SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Martedì 25 luglio, alle ore 21.00 presso la chiesa di Cristo Re di Porto d’Ascoli, il Prof. Nicola Rosetti, docente di Religione Cattolica e già redattore presso il nostro giornale, illustrerà dal punto di vista teologico le opere del pittore slavo Josip Botteri Dini presenti nell’edificio sacro. Abbiamo chiesto all’insegnante di spiegare il senso di questa iniziativa.
«Innanzi tutto desidero ringraziare il parroco don Gianluca Rosati per l’accoglienza e il Responsabile del Centro Culturale “La Mongolfiera” Emilio Cistola per aver promosso questo evento. Sono affettivamente legato alla chiesa di Cristo Re in quanto qui ho ricevuto il battesimo il 25 novembre 1979 per le mani di don Marino Ciarrocchi e per la prima volta ho ricevuto Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia il Primo Maggio 1989 dal Parroco Emerito don Pio Costanzo. È stato proprio quest’ultimo a commissionare nel corso degli anni numerose opere all’artista croato Josip Botteri Dini, che nel frattempo ha raggiunto la venerabile età di 80 anni».
«La scelta di affidare la decorazione della chiesa alla mano di un unico artista – prosegue Rosetti – ha garantito non solo un’unità stilistica, ma ha permesso di realizzare un vero e proprio ciclo pittorico che attraverso colori caldi narra la bellezza dell’Antico e del Nuovo Testamento, dei Sacramenti, della Chiesa e dei Santi, costituendo una vera e propria enciclopedia visiva della fede cattolica. Botteri Dini, come pochi artisti contemporanei in verità, ha saputo coniugare elementi tradizionali e modernità del linguaggio, permettendo all’uomo contemporaneo che frequenta questa chiesa di avere davanti agli occhi il riaccadere di Cristo secondo uno stile facilmente decifrabile».
«Ma come nella migliore tradizione – conclude il Professore – l’artista non avrebbe potuto dare sfoggio della sua maestria senza la sapiente regia del committente. Infatti, come cercherò di mostrare stasera, l’impaginazione delle opere d’arte presenti nella chiesa di Cristo Re denota una chiara impostazione teologica che orienta l’arte al culto e alla celebrazione dei Sacramenti, in modo tale che l’Arte Sacra raggiunge il suo vero fine. Infatti, le immagini sacre non hanno il mero scopo di colpire il fedele a livello emotivo, ma di accompagnarlo durante i riti all’incontro con Dio, rendendo per quanto possibile intellegibile il Mistero di Dio. A titolo d’esempio si possono citare alcuni dipinti opportunamente collocati come quello di San Leopoldo Mandic in prossimità del Confessionale, dell’Ultima Cena sopra al presbiterio oppure delle Nozze di Cana e della moltiplicazione dei pani e dei pesci nei pressi del Tabernacolo. Mi auguro che questa serata possa permettere a quanti parteciperanno di comprendere la bellezza e l’importanza di questo luogo, forse troppo spesso sottovalutate».