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Colonnella, Daniele Rossi e Milko Marinozzi tracciano un ricordo del loro caro amico Gabriele Ceci, direttore della Poliservice tragicamente scomparso

 

COLONNELLA – “Nel canto iniziale abbiamo detto: «Eccomi, eccomi, Signore, io vengo. Eccomi, eccomi, si compia in me la tua volontà». Ma quanto è difficile oggi per noi capire, accettare e fare la volontà del Signore! Proviamo un grande dolore, proprio come quello di Marta che piange per la morte del fratello Lazzaro. «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!» – dice Marta. E lo diciamo anche noi che oggi siamo qui e ci chiediamo dove fosse Dio, mentre Gabriele veniva strappato alla vita terrena. Ed è lo stesso dolore di Gesù, quando viene a sapere di aver perso il suo amico Lazzaro. Quando il tempo di Dio, infatti, diviene tempo degli uomini, ci sono sempre un po’ di incredulità e sofferenza. Le parole della Sacra Scrittura, però, non ci dicono solo questo, ci dicono anche altro. È molto importante anche quello che succede dopo: Gesù va da Lazzaro e prega. Dopo la preghiera, Lazzaro inizia la sua nuova vita. È questo che noi allora oggi siamo chiamati a fare sull’esempio di Gesù: pregare, affinché Gabriele inizi questa nuova vita. Qualcuno forse non crederà alla vita che c’è oltre la morte. Ma voglio farvi un esempio. Se i medici potessero parlare con il feto e gli dicessero la meraviglia che lo attende, il feto forse capirebbe?! Chissà allora che non sia così anche per noi?! Magari i nove mesi del feto sono stati, per Gabriele, i suoi cinquantatré anni. Oggi dunque siamo chiamati ad avere fede: la fede, infatti, ci permette allargare i nostri orizzonti e la nostra speranza. Ciascuno di noi viene dall’amore di Dio, che si esprime attraverso l’amore dei genitori. E ciascuno di noi nasce per amare ed essere amato. Questo riguarda anche Gabriele. Guardiamo a quanto amore ha trasmesso il caro Gabriele! Lo vedo dalla folla numerosa che oggi è qui per dargli l’ultimo saluto terreno. Così come noi lo abbiamo tanto amato e continueremo ad amarlo, così anche lui ora è tanto amato. Ora Gabriele è amato di un amore ancora più grande, cullato come sarà dalle braccia misericordiose di Dio.” – Sono queste le parole di speranza che Padre Gregorio Oczos, appartenente alla Congregazione dei Salvatoriani e Parroco della Parrocchia del Sacro Cuore di Tortoreto, ha pronunciato nell’omelia della Messa durante la quale sono stati celebrati i funerali di Gabriele Ceci, direttore generale della Poliservice S.P.A., l’azienda multiservizi dell’Unione dei Comuni che si occupa della gestione integrata dei servizi ambientali di tutto il territorio della Val Vibrata, curando la pulizia delle strade e la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti.

La celebrazione eucaristica, che si è avvenuta sabato 15 luglio, alle ore 16:00, si è svolta presso la Chiesa di Santissima Maria Assunta di Tortoreto, per poter contenere la numerosa folla prevista. Nonostante questo accorgimento, non tutti i fedeli hanno trovato posto dentro l’edificio sacro e molti sono rimasti nel piazzale antistante la Chiesa. Presenti, oltre a molti cittadini Colonnellesi, in quanto parenti ed amici di Ceci che era originario di Colonnella, anche molti volti delle istituzioni: Guido Quintino Liris, senatore della Repubblica; Umberto De Annuntiis, sottosegretario alla presidenza della Giunta Regionale d’Abruzzo; Dino Pepe, Consigliere della Regione Abruzzo; Mauro Giovanni Scarpantonio, Assessore della Provincia di Teramo; Lanfranco Cardinale, Consigliere della Provincia di Teramo. Presenti anche molti sindaci: Franco Carletta, sindaco di Controguerra; Antonietta Casciotti, sindaca di Alba Adriatica; Anna Ciammariconi, sindaca di Torano Nuovo; Cristina Di Pietro, sindaca di Civitella del Tronto; Daniele Laurenzi, sindaco di Nereto; Andrea Luzi, sindaco di Sant’Omero; Giovanni Melchiorre, sindaco di Bellante; Domenico Piccioni, sindaco di Tortoreto; Elicio Romandini, sindaco di Sant’Egidio alla Vibrata; Dantino Vallese, sindaco di Corropoli; Massimo Vagnoni, sindaco di Martinsicuro. A rappresentare i Comuni di Giulianova e Colonnella erano presenti, rispettivamente, anche le vicesindache Lidia Albani e Mirella Pontuti. Presenti infine il presidente della Poliservice Gabriele Rapali e numerosi dipendenti in divisa che, al termine della Messa, hanno portato a spalla il feretro e lo hanno condotto fuori dalla Chiesa.

Ceci – lo ricordiamo – era scomparso nel primo pomeriggio del 12 luglio, a seguito di un fatale incidente stradale avvenuto in località Pretara di Isola del Gran Sasso, nei pressi delle Sorgenti dell’Acquedotto del Ruzzo, mentre era in auto con la presidente e il direttore della Ruzzo Reti S.P.A.. Lascia la moglie Iva, le figlie Asia e Aurora, le sorelle Patrizia e Maria Grazia, i parenti e moltissimi amici. Quello che più ha caratterizzato l’ultimo saluto a Ceci, infatti, è stato proprio il ricordo dei tanti amici intervenuti. Al termine della Messa hanno preso la parola prima due ragazze delle Scuole Medie Sacconi di San Benedetto del Tronto, compagne di classe di una delle figlie; poi due bambine della A.S.D. Ritmica Aurea, compagne di corso di una delle figlie; infine un amico di famiglia, che ha condiviso molti momenti di divertimento e convivialità con il defunto.

Daniele Rossi e Milko Marinozzi, due cari amici colonnellesi di Ceci, dichiarano: “La notizia ci ha sconvolto. Noi e Gabriele eravamo amici d’infanzia, vicini di casa, uno a pochi metri, l’altro a neanche un chilometro di distanza. Da adolescenti ci vedevamo di continuo, a casa, a scuola, ma soprattutto in giro, in centro, seduti sui gradini della scalinata del paese, vero punto di ritrovo di tutti i giovani dell’epoca. Anche quando i suoi studi universitari lo hanno portato lontano da Colonnella, abbiamo proseguito a frequentarci: a volte tornava lui in paese, altre volte eravamo noi ad andare da lui a Bologna. C’è stato un periodo in cui è stato anche chitarrista del gruppo rock Massimo Volume, con cui ha girato l’Italia: neanche in quegli anni la nostra amicizia si è affievolita, anzi forse si è rafforzata. Ricordiamo tanti momenti: la pizza settimanale, le partite della Samb la domenica pomeriggio, i tanti viaggi avventurosi fatti con lui. Una volta abbiamo gestito uno stand durante la sagra enogastronomica colonnellese; una volta terminata, abbiamo presi i quattro spicci che avevamo guadagnato e siamo partiti per la Svezia, una delle esperienza migliori che abbiamo vissuto insieme. La nostra amicizia è andata avanti sempre, anche quando gli impegni familiari o professionali ci hanno allontanato fisicamente: appena c’era l’occasione, trovavamo uno spazio per vederci, chiacchiere, farci due risate e magari parlare degli altri amici, come Denis, Romina, Leonardo e Paolo. Erano noti a tutti il suo carisma e la sua pacatezza, dovuta un po’ alla posizione che rivestiva, ma soprattutto all’indole. Noi, infatti, non lo abbiamo mai visto arrabbiato o invidioso: era uno che il futuro se l’era costruito da solo; non aveva avuto le spalle coperte, bensì aveva studiato e lavorato; sembrava il più pazzo di tutti, per quanto fosse visionario e foriero di idee, ma non si lasciava mai andare completamente, perché la vita lo aveva segnato. Era mite, sempre moderato, anche in politica; ma non debole, anzi la dolcezza e la gentilezza si univano ad una grande intraprendenza e una grande determinazione, tanto che riusciva in tutto! Era bravo ad ascoltare più che a parlare e, se poteva, aiutava chiunque. Per noi era una di quelle persone che, quando ne hai bisogno, c’è sempre. Cecio – così come lo chiamavamo noi – era come un fratello. Anche in futuro, quando dovremo spiegare a qualcuno cosa significhi l’amicizia, ci basterà pensare a lui“.

Un’amicizia che neanche la morte può strappare e che, ora che Gabriele non c’è più, si estende alle sue donne amate, in quel lungo abbraccio con cui Milko e Daniele hanno avvolto la moglie Iva e le piccole Asia ed Aurora. Un abbraccio che è di tutta la comunità tortoretana e colonnellese.

Carletta Di Blasio: