Mark Rutte, Ursula von der Leyen, Kaïs Saïed e Giorgia Meloni (Foto Commissione europea)

Gianni Borsa

Di “memorandum”, “intese”, “partnership”, e persino di trattati, la geopolitica si nutre. In queste stesse ore l’Ue sta siglando accordi con i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi. Nero su bianco possono essere iscritti la cooperazione economica e i commerci, le forniture energetiche e la lotta al cambiamento climatico, la sicurezza e le infrastrutture per la mobilità. Fino a istruzione, ricerca, cultura. E migrazioni (in genere in chiave “preventiva” e di contrasto).
Dunque il memorandum Ue-Tunisia – addirittura definito “partenariato globale” –, siglato domenica 16 luglio dal presidente Saied, da una parte, e dal trio europeo Von Der Leyen, Meloni, Rutte, dall’altra, non è il primo nel suo genere e certamente non sarà l’ultimo. Cinque i pilastri su cui si basa: stabilità macroeconomica; commercio e investimenti; transizione energetica verde; contatti interpersonali (ad esempio la partecipazione della Tunisia al programma Erasmus+); migrazione.
Di fatto l’Unione europea si impegna a fornire a Tunisi ingenti aiuti economici, scommettendo sul fatto che dall’altra sponda del Mediterraneo si possa contare su un partner affidabile, in grado, fra l’altro, di bloccare o rallentare, i flussi migratori.Va detto che il dialogo è uno degli elementi fondanti della politica e della diplomazia. Per cui tenere aperto un canale di confronto e di collaborazione con la Tunisia è fondamentale anche per gli “interessi” europei. Del resto non si può ignorare che la Tunisia di oggi sia un Paese in cui la democrazia è a rischio e che proprio Saied sia protagonista di una pericolosa deriva autoritaria. Nel Paese nordafricano i diritti umani sono una chimera, mentre manca ogni garanzia di umanità verso i migranti che attraversano il Paese.
Temi emersi anche domenica e nelle ore successive alla firma del memorandum. Saied non sembra avere intenzione di togliere le castagne dal fuoco all’Ue sul versante migratorio. E di fatto non ha neppure promesso granché ai Ventisette (e neanche all’Italia).
Si può affermare che l’accordo con Tunisi è un primo passo. Magari da replicare con altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Aspettarsi però risultati significativi o risolutivi appare quanto meno un azzardo.Vi sono peraltro due ostacoli tutti europei in questa direzione. Il primo: tale accordo dev’essere ratificato in sede di Consiglio Ue, dove siedono vari rappresentanti di Paesi sovranisti che poco, o nulla, vogliono avere a che fare con gli “stranieri”, specie se di Paesi poveri. Il testo sottoscritto dal Trio potrebbe quindi saltare. Il secondo ostacolo, forse più rilevante: per affrontare seriamente e concretamente il fenomeno immigratorio, l’Europa deve decidersi anzitutto a superare l’Accordo di Dublino, definendo una reale politica migratoria comune che parta dal principio – sacrosanto – che si tratta di una questione europea, della quale farsi carico tutti insieme in chiave di solidarietà.
Ma si sa che la solidarietà – principio fondante della “casa comune” europea – non va di moda in questo frangente della storia.Altrimenti dovrebbe essere declinata in molteplici aspetti della politica comunitaria, in relazione al presente e al futuro della stessa Unione europea: sul piano fiscale, su quello economico e finanziario, su quello energetico. Fino alla sanità, alla giustizia, alla sicurezza interna ed esterna. E così via.
L’Europa è lo spazio necessario affinché i Paesi europei contino qualcosa sulla scena mondiale. Eppure l’Europa, sognata e costruita dai “padri fondatori” in tutt’altro scenario storico, deve cambiare per restare al passo coi tempi. E occorrono altrettanti politici di razza per disegnarne e realizzarne il domani.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *