SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Si sono iscritti ben centotrenta bambini, tra i sei e i quattordici anni, che sono stati seguiti da quaranta giovani animatori volontari, tra i quindici ed i ventuno anni. Abbiamo avuto una frequenza giornaliera media di circa novantacinque ragazzi e trenta animatori. Abbiamo vissuto momenti bellissimi, di grande fatica, ma anche di grande divertimento. Questo oratorio, più di altri, infatti, ci ha insegnato che la gioia costa sacrificio. Abbiamo avuto tantissimi bambini delle Elementari e ragazzi delle Scuole Medie e ci siamo dovuti impegnare parecchio per tenerli occupati ogni giorno, mantenendo viva la loro attenzione ed il loro entusiasmo. Li abbiamo aiutati nel fare i compiti delle vacanze, li abbiamo fatti giocare e divertire, gli abbiamo fatto da fratelli maggiori, li abbiamo accuditi per molti giorni. Per fare tutto questo, abbiamo dovuto lavorare molto, ma la festa finale ha ripagato di tutti i sacrifici fatti! Oltre a toccare con mano i frutti del lavoro svolto nelle quattro settimane di oratorio, nella serata finale abbiamo coinvolto anche i genitori con una bella gara di torte. Abbiamo riempito il piazzale della parrocchia e ci siamo divertiti veramente tanto tutti, dai più piccoli ai più anziani”. Sono queste le parole cariche di entusiasmo e gioia con cui il giovane ventunenne Leonardo Curzi riassume l’esperienza dell’Oratorio Estivo 2023 “Cuori Aperti” della parrocchia Santissima Annunziata di Porto d’Ascoli, guidata dal parroco don Alfredo Rosati. Le attività, che si sono svolte dal 26 giugno al 21 luglio, tutti i lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio, dalle ore 15:00 alle ore 19:00, si sono concluse venerdì 21 luglio, nel piazzale antistante i locali dell’oratorio parrocchiale, con una festa alla quale hanno preso parte anche i genitori ed i nonni dei bambini che hanno partecipato all’esperienza.
“Dopo il successo dello scorso anno – spiega Leonardo –, anche per questa estate abbiamo deciso di sposare il progetto del sussidio diocesano ‘Cuori Aperti’. Quattro sono stati i temi che abbiamo affrontato, uno per settimana. Nella prima abbiamo parlato della bellezza del Creato ed abbiamo preso come riferimento la parola ‘custodia‘, intesa come impegno, più che a pre-occuparci delle cose, ad occuparci della vita, con lo sguardo posato sulla bellezza della natura che ci fa apprezzare la vita come un dono stupendo da saper custodire. Nella seconda settimana abbiamo lavorato sulla bellezza delle relazioni. La parola di riferimento è stata ‘disarmo‘. Gesù, infatti, rivoluziona i rapporti umani: non più vendetta, ma perdono. Ecco allora che porgere l’altra guancia non è più segno di debolezza, bensì di liberazione e coraggio, quel coraggio che diventa
disarmante quando collima con l’ amore. Nella terza settimana ci siamo occupati della bellezza della società e la parola di riferimento non poteva che essere ‘servizio‘. I cristiani, infatti, sono chiamati ad essere dei cittadini onesti e responsabili e Gesù ci insegna che quello che conta, per costruire una comunità giusta e pacifica, non è la ricerca del potere, bensì il mettersi a servizio di tutti, a cominciare dagli ultimi, dagli scartati. Nella quarta ed ultima settimana abbiamo infine raccontato e vissuto la bellezza della Chiesa. La parola di riferimento è stata ‘banchetto‘. Don Alfredo ci ha spiegato che Gesù ha pensato la Chiesa come l’inizio del Regno dei Cieli, luogo
di gioia e festa, come in un banchetto di nozze. Ha poi sottolineato il legame tra il banchetto Eucaristico, quindi il momento cruciale della Messa, e il banchetto che viviamo fuori delle mura della chiesa, come momento di condivisione e comunione che si esplica nello stare tutti insieme”.
“Per meglio comprendere ed approfondire questi argomenti – prosegue Leonardo –, abbiamo fatto un viaggio all’interno delle nostre emozioni e, ispirandoci al noto film di animazione ‘Inside Out’, abbiamo diviso i ragazzi in quattro squadre: Gioia, Tristezza, Paura e Rabbia. Ogni squadra ha dovuto affrontare delle prove a punti e solo nella serata finale abbiamo rivelato i vincitori. Abbiamo inoltre creato tre laboratori: uno di danza, durante il quale i ragazzi hanno ballato e realizzato una coreografia che poi hanno mostrato ai genitori la sera della festa di chiusura; uno di creatività, durante il quale i ragazzi hanno dato sfogo a tutta la loro fantasia e hanno creato, grazie alle loro doti di manualità e pazienza, tanti oggetti, tra cui anche quelli che abbiamo utilizzato per abbellire i tavoli la sera della cena finale; uno di cinema, durante il quale i nostri piccoli hanno messo in scena un breve cortometraggio che è stato poi proiettato l’ultima sera prima di salutarci. Tutto questo è stato possibile solo grazie ai quaranta animatori che hanno aderito al progetto della nostra parrocchia. Colgo l’occasione per ringraziare in particolare Gianmaro Curzi, mio fratello, e Renée Vlad, che quest’anno sono stati il fulcro di ogni iniziativa. Essendo io impegnato anche con gli studi universitari, ho delegato a loro molte attività e devo dire che si sono prodigati con tanto impegno ed entusiasmo, affinché ogni giornata riuscisse nel migliore dei modi”.
Chiamati in causa, Gianmarco e Renée, così rispondono: “Sacrificio e condivisione: sono queste le due parole che ben riassumono l’esperienza dell’oratorio di quest’anno. Certamente noi abbiamo coordinato le attività, ma il merito va condiviso con tutti gli altri animatori che si sono impegnati tantissimo ed hanno saputo coinvolgere ogni bambino, anche il più timido e riservato. I laboratori sono stati possibili solo grazie al talento e alla pazienza dei giovani animatori. Le coreografie, infatti, sono state realizzate da alcune ragazze – Anna, Lisa, Veronica, Claudia, Mirea – che hanno una grande passione per la danza e che hanno messo a disposizione della parrocchia le loro doti. I lavori del laboratorio di creatività sono stati seguiti da molti animatori, in particolare Maria, Melissa, Giulia e Renée, che hanno interesse per l’arte, la pittura e anche una spiccata manualità, oltre che una grandissima pazienza! Per non parlare del cortometraggio che è stato proiettato la sera della festa, che è stato scritto da due animatrici appassionate di scrittura, Asia Francesca e Sofia, che insieme a Gianmarco, Danilo, Francesco e Matteo, lo hanno anche diretto; così pure per il montaggio che è stato interamente eseguito da uno di noi, Manuel. Mentre facevamo tutto questo, eravamo intenti a portare a casa l’attività della giornata, sotto un sole cocente e con una ciurma di bambini vivaci ed affamati! Non pensavamo all’importanza dell’esperienza che stavamo vivendo. Ora che è terminata, invece, ci rendiamo conto di quanto sia stata formativa e coinvolgente anche per noi animatori. Avevamo deciso di partecipare a questo progetto della parrocchia per dare un servizio gratuito, senza ricevere nulla in cambio; ma, ora che è finita, capiamo che invece abbiamo ricevuto tanto: non solo i bei momenti vissuti, ma anche il bel rapporto di amicizia che è nato tra tutti noi animatori, tanto che, anche ora che tutto è terminato, usciamo spesso insieme, ci sentiamo telefonicamente e trascorriamo molto tempo in compagnia. Abbiamo in programma anche un viaggetto tra di noi e una giornata all’Acqua Park. Non potete immaginare quanto sia importante per noi stare insieme e parlare tra noi: infatti, abbiamo tutti tra i quattordici ed i ventuno anni, quindi abbiamo trascorso la nostra adolescenza in piena pandemia. Quest’anno finalmente, dopo molto tempo, siamo riusciti a fare esperienze che molti di noi non avevano mai fatto! C’è stata quindi l’emozione della prima volta, unita anche alla spensieratezza, all’entusiasmo e alla gioia. Siamo veramente felici“.
Una felicità che si vede dipinta sul volto dei tanti animatori che sono intervenuti per raccontare la loro esperienza. Alessio ricorda i momenti di divertimento, soprattutto quelli trascorsi con Guglielmo e Leonardo con i quali ha condiviso il compito di arbitrare le gare. Anna ed Elena raccontano la felicità dei bambini mentre facevano i giochi sul telone saponato o con l’acqua fresca, momenti molto apprezzati, viste le temperature proibitive di questa estate. Anche Jacopo e Francesco ricordano il sorriso dei bambini che non si spegneva mai, dall’inizio alla fine di ogni incontro. Maria ed Asia Francesca riassumono l’esperienza con la parola “condivisione”: di idee, progetti, attività, momenti. “Sono nate delle belle amicizie” – dicono entrambe. Anche Sofia e Michele, che hanno fatto l’esperienza per la prima volta, affermano: “Si è creato un bel rapporto con i bambini, ma anche e soprattutto tra noi. Crediamo e speriamo che questo non termini con l’oratorio”.