SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Torno con piacere in quella che è stata per tanti anni la mia Parrocchia. Qui ho ricevuto il Sacramento del Battesimo per le mani di don Marino Ciarrocchi e la Prima Comunione dal Parroco Emerito don Pio Costanzo. Poi gli studi a Roma, la professione e la famiglia mi hanno portato in altri luoghi, ma Cristo Re occuperà sempre un posto speciale nel mio cuore, sia per i ricordi che suscita in me, sia per la bellezza della chiesa, ricca di opere d’arte di grande valore. Voi parrocchiani siete molto fortunati, perché non tutte le chiese moderne custodiscono tesori d’arte così belli e facilmente fruibili. In genere, infatti, l’arte contemporanea è astratta e poco comprensibile; qui da voi, invece, le opere sono facilmente leggibili da un occhio attento e preparato nella fede”. – È con queste parole che il Prof. Nicola Rosetti ha salutato i numerosi fedeli accorsi martedì sera, 25 luglio 2023, alle ore 21:00, presso la chiesa di Cristo Re in Porto d’Ascoli, per scoprire il significato teologico delle opere del pittore slavo Josip Botteri Dini presenti nell’edificio sacro.

“Prima di iniziare il nostro viaggio alla scoperta delle opere presenti qui nella vostra chiesa – ha proseguito il teologo Rosetti – vorrei fare una premessa sulla bellezza. Il tema della bellezza, per me, è collegato al celebre episodio della trasfigurazione. Quando Gesù conduce Pietro, Giovanni e Giacomo sulla montagna a pregare, il Suo volto cambia d’aspetto e la sua veste diviene candida e sfolgorante. Allora Pietro dice al Signore: ‘Maestro, è bello per noi stare qui’. Dunque l’aggettivo usato per indicare la sensazione di quel momento è ‘bello’ e non è una scelta casuale. Questo ci fa comprendere come l’esperienza di Dio sia essenzialmente un’esperienza di bellezza“. Il tema della bellezza è stato poi ripreso anche successivamente nel corso della serata, quando Rosetti, spiegando la tela che rappresenta le parabole della misericordia, ha affermato: “Tra queste parabole c’è anche quella del buon pastore. Noi nella traduzione italiana usiamo il termine ‘buon’, ma in realtà la parola greca utilizzata nel Vangelo è ‘kalos’, ovvero ‘bello’. Non dovremmo quindi dire il ‘buon pastore’, bensì il ‘bel pastore’, bello nel senso che attrae le persone. Negli anni, purtroppo, abbiamo ridotto la religione all’aspetto morale; credo invece che vada recuperato un approccio estetico alla fede“.

Nel corso della serata il teologo, nonché docente di Religione Cattolica e già redattore presso il nostro giornale, ha condotto i fedeli in un viaggio alla scoperta di molte delle opere di Josip Botteri Dini presenti nell’edificio sacro: dai due pannelli dell’Annunciazione, che rappresentano l’Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria, alle due opere riguardanti la Natività, che rappresentano la scena della mangiatoia e l’arrivo dei Re Magi; dalla Quadrilogia dell’ Infanzia a quella delle Parabole della Misericordia; dall’Ultima Cena, che campeggia sull’altare, alla Passione e morte di Gesù, rappresentata nelle opere della Via Crucis, fino a giungere alle opere che ritraggono la Resurrezione.

Dopo aver spiegato la differenza tra arte religiosa e arte sacra, il Prof. Rosetti ha concluso: “Esiste un forte collegamento tra l’arte e la Parola di Dio. In passato le persone non sapevano né leggere né scrivere, quindi le opere d’arte erano anche uno strumento di evangelizzazione attraverso le quali conoscere la vita di Gesù e la Parola di Dio. L’arte sacra, inoltre, è finalizzata alla liturgia e al culto, quindi le opere hanno una loro funzione anche durante la liturgia. Questo ci fa ben comprendere anche un altro aspetto: un’opera d’arte si realizza grazie alla mano dell’artista che la dipinge e alla mente del committente che la pensa. Senza una visione dell’obiettivo che si vuole raggiungere, del messaggio che si vuole dare, della funzione a cui l’opera deve assolvere, la stessa non esisterebbe o comunque non avrebbe consistenza. Questo concetto vale per tante chiese più celebri, ma vale anche per la chiesa di Cristo Re. Grazie alla sapiente regia di don Pio Costanzo, l’impaginazione delle opere d’arte presenti in questo edificio denota una chiara impostazione teologica che orienta l’arte al culto e alla celebrazione dei Sacramenti. La scelta, inoltre, di affidare la decorazione della chiesa alla mano di un unico artista, ha garantito non solo un’unità stilistica, ma ha permesso di realizzare un vero e proprio ciclo pittorico che attraverso colori caldi narra la bellezza dell’Antico e del Nuovo Testamento, dei Sacramenti, della Chiesa e dei Santi, costituendo una vera e propria enciclopedia visiva della fede cattolica”.

Chiamato in causa, il Parroco Emerito don Pio Costanzo, dopo aver ringraziato il teologo Rosetti ed aver proferito parole di stima ed ammirazione per la sua descrizione biblica ed artistica delle opere, ha raccontato ai presenti come abbia maturato l’idea di commissionare molti lavori all’artista Botteri Dini: “Ho conosciuto l’artista in un’occasione particolare, durante la guerra in Bosnia. Spesso mi recavo in quella terra per portare aiuti e, in uno dei miei viaggi, entrando in una galleria d’arte, ho notato una serigrafia molto bella e dai colori molto vivi. Il costo era proibitivo, quindi mi incuriosii sul nome dell’artista. Dopo averlo conosciuto e aver trattato sul prezzo, un po’ alla volta gli ho affidato alcune opere. Ed il resto è storia!”.

L’incontro ha suscitato l’interesse di molti fedeli presenti che hanno approfittato della presenza del Prof. Rosetti per fare domande e dare risposta a molte curiosità.

Al termine della serata il Parroco don Gian Luca Rosati, dopo aver consegnato al teologo Rosetti un piccolo dono in segno di amicizia e di gratitudine, ha affermato: “Ringrazio il Centro culturale ‘La Mongolfiera’ che ci ha aiutato ad organizzare la serata e che ha ripreso l’intero incontro: useremo la registrazione per fare delle catechesi in parrocchia. Ringrazio inoltre Nicola e don Pio per la bellissima serata. Spero che ce ne siano altre! Intanto godiamo i frutti di questa chiacchierata in amicizia, ovvero gli spunti di riflessione che ci sono stati dati, in particolare sulla bellezza, che spero aprano le porte anche alla Carità“.

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