SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si sono conclusi domenica 30 luglio i festeggiamenti dei fedeli della Parrocchia di Santa Maria della Marina in onore della loro Patrona, la Regina del Mare. Le manifestazioni religiose sono infatti terminate con la Processione dal porto fino alla Cattedrale e la celebrazione della Santa Messa alle ore 19:00 all’aperto in piazza Nardone, presieduta dal vescovo diocesano, Mons. Carlo Bresciani, e concelebrata dal parroco nonché vicario generale don Patrizio Spina, da mons. Romualdo Scarponi e don Luciano Paci, entrambi parroci emeriti della Marina, e da don Guido Coccia, parroco di San Benedetto Martire.
Presenti, oltre ai numerosi fedeli, anche molte autorità civili e militari, tra cui l’Onorevole Giorgio Fede, il Consigliere della Regione Marche Andrea Assenti, la Consigliera della Provincia di Ascoli Piceno Luciana Barlocci, il Sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo, il Vicesindaco Tonino Capriotti, l’Assessora Laura Camaioni, le Consigliere Sabrina Merli ed Elena Piunti, la Comandante della Capitaneria di Porto Alessandra Di Maglio, il Comandante della Compagnia di Guardia di Finanza Tommaso Manfra, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto Francesco Tessitore, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto Pasqualino Palmiero, il Commissario della Polizia di Stato di San Benedetto del Tronto Andrea Crucianelli, il Comandante della Polizia Municipale Pietro D’Angeli ed alcuni rappresentanti del Gruppo ANMI (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) di San Benedetto del Tronto.
Come da tradizione, la comunità dei fedeli si è radunata numerosa presso la Banchina Malfizia per dare vita alla consueta processione per le vie della città con l’effigie di Santa Maria della Marina trasportata su una barca colma di fiori e scortata da alcuni pescatori e da alcune giovani leve della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto. Il tragitto, animato con la preghiera del Santo Rosario e con la musica della Banda della Città di San Benedetto del Tronto, si è concluso presso piazza Nardone, davanti alla Cattedrale Santa Maria della Marina, dove si è celebrata la Santa Messa alla presenza dei fedeli e di tutte le autorità intervenute.
Queste le parole del vescovo Carlo Bresciani durante l’omelia: “Per noi fedeli di San Benedetto oggi è un po’ la festa della mamma: Maria è la nostra madre nella fede, essendo madre della Chiesa, ed è la patrona della nostra cattedrale, la chiesa madre di tutte le chiese della Diocesi. La veneriamo sotto il titolo di Madonna della Marina, non solo perché viviamo sulla costa del mare, ma soprattutto perché invochiamo la sua protezione per tutti gli uomini di mare. Nel passato tutta la nostra gente viveva del mare e anche oggi il mare, in diversi modi, è una delle fonti principali del benessere della nostra città.
Come ogni figlio impara dalla madre ciò che è più importante nella vita, anche noi possiamo e dobbiamo imparare da Maria gli atteggiamenti che fanno di noi i suoi veri figli.
Nel Vangelo ci è stato ricordato un fatto cui Maria ha partecipato: le nozze di Cana di Galilea. Si trattava probabilmente di amici o parenti, visto che è andato, invitato, anche Gesù con i suoi discepoli. Un momento di festa e di spensieratezza, come di fatto è ogni banchetto di nozze. Ma una festa che rischia però di essere rovinata sul più bello, apparentemente senza possibilità di rimedio. Infatti, dove trovare il vino che è venuto a mancare all’ultimo momento, e per di più sembra che nessuno ci abbia fatto ancora caso e che nessuno se ne preoccupi?
Qui appare la solerzia di Maria: come ogni madre premurosa, silenziosamente è attenta a che non manchi mai nulla in casa, soprattutto quando si fa una festa insieme. Maria è la prima ad accorgersi che qualcosa non va, che manca qualcosa di importante per la festa. Non fa storie, non si perde in chiacchiere o pettegolezzi, ma silenziosamente e in fretta interviene. Sempre nel Vangelo Maria ci viene presentata come colei che ‘in fretta’ interviene là dove intuisce che c’è bisogno di aiuto. Così ha fatto quando ha saputo che Elisabetta, sua parente, era incinta nella sua vecchiaia. Non si limita a dire: ‘non ci posso fare nulla … non è compito mio… è lontana’ o addirittura ‘peggio per loro, si arrangino’. È vero, lei non può trovare né dare il vino che è venuto a mancare, ma con discrezione si rivolge al Figlio Gesù, sapendo che Egli può dove Ella non può. E ottiene ciò che ha chiesto. Di fatto fa tutto quello che è in suo potere, ma è questo che il suo amore richiede”.
“In questo passo del Vangelo – ha proseguito Mons. Bresciani – possiamo davvero contemplare la grandezza di Maria. Ella agisce in modo molto riservato, ma efficace. Non si mostra mai invasiva, non ostenta mai se stessa, non impone mai la sua presenza, non si fa neppure notare dagli altri, ma il gesto che compie dice tutto il suo amore assolutamente disinteressato e la sua volontà di non rovinare la festa della vita degli sposi. Sono tratti autentici della virtù della carità che non mette mai ostentatamente in mostra se stessa.
Maria si mostra molto discreta anche con Gesù. Non gli impone nulla, non gli dice: ‘tu devi….’. Gli fa solo notare ciò che sta avvenendo: conosce bene il cuore di suo figlio e sa che sarà Lui a trovare il modo di risolvere la situazione alquanto imbarazzante. Si affida semplicemente a Lui, esattamente come ognuno è chiamato a fare nella fede.
Maria si presenta in questo passo come donna della preghiera e maestra di preghiera. È vero, infatti, che nel suo rivolgersi a Gesù c’è una preghiera, e facendo così ci mostra il modello della preghiera cristiana: preghiera che chiede sì, ma non pretende di imporre; preghiera che non chiede visibilità per sé e quindi senza alcuna ostentazione; preghiera che si affida a Dio, ma non affida solo a Dio la soluzione, si mette in gioco con quello che può. La sua è una preghiera animata dalla carità: Maria non prega per se stessa, non chiede nulla per se stessa, ma chiede a Gesù per soccorrere il bisogno di altri.
Maria stessa, dicendo ai servi ‘fate quello che vi dirà’, insegna a noi quale debba essere l’atteggiamento autentico nella preghiera cristiana. Fare innanzitutto quello che Gesù ci ha detto. È questo che poi permette a Dio di compiere cose grandi. Dove porta il nostro pregare, se non a fare quello che Gesù ci ha detto? Una preghiera non animata dalla nostra carità operosa non può essere preghiera cristiana, così come non lo è ogni ostentazione della preghiera che ricorda più il fariseo al tempio che altro. E sappiamo cosa dice Gesù di tale fariseo”.
“Noi, nella festa della Madonna della Marina – ha concluso il vescovo – ci rivolgiamo nella lode e nella preghiera a Maria. Imploriamo la sua protezione su tutti noi e sugli uomini del mare, perché il loro lavoro sia sicuro. Imploriamo anche la sicurezza per tutti coloro che presso di noi trascorrono un periodo di riposo. Siamo certi che Maria ci ascolta, ma ripete anche a noi quello che ha detto ai servi delle nozze di Cana (tra l’altro, non dimentichiamolo, sono le ultime parole di Maria riportate nel Vangelo, quasi un suo testamento): ‘fate quello che vi ha detto’. Potremmo aggiungere ‘fate anche voi come ho fatto io’. Cioè, ‘coltivate la carità vera e la giustizia verso tutti: verso gli operai, verso gli stagionali, verso gli immigrati, verso gli operatori nel turismo, ecc.; Aiutatevi reciprocamente come io ho aiutato gli sposi di Cana di Galilea. Su questa strada troverete sempre me e Gesù mio figlio accanto a voi’.
Ascoltiamo la madre, come hanno fatto i servi di Cana di Galilea, e anche noi potremo essere ancora oggi testimoni delle grandi opere di Dio.”
Al termine della celebrazione eucaristica ha preso la parola don Patrizio Spina per esprimere la sua gratitudine e riconoscenza verso coloro che hanno contribuito a realizzare una festa gioiosa e ricca di momenti da ricordare: “Al termine della Festa desidero ringraziare tutti voi per aver reso possibile ancora una volta questo evento che è nel cuore della nostra realtà sambenedettese.
Grazie a lei, Eccellenza, per averci supportato in tutta la nostra organizzazione e per averci confermato nei nostri programmi e soprattutto per aver scelto di rimandare di qualche giorno la sua partenza per raggiungere i nostri giovani a Lisbona per la GMG pur di restare con noi a vivere la nostra Festa.
Grazie alla Comandante, dott.ssa Alessandra Di Maglio, e a tutti i suoi collaboratori della Capitaneria di Porto, per averci aiutato a comprendere quanto doveva essere fatto e richiesto perché tutto venisse svolto in sicurezza.
Il cuore in questo momento va a tutta la Marineria Sambenedettese che ci ha accompagnato in questi giorni e ci ha fatto sentire la forza della loro amicizia, ieri in mare ed oggi a terra qui con la presenza.
Ringrazio poi la rappresentanza sambenedettese che è in Parlamento nelle persone dell’On. Lucia Albano, presente ieri, e dell’On. Giorgio Fede, presente oggi, e sinceramente ringrazio tutte le Autorità presenti, in modo particolare il nostro Sindaco Antonio Spazzafumo, insieme alla squadra di Amministratori locali, per la preziosa collaborazione nel realizzare quanto insieme abbiamo vissuto, permettendo poi che oggi venissimo accompagnati dalle armonie della Banda Musicale della Città di San Benedetto. A tutti voi grazie.
Preparare la Festa della Madonna della Marina, per quello che ci compete come parrocchia, ha significato – quest’anno ancora di più – fare esperienza della generosità e della amicizia di tanti.
Vorrei ringraziare Luigi Anelli per averci regalato la sua barca che, grazie alle trasformazioni realizzate, oggi è qui davanti a noi a fare da supporto alla venerata immagine della Madonna della Marina. Questa barca, che è stata donata alla Parrocchia, è stata presa in carico e trasformata dal lavoro generoso di Giorgio Giorgi che, con i suoi figli, con Costantino Ciaralli e con il maestro Marcello Sgattoni, l’ha abbellita come si abbellisce una ‘sposa’.
Sia ieri nella Banchina di Riva Malfizia che oggi, abbiamo visto la presenza rassicurante dei volontari della Croce Azzurra di Ripatransone e Cossignano in ambulanza a vegliare su di noi: grazie per averci regalato questo servizio premuroso ed importante.
Ci siamo preparati a questa Festa grazie alla parola di don Gian Luca Rosati: è venuto ad animare il triduo in preparazione. In modo delicato e premuroso ci ha ricordato che la Festa della Marina è farsi cuore e sostegno gli uni per gli altri, e proprio come la Madonna sostiene il Figlio Gesù, nella immagine che veneriamo, cosi anche noi siamo chiamati a supportarci e sopportarci reciprocamente, con amicizia.
Abbiamo abitato le nostre serate con tre eventi culturali che hanno parlato al cuore e alla mente di quanti sono venuti: grazie a don Vincenzo Catani, al nostro Archivista Giuseppe Merlini e al Maestro Massimo Malavolta assieme alla Cappella Musicale della Cattedrale. Tutti ci hanno donato il loro tempo e le loro competenze a titolo gratuito: la Madonna vi benedica.
Ringrazio con affetto gli amici di Fides Vita: avete animato la preghiera del Rosario il lunedì ed avete montato il palco per la Messa di ieri al porto; grazie anche agli operai del Comune per averci donato il loro tempo, preparando le nostre piazze e predisponendo le sedie.
Poi il coro della nostra Parrocchia: avete animato con passione il triduo, ieri la Messa al porto ed in modo incredibile la Festa con tutti gli sportivi di domenica scorsa, con la quale quest’anno abbiamo voluto iniziare i festeggiamenti religiosi.
Domenica scorsa, per iniziare i festeggiamenti religiosi, abbiamo chiamato ed hanno risposto tante associazioni sportive che operano sul nostro territorio sambenedettese: bello è stato aver conosciuto ed incoraggiato i giovani impegnati nello sport, tra i quali i nuovi calciatori della San Benedetto Calcio. Hanno colorato la nostra Cattedrale con la variopinta presenza delle loro squadre ed è stato poi incredibile uscire qui in piazza ed animare questo bellissimo spazio.
Ringrazio tutte le Forze dell’Ordine che ci hanno accompagnato in questi giorni: tra tutti, permettetemi di menzionare il dottor Crucianelli per aver coordinato il tavolo tecnico, il comandante alla Polizia Municipale, il dottor Pietro D’Angeli, ed il responsabile di Servizio, Nazzareno Falaschetti, assieme tutti i loro collaboratori.
Grazie a loro, specialmente a loro: le signore della parrocchia della Marina che hanno lavato, preparato, pulito, addobbato con tovaglie e fiori: organizzato tutto quello che avete visto e vedete. Siete sempre le prime insieme ai vostri cari e sempre le ultime ad andarvene, dopo aver rimesso tutto a posto, insieme al caro Memo Rosati con suo figlio Michele per aver portato e trasportato tutto il necessario e al giovane tecnico delle luci e del suono Stefano Bevere, senza del quale faremmo fatica ad ascoltarci. Infinitamente grazie.
Chiudo ringraziando i miei confratelli, don Luciano e don Romualdo: la vostra presenza longeva mi fa sempre ben sperare, ma soprattutto grazie per avermi accolto e per essere casa con me.
Ho scritto perché tanta generosità commuove ed ho davvero desiderato ricordarvi tutti. Se ho dimenticato qualcuno, me ne scuso: la Madonna della Marina di certo ci benedice tutti e questo ci sarà di grande conforto.”
Al termine dei lunghi e sentiti ringraziamenti del parroco, Mons. Bresciani ha preso la parola e, scherzando su quanto appena ascoltato, ha ammonito il vicario generale, dicendo che effettivamente aveva “dimenticato di ringraziare una persona, ovvero don Patrizio, che con generosità e pazienza tanto si è speso per la riuscita dei festeggiamenti!“. I fedeli hanno tributato al loro parroco un lungo applauso in segno di gratitudine.
A seguire, Manrico Urbani, ideatore del Palio Velico dei Quartieri della città di San Benedetto del Tronto e in rappresentanza del Circolo Nautico, ha raggiunto l’altare per effettuare alcuni ringraziamenti e proclamare i vincitori di questa edizione 2023. Urbani ha quindi chiamato l’architetto Laura Cellini, vicepresidente del Circolo Nautico, la quale, alla presenza del vescovo Bresciani, del parroco don Spina e del sindaco Spazzafumo, ha consegnato la coppa di questa ottava edizione del Palio Velico dei Quartieri a Roberto Vesperini, presidente del Comitato di Quartiere San Filippo Neri, e al timoniere Matteo Terenzi, che vanta ben tre vittorie su cinque partecipazioni. Il team, che si aggiudica la coppa per il secondo anno consecutivo, si dichiara molto fortunato. Il presidente Vesperini ai nostri microfoni ha affermato: “Siamo stati veramente benedetti: anche quest’anno, infatti, il sorteggio ci è stato favorevole e ci ha assegnato nuovamente quello che riteniamo essere il timoniere migliore tra quelli in gara. Sebbene abbia solo ventidue anni, il giovane Matteo è un velista professionista che ha regalato al nostro quartiere delle bellissime emozioni negli ultimi due anni. Come dice il proverbio, ‘non c’è due senza tre’, quindi noi ci speriamo e ci diamo appuntamento al prossimo anno”. Il giovane Terenzi, soddisfatto per l’ottima prestazione espletata, ha dichiarato: “Finora ho partecipato a cinque edizioni su otto, giungendo sempre in finale e vincendone tre. Ma non sono felice solo per questo. Io, infatti, appartengo al Quartiere Sant’Antonio, quindi sono un sambenedettese doc ed è un onore per me partecipare al Palio Velico che rappresenta un momento di forte legame con la mia città. La gara è inoltre motivo di grande divertimento per tutti noi giovani del Circolo, quasi un pretesto per poter vivere insieme la nostra passione per il mare e per la vela“.
Al termine della premiazione, come da tradizione, la scultura in bronzo raffigurante la Madonna della Marina è stata consegnata ai fratelli Voltattorni, armatori dell’imbarcazione Nicola Andrea che ha trasportato l’effigie della Madonna della Marina durante la processione in mare di sabato 29 luglio. Il passaggio di consegne è avvenuto sotto gli applausi di gratitudine di tutti i fedeli presenti rivolti a e verso tutti gli armatori degli altri motopescherecci che hanno collaborato fattivamente per la riuscita delle manifestazioni.
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