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FOTO Don Patrizio Spina: “La Festa della Marina sicuramente avrà un futuro”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Prima di tutto vi porto il saluto del nostro Vescovo Carlo, il quale quando gli ho presentato il sogno di iniziare i festeggiamenti in onore della Madonna della Marina insieme con tutti voi, atleti che giocate in tutte le associazioni sportive del nostro territorio mi ha immediatamente confermato nel realizzare questo progetto: insieme con tutti voi ripartiamo facendo squadra e ripartiamo con voi perché potete aiutarci ad essere squadra”.

Con queste parole il Parroco della Chiesa Madonna della Marina, Don Patrizio Spina, ha aperto l’omelia presso la Cattedrale Madonna della Marina di San Benedetto del Tronto, in occasione della Santa Messa celebrata insieme a tutte le associazioni sportive sambenedettesi: “Ripartiamo insieme, facendo squadra”. La celebrazione ha aperto ufficialmente i festeggiamenti in onore della Madonna della Marina.

Don Patrizio ha poi affermato: “Naturalmente saluto con affetto e riconoscenza l’Onorevole Lucia Albano, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze che ci onora con la sua presenza, il nostro Primo Cittadino, il Sindaco Antonio Spazzafumo con tutti i suoi collaboratori, autorità nella Amministrazione comunale ed ancora saluto e do il benvenuto a tutte le altre autorità presenti a questa celebrazione

Saluto e ringrazio tutti i dirigenti sportivi presenti e quanti hanno hanno aderito a questa iniziativa.
Scrivevo infatti nell’invito che vi è stato inoltrato che per me è “motivo di gioia perché ci è data la opportunità di far sentire la voce più bella che è a San Benedetto: insieme a quella del mare quella dei nostri giovani impegnati a fare della vita un “gioco affascinante”.

Ed è davvero grazie a tutti voi carissimi che siete impegnati a vivere in squadra facendo della vostra vita un gioco affascinante che noi possiamo imparare a come realizzare il sogno che portiamo nel cuore e che il Vangelo di oggi potrebbe paragonare al granello di senape

«Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».

Ne sono davvero convinto e lo dico senza eccessiva enfasi: coltivate il vostro sogno e per realizzarlo imparate a vivere in squadra. Questo sogno che forse all’inizio è cosi piccolo che fatichi a credere che lo si possa realizzare poi qualcuno comincia a credere in te e tu incominci a condividerlo – la squadra appunto- e questo lo vedi realizzarsi, piano piano.

Sei tu ad insegnarmi che non nasci campione ma lo diventi e lo diventi perché hai imparato a condividere il tuo talento, a saper stare in squadra
Sei tu ad insegnarmi quella pazienza di cui oggi ci parla il Vangelo: pazienza che mi mostri quando dopo una caduta sei capace di rialzarti o magari dopo una partita andata male, negli spogliatoi guardi gli errori e progetti il prossimo gioco

Pazienza a crederci davvero anche quando magari attorno a te non hai sempre voci incoraggianti e che “giocando sporco” vorrebbero indebolirti: “Mostri la tua forza
quando non si crede nella pienezza del tuo potere,
e rigetti l’insolenza di coloro che pur la conoscono” cosi diceva la prima Scrittura di oggi, dal Libro della Sapienza. In fondo se ci pensiamo è la sfida più affascinate che ci aspetta: mostrare la nostra determinazione senza abbandonare l’impresa.

Nel mio piccolo io questo imparo da te e quando vengo a vederti giocare mi impressiona proprio questo: che quel sogno che portavi nel cuore- il granello di senape- è diventato un albero dove in tanti vengono a fare il nido ed è bello anche poterti dire che se all’inizio sono venuto per vedere giocare te, alla fine ciò che mi ha entusiasmato è stato il tuo gioco di squadra. E dietro alla tua squadra che vengo a vedere, mi rendo conto di quanta passione e collaborazione c’è nel realizzare quello che vedo: da chi si è preso cura del campo o di chi vi aiuta a realizzare in silenzio e quasi in ombra il gioco che mostrate, facendo tutti quei lavori nascosti invisibili ma necessari, ma sempre con tanta attenzione e dedizione.

“Vengono a fare il nido”: il nido non è solo conforto e sicurezza ma futuro, perché dal nido esci e prendi il volo. Nel nido cresce il futuro ed è il tuo sogno realizzato che è diventato e diventa il nido / futuro per tanti altri.

Lo so che non è facile e se ti chiedessi come stai realizzando questo sogno mi ripeterai con tanto sudore e tanta pazienza”
Quella pazienza che con la tua squadra metti nel saper capire cosa è zizzania e cosa è grano buono; quella zizzania che riconosci essere presente nella tentazione di essere giocatore unico protagonista che indebolisce invece che rafforzare
La zizzania è cedere alla tentazione di non crederci più

Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari
Che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall’altruismo e dalla fantasia., scrive Francesco De Gregori in una sua canzone che ogni volta che la ascolto ha la forza di commuovermi. La canzone di chiama “ La leva calcistica della classe 68”… magari prova a cercarla su Spotify e poi mi dici…

E continuerai a dirmi che questo sogno lo realizzi imparando e che per quanto tu possa essere bravo – e lo sei veramente ed io ci credo davvero – solo se riesci a condividere porti a casa il risultato, che è risultato della squadra prima di tutto e poi anche tuo.
E mi piace vederti che quando diranno che è stata una bella partita grazie a te che sei un campione nato, tu risponderai credendoci che è merito della squadra che ha creduto in te e che non ti ha lasciato solo e ti ha incoraggiato.

Da tutti voi, carissimi sportivi, noi possiamo imparare molto ed è per questo motivo che sono contento di incontrarvi.

La Festa della Marina sicuramente avrà un futuro ma probabilmente sarà altro rispetto al passato: a noi il compito di saper comprendere i cambiamenti senza resistenze inutili e impareremo – credo- a vivere bene questa nostra Festa nella misura in cui saremo capaci di fare squadra: ascoltandoci, supportandoci, aiutandoci soprattutto ad ascoltarci per “ come scendere in campo”, che è metafora sempre della nostra vita”.

Il programma:

Lunedì 24 luglio
Ore 21,15: Rosario pregato insieme in Cattedrale
“Le porte sempre aperte, perché tu possa sentirti a casa”

Mercoledì 26 luglio
Ore 18,30: Celebrazione Eucaristica presieduta da don Gian Luca Rosati
Ore 21,15: “Trent’anni fa fra’ Ugolino da Belluno affresca l’abside della Chiesa della Marina divenuta Basilica Cattedrale”
Relazione di Monsignor Vincenzo Catani, storico della Diocesi

Giovedì 27 luglio
Ore 18,30: Celebrazione Eucaristica presieduta da don Gian Luca Rosati
Ore 21,15: “La migrazione Sambenedettese verso altri porti e la figura di Monsignor Francesco Sciocchetti emigrato negli Stati Uniti: sogni, desideri e progetti realizzati”
Relazione del dott. Giuseppe Merlini, archivista a San Benedetto

Venerdì 28 luglio
Ore 18,30: Celebrazione Eucaristica presieduta da don Gian Luca Rosati
Ore 21,15: Concerto di musica offerto dalla Cappella Musicale della Cattedrale
Direzione del M.° Massimo Malavolta

Sabato 29 luglio
Ore 18,00: Processione in mare insieme alla presenza della Madonna della Marina che partirà dalla Banchina di Riva Malfizia
Al rientro Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eccellenza Mons. Carlo Bresciani alla presenza del popolo di Dio e delle autorità presenti nella stessa Banchina di Riva Malfizia

Domenica 30 luglio
Ore 18,30: Dalla Banchina di Riva Malfizia inizio della processione verso la Cattedrale, accompagnati dalla Banda Musicale Città di San Benedetto del Tronto
Si conclude con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eccellenza Mons. Carlo Bresciani, Vescovo di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto

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