DIOCESI – Lectio delle Sorelle Clarisse del Monastero Santa Speranza di San Benedetto del Tronto.
Cosa spinge un uomo, trovato un tesoro nascosto in un campo, a nasconderlo, vendere tutti i suoi averi e comprare quel campo?
Cosa spinge un mercante di perle preziose, trovata una perla di grande valore, a vendere tutti i suoi averi e comprarla?
Opportunismo? Avidità? Affari?
La risposta ce la svela la prima lettura, tratta dal primo libro dei Re: un cuore docile, che sa rendere giustizia, che sa distinguere il bene dal male, un cuore saggio e intelligente capace di discernere nel giudicare.
E questo è proprio ciò che Salomone, giovane re di Israele, chiede al Signore per poter saggiamente governare il suo popolo.
«Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: “Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né ha domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente” …».
Lo aveva ben capito Salomone: nulla può dare senso alla vita, nulla può essere davvero vita se non quella saggezza e quella intelligenza che vengono dal cuore di Dio…e a lui ci riconducono. Quella sapienza che è tesoro inestimabile e inesauribile perché è la capacità di leggere la nostra vita, di riconoscere e gustare ogni dono che Dio ci fa attraverso essa.
Quella capacità che, leggiamo nel Salmo, ci fa riconoscere come «bene» la Parola del Signore, ci fa gustare come «consolazione» il suo amore e come «delizia» la sua legge, ci fa toccare con mano e sperimentare quella «vita» che è tale solo se attraversata dalla sua misericordia.
È quella capacità, scrive Matteo nel brano evangelico di oggi, che trovato «un tesoro nascosto nel campo», ci rende decisi e sicuri nel vendere tutti i nostri averi per comprare quel campo.
Quella capacità che, trovata «una perla di grande valore», rende fermo il mercante di perle preziose nel vendere «tutti i suoi averi» pur di comprarla.
Anche noi, come Salomone e come il mercante e il contadino del brano evangelico, chiediamo di avere il dono dello Spirito che sappia orientare la nostra vita verso la pienezza, verso il senso ultimo, verso il tesoro.
Il Signore ci dia il coraggio di investire tutto: tempo, intelligenza, affetti nella ricerca del Regno, nella perla preziosa nascosta nel campo della vita.