoi, anche il braccio destro aveva perso sensibilità. Stava avendo una crisi epilettica, ma io ero ignara di tutto. Non mi dilungo sull’accaduto, ma dico soltanto che alle 23:30 della stessa sera mi ritrovai nel reparto di neurochirurgia del Meyer di Firenze, perché dovevano togliere un tumore alla testa di mia figlia. Ero sola con lei: fuori c’era il Covid e mio marito non poteva entrare. Peggio di un incubo.
Poi i giorni si sono susseguiti velocemente, ma al contempo come se non passassero mai. Due anni di cure, esami, partenze. Fino ad oggi. Sono stati due anni molto intensi per Ludovica che ha fatto ogni esame senza pianti o lamentele. Da circa un mese la piccola ha subito il quarto intervento neurochirurgico per la seconda recidiva e ha terminato la radioterapia. Non può più farla. Mio marito ha trovato una terapia per cui si è vinto il Nobel nel 2011, ma tutto ancora in fase di studio, dunque tutto a pagamento. Mia figlia inizia a dare segni di cedimento. Non possiamo più aspettare. Dobbiamo tentare qualsiasi strada. Questa terapia è una speranza per noi. In Europa si può fare solo a Monaco ed ha un costo di 19.000 euro. La malattia di Ludovica è un ependimoma anaplastico di grado 3. Non possiamo non tentare. La dott.ssa Agnese Valentini, una nostra amica di famiglia, ha perciò promosso una raccolta fondi su GoFundMe per coprire le spese della terapia sperimentale con l’utilizzo di cellule dendritiche da effettuare in Germania.
I figli sono doni del Signore e non bisogna mai mollare. La malattia di mia figlia di questi due anni ha portato anche molte cose belle, tante piccole benedizioni e tante coincidenze – che io chiamo Dio-incidenze – che ci hanno fatto capire che non siamo soli e che il Signore non ci abbandona mai. Perché “coloro che credono nel Signore acquistano nuove forze”. Ed è così che è stato per la nostra famiglia. Da quando Ludovica si è ammalata, tutti i piccoli problemi – di coppia e non – che avevamo in famiglia, sono scomparsi. Il legame si è rinsaldato e abbiamo unito le nostre forze per affrontare qualcosa di più importante. La vita di un figlio, infatti, è il bene più grande.
Voglio allora ringraziare le tantissime persone per l’aiuto che abbiamo ricevuto. In particolare Ilenia Stracci, Chiara Tiburtini, Alessia Mozzoni, Andrea Chiavaroli, Silvia Leteo, Agnese Valentini, Sergio Agostinelli, tutti i medici del Meyer di Firenze, gli oncologi e i neurochirurghi e ovviamente le nostre famiglie, che ci sono state sempre accanto. Ringrazio infine tutti coloro che in questi giorni si sono uniti con ulteriori raccolte presso le attività commerciali e le parrocchie di Monteprandone e Colonnella. Ogni piccolo gesto, per noi, conta molto. Quando attraversi una tempesta, infatti, quello che fa paura è il mare sotto di te. Ma quando ricevi della solidarietà, è come ricevere delle scialuppe di salvataggio. E quando le scialuppe sono tante, la paura della tempesta diminuisce, perché le onde del mare, un po’ alla volta, non sono più gonfie e si addolciscono, fino quasi a non vederle più. Grazie. A tutti quelli che conosciamo e a quelli che non conosciamo.
Questi sono i modi per poter aiutare la signora Debora e suo marito Andrea a dare una speranza alla piccola Ludovica:
– presso le parrocchie di Centobuchi sabato 15 e domenica 16 luglio, al termine delle Messe, saranno presenti dei referenti parrocchiali per la raccolta delle offerte;
– presso le parrocchie di Colonnella domenica 16 luglio, al termine delle Messe, saranno presenti dei referenti parrocchiali per la raccolta delle offerte;
– a Centobuchi, presso numerose attività commerciali sono già presenti dei bussolotti per la raccolta delle offerte;
– tramite la raccolta fondi promossa dalla dott.ssa. Valentini, è possibile effettuare una donazione on line, collegandosi al seguente link: https://www.gofundme.com/f/operazionenino?utm_campaign=p_cp+share-sheet&utm_medium=chat&utm_source=whatsApp
Nel momento in cui scriviamo la piccola Ludovica si sta preparando a lasciare l’Italia: accompagnata dai suoi genitori, infatti, lunedì 10 luglio partirà per Monaco. L’augurio della nostra redazione e di tutti i lettori è che Ludovica torni presto con un bel sorriso a raccontarci il lieto fine della sua storia.
0 commenti